[VIDEO] Coppa d’Asia: il volo dei Falchi finisce qui, Uzbekistan ai quarti

Coppa d'Asia Uzbekistan Arabia Saudita

Uzbekistan avanti, Arabia Saudita fuori dalla Coppa d’Asia. Questo il responso della sfida dello stadio Rettangolare di Melbourne, dove la nazionale centroasiatica centra la quarta qualificazione consecutiva alla fase ad eliminazione diretta della Coppa d’Asia; i sauditi, a cui sarebbe bastato un pareggio per la migliore differenza reti alla vigilia, vengono invece eliminati per la seconda edizione consecutiva alla fase a gironi, collezionando l’ennesima delusione degli ultimi 8 anni. Uzbekistan che presenta una formazione semi rivoluzionata. Cinque undicesimi vengono cambiati dal tecnico Qosimov rispetto al secondo match perso 2-1 con la Cina: a parte Mukammadiyev al centro della difesa e Nasimov punta centrale, è nel folto centrocampo a 5 che il ct uzbeko opera la maggior parte dei cambi, trasformando il cuscinetto centrale con Iskanderov e Asanov cursori centrali e soprattutto Sardor Rashidov come centromediano metodista, con licenza di inserirsi sulle avanzate.

Passano 2 minuti e proprio Rashidov si proietta all’altezza del lato corto, riceve in area e con il diagonale fredda Waleed Abdullah con una conclusione che passa sotto le gambe dell’estremo difensore saudita, non brillantissimo nella circostanza. Immediatamente sotto l’Arabia Saudita tenta di organizzarsi per fare la partita con il suo classico spartito di possesso e circolazione alta: la selezione diretta da Cosmin Olaroiu è bella a tratti da vedersi nella gestione della palla, con triangolazioni e geometrie che evidenziano la mano di un tecnico spagnolo alla guida di questa nazionale, condotta in effetti fino a un mese fa da Juan Ramon Lopez Caro.

Il problema è che al grande volume di gioco espresso, non si accompagna la concretezza in fase offensiva: i sauditi nel primo tempo portano il pallone per 20 volte in area di rigore, ma tirano appena 2 volte in porta; l’Uzbekistan arriva negli ultimi 16 metri della nazionale araba 12 volte, ma calcia in porta in 7 occasioni. All’8’ Mukammadiyev ha una ghiottissima occasione per raddoppiare, quando anticipa con un lob (forse però a gamba tesa) l’intervento difensivo di Hawsawi e conclude con la voleé a seguire, ma la palla indirizzata al secondo palo esce clamorosamente. Al 20’ la migliore occasione per l’Arabia Saudita arriva con Hazazi, ancora una volta imbeccato tutto solo davanti alla porta, ma l’attaccante dello Shabab ancora una volta dimostra i suoi limiti sprecando. Poco o nient’altro nel resto del primo tempo.

Nella ripresa i Falchi Verdi provano ancora a spingere, con Mohammed Al Dossari che finalmente si fa più vivo nella spinta sull’out di sinistra, e proprio da una sua incursione nasce al 14’ un cross per Naif Hazazi che mentre salta per il colpo di testa, viene strattonato dal difensore Denisov: Benjamin Williams comanda il rigore. Qualche dubbio resta, ma la mancanza di veementi proteste del difensore uzbeko e dei suoi compagni sembra deporre a favore della decisione dell’arbitro australiano. Dopo l’errore di Hazazi contro la Cina, stavolta si presenta dal dischetto Sahlawi e non sbaglia.

L’1-1 riporta la bilancia della qualificazione a pendere nuovamente dalla parte dei sauditi. Ma l’illusione dura pochi minuti: al 71’ il centrale Mullajanov raccoglie una respinta della difesa saudita sulla trequarti avversaria, fa partire un cross telecomandato su cui stacca più alto di tutti Shodiev, il cui colpo di testa diventa irraggiungibile per Abdullah sul palo più lontano. Il 2-1 getta nella disperazione l’Arabia Saudita, che alza notevolmente il baricentro. I Falchi Verdi provano ancora la carta della pazienza e delle azioni manovrate, piuttosto che affidarsi a lanci lunghi e cross in area, ma quando perdono palla sono dolori. E all’80’ Al Sharani viene anticipato sulla fascia destra, si apre il corridoio per Shodiev che con la difesa saudita sbilanciata, trova Rashidov libero davanti alla porta per il 3-1 che chiude i conti.

Per l’Uzbekistan è il trionfo. Giovedì prossimo affronterà sempre a Melbourne la Corea del Sud nel primo dei quarti di finale di Coppa d’Asia. Per l’Arabia Saudita un’altra grande amarezza: dalla finale di Jakarta del 2007 (la sesta nelle ultime sette edizioni fino ad allora) la nazionale della penisola non riesce più a ritrovare quella continuità nei risultati che l’hanno portata ad essere una delle più grandi e rispettate del continente. E Olaroiu continuerà ad essere il ct di questa nazionale? Difficile crederlo. A Riyadh o vinci o vai a casa.

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