Austria-Russia 1-0 – Crisi nerissima per Capello: decide Okotie

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AUSTRIA-RUSSIA 1-0 – Vola l’Austria di Koller, imbattuta da oltre un anno e leader del gruppo G, raggruppamento che include – oltre alla Russia – alcune nazioni ostiche come Svezia e Montenegro. Vittoria meritata per la selezione austriaca, suggellata da un secondo tempo dominato soprattutto nella fase centrale, quando l’entrata in campo di Okotie, bomber del Monaco 1860, ha dato la svolta al match. Eppure, perlomeno nel primo tempo, la Russia si è fatta preferire ai padroni di casa, supportata da un Kombarov particolarmente ispirato a sinistra e da un Kokorin molto mobile e bravo a tener impegnato, quasi da solo, la difesa avversaria. Il calo avvenuto nella ripresa, però, lancia inquietanti dubbi sulla permanenza alla guida della Russia di Capello, che ha raccolto solo due punti nelle ultime tre partite, con il macigno del clamoroso pareggio interno contro la Moldavia. L’esonero, complice anche l’eventuale buona uscita da riconoscere al tecnico friuliano (che non percepisce lo stipendio da cinuqe mesi), pare improbabile. Ma la pressione intorno a Don Fabio, rischia di aumentare a livelli difficilmente sopportabili: e se si dimettesse?

PRIMO TEMPO – Avvio di partita al piccolo trotto, con i padroni di casa che si fanno leggermente preferire. La prima occasione occorre proprio agli austriaci con Harnik, autore di un tiro che non sorprende l’attento Akinfeev. Al quindicesimo, Russia vicinissima al gol: spunto di Kokorin, che arriva al limite dell’area e fa partire un destro che si stampa sulla parte esterna del palo. La squadra di Capello insiste e, due minuti più tardi, si rende ancora pericolosa in contropiede, Cheryshev, però, conclude malamente e non inquadra lo specchio della porta. Alla metà del primo tempo, però, sono i padroni di casa a rendersi pericolosi dalle parti di Akinfeev, costretto ad una difficile deviazione in corner su una conclusione di Harnik ad incrociare il secondo palo. La partita non spicca certo per spettacolarità e occasioni da goal, complici due squadre bloccate dalla paura di perdere.

Per assistere ad un altro pericolo (si fa per dire) in area di rigore, bisogna attendere il trentaduesimo, quando Cheryshev, ben imbeccato dalla fascia sinistra da Kombarov, stacca di testa in mezzo all’area di rigore e non trova la porta difesa da Almer. La risposta austriaca arriva cinque minuti più tardi, ma Akinfeev, al termine di una convulsa azione all’interno dell’area di rigore russa, anticipa di pugno Janko, mantiene illibata la propria porta e resta a terra leggermente acciaccato per lo scontro subito. In chiusura di primo tempo, la squadra di Capello va vicinissima al gol con  Ignashevich, protagonista di un colpo di testa che costringe Almer ad una difficilissimo intervento plastico. Si va al riposo sullo 0-0, risultato tutto sommato giusto di una partita che si è accesa solo negli ultimi dieci minuti. Meglio, comunque, la Russia di Capello, vicina al gol in almeno tre circostanze, contro l’unica occasione, invece, creata dalla squadra di Koller.

SECONDO TEMPO – Avvio di ripresa a ritmi intensi. La Russia prova a fare male in contropiede, ma è l’Austria, al quinto, a rendersi realmente pericolosa: Fuchs vola sulla fascia sinistra, giunge sul fondo e metta una palla a rimorchio per Arnautovic, che colpisce leggermente d’esterno destro senza angolare troppo il tiro e rende facile l’intervento di Akinfeev. Tre minuti più tardi, l’Austria reclama un calcio di rigore per un contatto fra Harnik e Kombarov, ma l’arbitro, giustamente,  non ravvede gli estremi per concedere il penalty. Capello prova a mischiare le carte: fuori un evanescente Cheryshev, dentro Ionov. La risposta russa non si attendere: Kombarov effettua un delizioso cross per Kokorin, che – totalmente lasciato solo dalla disattenta retroguardia locale – stacca di testa e sfiora il palo alla destra di Almer.

Giallo al settantesimo: il tiro di Okotie varca per intero la linea di porta, ma l’arbitro si fa ingannare dalla presa di Akinfeev e non concede il goal agli austriaci.  Al settantatreesimo, però, la squadra locale non fallisce: Harnik sguscia sulla destra e mette in mezzo per Okotie, che allunga il gambone e non fallisce a tu per tu con Akinfeev. Capello decide di sbilanciare la squadra: fuori Faizulin, dentro Dzyuba. I russi si riversano nella metà campo austriaca, senza creare grossi pericoli all’estremo difensore avversario. A tre minuti dal termine, l’onnipresente Kombarov (autore di un’ottima prova) crossa in aerea per Dzagoev, autore di un colpo di testa che si perde ampiamente sopra la traversa. E su questo tentativo si spengono, di fatto, le speranze russe: per Capello è crisi. Nerissima.

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