Villarreal, alla scoperta di prodotti e sottoprodotti della cantera amarilla

Villarreal

Già da parecchi mesi la Premier League sta studiando una coppa internazionale under-21 per mettere alla prova i propri giovani con altri club europei, una sorta di alternativa alla Youth Champions League che possa premiare maggiormente i vivai dei campionati maggiori, e di quello inglese in particolar modo. Nonostante il parere negativo della Uefa, che non ne riconosce la validità proprio per incompatibilità con la nascente competizione sopracitata, lo scorso mese sono stati delineati partecipanti, suddivisione dei gruppi, e un abbozzo di calendario. Fra queste è stato invitato anche il Villarreal (ma nessuna squadra italiana), finito nel girone con Manchester United, Sunderland e Celtic, anche se la fase a gruppi dovrebbe concludersi entro Natale con gare di sola andata (e tutte da giocare in Gran Bretagna proprio a causa del mancato placet della Uefa) da disputarsi in mezzo alla settimana. Se questo torneo prenderà piede ancora non è chiaro, quel che è certo è che il vivaio del Submarino amarillo sta acquisendo sempre maggior prestigio internazionale grazie all’ottimo lavoro in tal senso svolto negli ultimi anni. Per avere un’idea più chiara la famiglia Roig investe circa un quinto del fatturato, approssimativamente tra i 10 e i 12 milioni di euro annui, sulla cantera ogni anno.

Facendo una ricerca su quali siano attualmente i risultati di questo lavoro intrapreso poco più di dieci anni fa, si trovano almeno 29 calciatori appartenenti a club di massima serie che sono passati per la Ciutat Esportiva di Miralcamp. In Spagna ve ne sono otto: Verza all’Almería, Florin Andone al Córdoba, Juanfran al Deportivo La Coruña,Francisco Montañés all’Espanyol, Diego Mariño e Toño al Levante, Alberto De la Bella alla Real Sociedad e Jonathan Pereira in prestito al Rayo Vallecano, gli altri sono sparsi in giro per il mondo. Per quanto riguarda l’Europa si tratta di Santi Cazorla (nella foto) all’Arsenal, Jefferson Montero allo Swansea City e Mubarak al Celtic di Glasgow in Gran Bretagna; Iago Falqué al Genoa in Italia; Nicki Bille all’Évian in Francia; David Fuster all’Olympiacos, Cases al Panthrakikos Komotini e Catalá al PAE Veria in Grecia; Mano all’Estoril-Praia e Jonathan Ñíguez al Rio Ave in Portogallo; César Arzo (giocò a San Siro in un quarto di Champions e l’intera semifinale ad Highbury) al Beitar Gerusalemme in Israele; Natxo Insa all’Antalyaspor in Turchia; Marcos Gullón all’Apollon di Limassol e Joan Tomás all’AEK Larnaca in Cipro. Infine negli altri continenti Fernando Barrientos al Lanús (ma di proprietà del Rosario), Castellani al Boca Juniors, Facundo Coria agli Argentinos Juniors in Argentina; Leandro Díaz all’Once Caldas in Colombia; Edison Flores all’Universitario de Deportes in Perù; Miguel Parrales al Nacional di Quito in Ecuador; e Marco Rubén (giocò la semifinale di Europa League contro il Porto di Villas Boas) al Tigres di Nuevo León in Messico.

Approfondendo la ricerca anche alle seconde serie abbiamo individuato altri 30 calciatori che bazzicano, ma soprattutto in Spagna, tra i cadetti. Qualcuno di questi anche fuori dai confini nazionali come nei casi di Dorian Dervite al Bolton Wanderers e Joan Oriol (persino qualche presenza in Champions League nell’anno del girone di ferro con Napoli, Man City e Bayern Monaco) al Blackpool nella Championship inglese, e di Iván Moreno y Fabianesi all’Huracán ed Esteban Orfano al Patronato in Primera B Nacional argentina. Scorrendo la lista nella Segunda División spagnola troviamo Toribio all’Alavès; Edu Ramos (titolare l’anno scorso al Bernabéu) e Fran García all’Albacete; Juan Cámara (ex-compagno di stanza di Moi Gómez) e Adrián Ortolá al Barcellona B; Javi Matilla e Xavi Torres al Betis; Iriome al Lugo; Pablo Íñiguez (ma in prestito dalla casa-madre), Bordás, Jorge Palatsí e Lejeune al Girona; Alex García, Fofo, Jordi Pablo e Truyols al Mallorca; Héctor Font nell’Oviedo; Joselu e Diego Jiménez (capitano fino all’anno scorso del Villarreal B) al Recreativo Huelva; Marquitos (cui due suoi gol valsero le vittorie contro Barcellona e Real Madrid in Liga), Lucas Porcar, Kiko Olivas e Juanto (capocannoniere dell’anno scorso del MiniSubmarino) al Sabadell; Jorge Ortí al Saragozza; e Mandi e Alberto García allo Sporting Gijón.

E volendo andare a spulciare in terza serie, nella Segunda B, altri 19 ragazzi con trascorsi a Vila-real ancora competono tra i professionisti. Parliamo di Carlos Tomás all’Arroyo; Chando all’Atlético Baleares; Oscar López all’Alcoyano; Adrià Granell all’Hércules di Alicante; Teo Tirado al Cacereño; Airam Cabrera e Kike López al Cadice (prossimo avversario in Copa del Rey); Pere Marti al Cornellà; Nico Cháfer all’Elche Ilicitano; Jesús Rubio e Jaume Domenech all’Huracán di Valencia; Carlos Alcántara, Marcos Pérez e Nino al La Hoya (club che ha avuto una certa notorietà a inizio stagione per una stensazionale partita di Copa del Rey); Jaime Astrain al Jaén; Molo e Salva Chamorro al Lleida; Raúl Fabiani all’Olímpic de Xàtiva; David Lázaro al Tudelano.

Insomma una vera e propria flotta di ragazzi passati da Miralcamp, alcuni prodotti veri e propri della cantera groguet, altri solo giovani di passaggio, ma comunque sia la cantera sta dimostrando di essere uno dei principali punti di riferimento del panorama spagnolo, soprattutto considerando quanti di questi sono a tutt’oggi parte integrante della prima squadra da Mario Gaspar a Mateo Musacchio, da Manu Trigueros a Moi Gómez, da Gerard Moreno a Juan Carlos, e quanti altri stanno promettendo grandi cose nelle squadre minori come Nahuel Leiva e Adrián Marín.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

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