Il Punto sulla Russian Premier League

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Fonte Classifica Transfermarkt

Quando siamo a quasi un terzo della Russian Premier League, è dominio Zenit San Pietroburgo. Il club allenato da Andrè Villas Boas è infatti primo a quota 25 punti, frutto di otto successi consecutivi, cui è seguito lo 0-0 contro lo Spartak Mosca. Ad inseguire ci sono il CSKA Mosca (21) e il duo composto da Dinamo Mosca e Kuban Krasnodar (19). Poco distanti anche Terek (18), Krasnodar e Spartak Mosca (17). A metà classifica si collocano il Rubin (13), la Lokomotiv (12), vittima di diverse problematiche di spogliatoio, e le due neopromosse Mordovia (11) ed Ufa (10), brave a cogliere punti importanti in ottica salvezza. In coda il primo posto utile per non disputare i playout è dell’Amkar (7 punti), mentre sotto stanno Ural, Torpedo e Rostov, tutte a quota quattro. A chiudere la classifica l’Arsenal Tula, con un solo punto conquistato in nove gare.

 

 

 

LA FORMAZIONE TIPO:

Lodygin

Buttner Samba Garay Smolnikov

Kaborè

Hulk Shatov Eremenko Valbuena

Rondon

Ezequiel Garay

Formazione tipo della Russian Premier League ad appannaggio dello Zenit, che piazza ben sei giocatori: Lodygin in porta è una sicurezza, capace di soppiantare anche un Akinfeev in difficoltà; Garay è il miglior difensore in Russia, capace di dare solidità ad una difesa che negli ultimi anni ha fatto acqua da tutte le parti, mentre Smolnikov sulla destra ha offerto diverse prestazioni convincenti. Hulk, Shatov e Rondon sono quelli che lavorano in attacco, abbinando tecnica, potenza fisica e (soprattutto) goal. A completare la squadra ci sono tre giocatori della Dinamo (il valido terzino destro Buttner, il colossale Samba – non impeccabile in difesa ma sempre decisivo con le sue reti (già tre) e con Valbuena, capace di avere un ottimo impatto in terra russa), ed uno a testa per Kuban (Kaborè in mediana è una vera e propria diga) e CSKA, che con Eremenko ha trovato tanta qualità in più sulla trequarti.

 

LE SORPRESE (IN POSITIVO):

Goncharenko, tecnico del Kuban

Terek e Kuban si prendono il premio di sorprese dell’anno. Sconfitti solo dal CSKA (in modo molto immeritato) i primi, ancora imbattuti i secondi, le due formazioni, reduci da una stagione non esaltante, sono riuscite – grazie ai buoni lavori fatti dai tecnici Rakhimov e Goncharenko – ad issarsi nelle zone nobili della graduatoria, grazie soprattutto alla stabilità difensiva (appena quattro i goal subiti dai ceceni – miglior difesa a parimerito con lo Zenit, mentre due in più ne hanno presi i cosacchi).

 

 

 

FLOP 11:

Filimonov

Goreux Bastos Phibel Dantsev

Fatullaev Sheshukov Dzakhov

Votinov N’Doye Kutijn

L’angolano Quissanga Bastos

Flop 11 di queste prime giornate che raccoglie diversi giocatori di diverse squadre, da cui ci si aspettava decisamente di più. Tra i pali spazio a nonno Filimonov, che doveva essere una delle poche certezze dell’Arsenal Tula e che invece troppo spesso ha avuto incertezze che sono costate anche punti preziosi. Difesa composta dal duo Goreux/Bastos – tra i più negativi nel disastroso avvio dei selmashi – e completata dal francese Phibel dell’Amkar e da Dantsev dell’Ural. In mediana, ancora Rostov, con Fatullaev che mai ha dimostrato di essere un giocatore da RPL, in modo del tutto simile a Dzhakov (Amkar), lento, prevedibile ed impreciso. Perno basso è Sheshukov della Lokomotiv, giocatore inutile a certi livelli. In attacco, sugli esterni spazio ai due attaccanti dell’Arsenal Tula, Votinov e Kutijn, confusionari e impresentabili a certi livelli, mentre in mezzo il senegalese N’Doye non è ancora stato capace di ripetere la buona stagione dello scorso anno, complice anche la situazione negativa della Lokomotiv.

 

LE SORPRESE (IN NEGATIVO):

Giocatori dell’Arsenal Tula

Ci sono tanti, troppi bocciati in questo avvio di Russian Premier League, caratterizzata finora dal livello mediocre. La Lokomotiv Mosca ha pagato una situazione societaria complicata, culminata con l’esonero di Kuchuk ed uno spogliatoio spaccato, con Lass Diarra ancora fuori rosa e Boussoufa reintegrato solo nell’ultima settimana. Male anche Ural e Rostov, la cui scorsa stagione lasciava presagire un campionato tranquillo ed invece protagonisti di un avvio da incubo a causa di errori difensivi amatoriali. A chiudere l’Arsenal Tula: il doppio salto si è rivelato abbondantemente nocivo, complice anche una rosa ritoccata poco e male. I ragazzi di Alenichev, nonostante molto impegno, hanno dimostrato numerosi limiti tecnici, troppi per poter mantenere la categoria.

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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