Scozia, la storia di Garry O’Connor:’Ho speso cinque milioni in droga e alcool’

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SCOZIA – Ai non appassionati di Scozia e calcio scozzese, il nome  Garry O’Connor non dice granché. Granitico attaccante di belle speranze, cresce nelle giovanili dell’Hibernian per poi passare, poco più che diciottenne, in prima squadra. Le prove del giovane Garry non restano inosservate, tanto che a soli diciannove anni debutta con la maglia della nazionale scozzese. Gli ingredienti per percorrere una carriera di successo, ci sono tutti. Ed è così che nel 2006 arriva il grande salto, con l’addio alla natia Scozia per approdare all’ambiziosa Lokomotiv Mosca, dove disputa due stagioni dal rendimento altalenante.

LA DISCESA – Nonostante l’esperienza russa non del tutto soddisfacente, O’Connor trova estimatori in Inghilterra: il Birmingham di Steve Bruce stacca un assegno di quattro milioni e lo preleva dalla Lokomotiv. Il debutto con i Blues viene bagnato da una rete, in un Birmingham-Sunderland terminato 2-2. Ma è solo un fuoco di paglia: il Birmingham retrocede nella seconda serie inglese, l’ex punta della Loko mette a segno solo un altro goal. La stagione successiva, in Championship, Gary mette a segno sei goal in sole sedici partite, ma qualcosa nel rapporto con la squadra inglese si è rotto. E dopo un’altra stagione trascorsa perlopiù in panchina, O’Connor passa al Barnsley senza lasciare il segno. Per rilanciarsi, la strada è una sola: tornare nell’amato Hibernian. Con la maglia verde addosso è tutto un altro Garry, come testimoniano i quindici goal messi a segno fra campionato e coppe nazionali. A ventotto anni, dopo tante delusioni, O’Connor prova a “riconquistarsi” la Russia, dove torna per vestire la maglia del Tom Tomsk, seconda divisione del campionato russo. La “Campagna di Russia”, però, si rivela fallimentare. E il ritorno in Scozia, quindi, diventa inevitabile. Ma dopo poche partite giocate nel Morton, O’Connor riparte – dall’inizio di questa stagione – dal Selkirk, quinta divisione scozzese.

LA DROGA – Dalla conquista, non ancora ventenne, della maglia della nazionale, alla discesa in quinta divisione poco più che trentenne. Un tracollo, quello di Garry, da record, che affonda le proprie radici nel malessere di un giovane ragazzo, non in grado di reggere la pressione del successo:”Ho speso cinque milioni in droga, alcool e automobili”, ha dichiarato O’Connor allo Scottish Daily Record. “Ero sempre accompagnato da persone che facevano uso di cocaina e spesso me la offrivano: per me era molto semplice assumere quella sostanza. Si definivano “amici”, ma non lo erano affatto. Nei primi periodi, la coca non la toccavo durante la stagione agonisctica, al massimo ne facevo uso quando ero fermo per infortunio e squalifica. Ma poi, purtroppo, la situazione è degenerata e la assumevo almeno tre volte a settimana.” Il periodo duro sembra, ora, alle spalle. Garry riparte, sempre in Scozia, dalla genuina Selkrik. E da quella voglia di calciare un pallone, di gonfiare la rete e di esultare per un goal, che non ti abbandona mai. Neppure se riparti dalla quinta divisione, dopo aver sfidato, difendendo i colori della tua nazione, Totti, Pirlo, Henry e Ribery. In fondo, si tratta sempre di tirare un calcio ad un pallone. A Saint-Denis come a Selkirk.

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