Piu che tre leoni, tre gattini: brutta ma vincente Inghilterra in Estonia

Estonia Inghilterra

ESTONIA-INGHILTERRA – Vince ma non convince. Si può riassumere così la prova offerta dall’Inghilterra di Roy Hodgson, al cospetto di una Estonia dai contenuti tecnici davvero infimi, ma ben messa in campo dal tecnico svedese Pehrsson. I Tre Leoni hanno tenuto costantemente  in mano il pallino del gioco e stazionato per novanta minuti nella metà campo estone, ma sono mancati terribilmente cambio di passo e fluidità nello sviluppo della manovra. E i soli tre, Non è stato un caso, infatti, che la vittoria sia arrivata solo da un calcio da fermo, e che le poche occasioni da rete create rinvengono, in buona parte, da palla inattiva. E anche nel secondo tempo, con gli estoni costretti a giocare in dieci per l’espulsione di Klavan, la squadra inglese non è riuscita mai ad essere realmente pericolosa fino al goal di Rooney. Una brutta prova, figlia, forse, di un atteggiamento un po’ presuntuoso. Il piano di rinascita inglese, prosegue. Ma siamo sicuri che il buon vecchio “zio” Roy sia la persona adatta per far rinascere la nazionale inglese?

Avvio di partita spumeggiante dei padroni di casa che vanno vicini al gol con Zenjov, autore di un tiro deviato in corner dal provvidenziale intervento di Cahill. L’Inghilterra si scuote, prende in mano le redini del match e costringe l’Estonia nella propria metà campo. Dopo un quarto d’ora di costante pressione nella metà campo avversaria, la squadra di Hodgson sfiora il goal con Rooney, che esegue uno stupendo mezzo esterno destro volante, alto di poco sopra la traversa. Passano solo due minuti e Rooney, servito magistralmente da Baines, non riesce ad agganciare il pallone da posizione particolarmente invitante. L’assedio inglese prosegue, anche se la manovra è tutt’altra che fluida e armoniosa. Ci prova Delph dalla lunga distanza, ma la conclusione si spegne alta sopra la traversa. Nella fase centrale del primo tempo si fa notare Lallana, molto bravo ad inserirsi fra la linee avversarie; il calciatore del Liverpool, poco prima dello scoccare della mezz’ora, sciupa una ghiotta chance, mentre pochi minuti dopo si fa bloccare dagli arcigni difensori avversari al momento di entrare nell’area di rigore avversaria. L’Inghilterra insiste ma, complice una circolazione del pallone lenta e prevedibile, non riesce a trovare varchi nella difesa avversaria. Al minuto trentatré, Wilshere penetra in area di rigore, ma conclude sull’esterno della rete. Nel finale di frazione, si fa notare ancora Rooney, autore di un debole colpo di testa che è facile preda di Pareiko.

La ripresa prende avvio con una novità nelle file estoni: fuori Vassiljev, dentro Lindpere. Prima emozione al quarto minuto: il capitone estone,  Klavan, viene espulso per doppia ammonizione. L’Inghilterra aumenta ulteriormente la pressione nella metà campo avversaria ma, eccezion fatta per due calci piazzati di Rooney e Baines, non si rende mai realmente pericolosa nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Hodgson prova a mischiare le carte ed effettua due sostituzioni  nello spazio di tre minuti: Chamberlain e Sterling danno il cambio a Delph e Henderson. La squadra ospite staziona  nella metà campo locale, ma espugnare il fortino estone non è affatto semplice. E le occasioni da goal, francamente, latitano in maniera clamorosa, considerando anche la superiorità numerica appannaggio degli inglesi. Al ventiduesimo, inglesi vicino al goal con Cahill, che stacca di testa e non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Gli sforzi degli inglesi vengono premiati, finalmente, cinque minuti più tardi, quando Rooney – da calcio di punizione dal limite dell’area – disegna una traiettoria sublime che, complice un non irreprensibile Pareiko, s’insacca nella porta avversaria. Nei minuti susseguenti al goal di Rooney, la squadra dei Tre Leoni mantiene comunque un atteggiamento decisamente offensivo, alla ricerca del goal che mette in sicurezza la vittoria. Ed è ancora il capitano degli inglesi a sfiorare il raddoppio nei minuti di recupero, prima con un tiro respinto da Pareiko in uscita disperata e poi con un calcio di punizione terminato alto per un non nulla. L’Inghilterra porta a casa il terzo successo consecutivo, ma la prova offerta non è stata certamente delle più entusiasmanti.

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