Manchester City-Chelsea 1-1: Lampard gela i suoi Blues

Pomeriggio soleggiato e cielo limpido in quel di Manchester dove ci sarà lo scontro tra titani tra le due grandi pretendenti al titolo: all’Etihad Stadium infatti i padroni di casa del Manchester City ospitano il Chelsea, nel posticipo della quinta giornata di Premier. Sarà anche la prima volta da ex di Frank Lampard, dopo 648 presenze con 211 goal con la maglia dei blues.
Il Chelsea guida la classifica con 12 punti, frutto di 4 vittorie su altrettante gare, segnando 15 goal e subendone solo 6. Il City è invece a quota 7, frutto di 2 vittorie, 1 pareggio ed 1 KO, con 7 goal realizzati e 4 subiti. Pellegrini schiera in avanti il trio formato da David Silva, Augero e Dzeko, panchina per Jesus Navas e per Samir Nasri. A centrocampo ci saranno Fernandinho, Yaya Tourè e Milner. Mourinho risponde con Diego Costa in attacco, supportato da Hazard, Willian e Fabregas, in panchina restano sia Oscar che Schurrle. A centrocampo sulla mediana invece a gestire le operazioni il giovane Matic ed il brasiliano Ramires come jolly dinamico per le transizioni e ripartente da dietro.
Citizens che partono a mille e si dimostrano sin dal primo possesso palla aggressivi, Milner al 3’ sgroppa sulla fascia e crossa dentro per Aguero che impatta la sfera e la manda sopra la traversa. Il Chelsea prova ad uscire dai blocchi con Willian in isolamento vicino al corner sinistro, si ferma guarda in mezzo e crossa ma Diego Costa è solo e non riesce a tagliare sul primo palo rendendo vano il tentativo. La fascia diventa la protagonista degli affondi da parte dei padroni di casa ed ecco che dopo pochi minuti ci riprova Kolarov dal fondo in mezzo per Dzeko che stacca in maniera prepotente ma non riesce ad inquadrare lo specchio spedendo la palla al lato. Milner con il suo passato da campione di corsa campestre domina senza problemi la fascia di competenza rivelandosi l’uomo da tenere d’occhio in quanto fattore decisivo in ogni attacco per il City. Il Manchester macina gioco e calci d’angolo a favore ed è proprio in uno di questi che Yaya Tourè prova ad impensierire con un colpo di testa centrale Courtois che si fa trovare attento e blocca comodamente senza alcun problema. All’11’ attimi di paura e preoccupazione per Aguero che rimane a terra dopo uno scontro di gioco casuale con Terry che lo tocca uscendo palla al piede senza cattiveria sul polpaccio. Dopo un rapido check up l’argentino si rialza pronto all’azione. Al 13’ Tourè e Zabaleta duellano fino ad arrivare a crossare nuovamente in mezzo per Dzeko che prova a colpire ma viene anticipato dal numero 26 dei Blues che mette al sicuro in corner.
Al 17’ invece la gara entra nel vivo e assistiamo ad uno scontro tra pesi massimi che vede coinvolti Kompany e Diego Costa, il belga protegge la palla con il fisico dagli attacchi ripetuti ed insistiti del brasiliano naturalizzato spagnolo. I primi 20’ minuti di gioco scorrono velocemente seguendo il copione di un City che domina il il campo con picchi di possesso palla sul 70% mentre il Chelsea si difende bene come al solito ed aspetta per colpire a tradimento in contropiede appena possibile, marchio di fabbrica di stampo mourinhano per i big match come questi. I minuti passano ma di particolarmente pericoloso e degno di nota non accade nulla finché al 27’ tutto lo stadio recrimina per un rigore non concesso da Dean: Diego Costa rischia tantissimo con una trattenuta ai danni di Dzeko che per qualche secondo viene placcato e poi lasciato andare nel momento più rischioso… Il direttore di gara vede tutto ma lascia proseguire anche perché da replay il tocco di mano del centrocampista ivoriano sembra essere netto. Come nel più classico dei cliché calcistici poco dopo succede qualcosa di simile ma a parti invertite: il Chelsea reclama rigore per sé questa volta per un tocco di mano di Yaya Tourè su colpo di testa di Cahill dagli sviluppi di una punizione ma Dean lascia proseguire in maniera erronea e grossolana anche questa volta. A questo punto del match l’osservato speciale è proprio l’arbitro che si è prima contraddistinto per una condotta di match permissiva che ha portato ad esagerare nei contatti entrambi le compagini mentre ora i gialli cominciano a fioccare per ogni mimino contatto portando a 5 il numero di ammoniti in pochi minuti. Prima che ci sia l fischio della fine della prima frazione di gioco è però il Chelsea a regalare un sussulto agli spettatori con Diego Costa che non riesce ad impattare la palla, tradito dalla deviazione in angolo di Fernandinho dopo il colpo di testa di Ivanovic in cerca di compagni sull’angolo appena battuto. A fare la partita è il City, che chiude il primo tempo con oltre il 60% di possesso palla, ma che – a conti fatti – non ha mai avuto una nitida occasione da gol. Il Chelsea si difende e prova a ripartire in contropiede: Mourinho va vicino al gol con Diego Costa e recrimina un rigore per un tocco di mano netto di Tourè… Nel complesso, però, è una partita molto bloccata.
Una volta tornati sul rettangolo di gioco è Aguero che si fa carico della squadra sulle spalle tentando prima un tiro di sinistro dal limite dell’area ma la conclusione risulta lenta e centrale e non causa problemi a Courtois, che poco dopo invece verrà chiamato all’intervento miracoloso sempre sull’argentino che questa volta conclude a rete in maniera velenosa facendosi largo tra i difensori Blues, la palla comunque rimane in zona e allora come un rapace  Dzeko si avventa sulla respinta ma viene anticipato prima di calciare da un grande intervento in extremis da parte del brasiliano Ramires che risulta provvidenziale in questa occasione. Il copione di questo film avvincente prosegue secondo le proprie pagine, la situazione è sempre la stessa da un bel po’ di minuti oramai e servirà qualche episodio chiave o qualche giocata da campione da parte di uno dei presenti in campo.
Mourinho gioca la carta Schurrle puntando sui temibili inserimenti senza palla e l’agilità che contraddistinguono la freccia tedesca. Al 66’ ecco servito l’episodio che cambia l’inerzia del match: Zabaleta, già ammonito, scalcia di Diego Costa più volte in due interventi successivi, Dean chiude un occhio sul primo fallo ma è costretto a punire il secondo mandando il terzino del City sotto la doccia a 25’ dal triplice fischio finale. Il Chelsea si fa coraggio, comincia a crederci e si vede: la mole di gioco macinata comincia a salire e gli attacchi si fanno via via più intensi fino a che al 71’ l’intuizione dello Special One viene premiata con il gol del vantaggio siglato del neo campione del mondo Schurrle.L’azione del vantaggio è praticamente perfetta e da manuale del calcio con un contropiede eccellente dei Blues che porta Schürrle a concludere sul secondo palo quasi a porta vuota dopo che Hazard dalla fascia si è inventato un passaggio straordinario che taglia tutta la linea difensiva dei Citizens.
Pellegrini è alle corde e deve inventarsi qualcosa, mette dentro prima Navas per Fernandinho e poi al 78’ arriva il cambio che tutto il mondo aspettava e che i tifosi del Chelsea non avrebbero mai voluto vedere: è il momento di Frankie Lampard che entra in campo al posto di Kolarov sotto gli applausi sia dei tifosi di casa che dei vecchi e cari estimatori di Stamford Bridge.
Il City è in 10 ma ci prova comunque ed è per questo motivo che gli uomini di Mou devono rimanere concentrati fino alla fine cercando con insistenza il gol della sicurezza per poter fare sogni tranquilli: Diego Costa si candida ad eroe di giornata prendendo però un palo dopo essere stato imbeccato dal solito e puntuale assist di Fabregas, il nazionale spagnolo aveva calciato a colpo sicuro dal limite ma l’onnipresente Milner è riuscito all’ultimo secondo a deviare il tiro sul legno salvando dal colpo del KO decisivo. All’84’ succede l’impossibile ed il City dopo una bella azione corale trova il gol del pareggio proprio con Lampard che con un destro in scivolata premia l’azione costruita da David Silva che pesca Milner in area e apparecchia per l’ex centrocampista del Chelsea che beffa così Courtois incolpevole. La partita di oggi è un film in tutto e per tutto e senza ombra di dubbio presenta i tratti somatici di una tragedia tra le più toccanti, visto e considerato che i tifosi del Chelsea dopo 13 lunghe stagioni vengono immediatamente puniti nella prima gara da ex da parte di Lampard. Il clima allo stadio ed il momento stesso hanno qualcosa di surreale, c’è spazio nei minuti finali anche per Drogba e prima del triplice fischio finale gli ultimi lampi per parte vengono proprio dall’ivoriano e ancora una volta da Lampard stesso: ma non c’è più tempo, dopo una gara incredibile il match finisce in parità sul risultato di 1 a 1 nel segno di super Frankie Lampard che si è rivelato un campione senza tempo.
Chelsea sempre primo e Manchester City che insegue a distanza di 5 lunghezze.