HomeRubrichePensieri e paroleIl Supermarket della cittadinanza: quando la convenienza compra l'identità

Il Supermarket della cittadinanza: quando la convenienza compra l’identità

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Premessa: ognuno è libero di fare le proprie scelte di vita, consapevole delle conseguenze che esse porteranno.

Anche Shkodran Mustafi, tempo fa, ha fatto la sua scelta: giocare per la nazionale tedesca dopo aver dichiarato per quattro-cinque mesi la propria volontà di giocare con l‘Albania, la sua terra d’origine, la patria dei suoi genitori. Non ho nulla contro il difensore neo campione del mondo(per carità!), lo spunto per queste poche righe, infatti, mi è stato offerto dai tantissimi tifosi albanesi che ieri, dopo la partita, etichettavano il numero otto della Sampdoria come “orgoglio albanese“. Per chi non lo sapesse, il popolo albanese ama alla follia la nazionale tedesca – in alcuni casi forse anche più di quella albanese – e soprattutto per questo Mustafi non è visto come un “traditore” come i vari Xherdan Shaqiri, Valon Behrami e Adnan Januzaj, ma eroe della patria e orgoglio albanese.

Se avesse vinto, infatti, lo stesso Shaqiri con la sua Svizzera o Panagiotis Konè con la sua Grecia, ora la situazione sarebbe ben diversa. Comunque sia, una cosa non mi è chiara dell’etichetta “orgoglio albanese”, il sostantivo orgoglio a cosa si riferisce? Caro Mustafi, saremmo stati veramente orgogliosi di te, ma veramente tanto, se avessi ringraziato Loew per l’interessamento ma rifiutato l’offerta quel 28 Febbraio, e fossi venuto a lottare per prendere tre punti contro un Cipro qualsiasi. Allora sì che saresti stato l’orgoglio albanese per eccellenza. Hai scelto la via più semplice, quella che in molti avrebbero scelto. Ma come dicevo inizialmente, ognuno è libero di fare le proprie scelte. Permettetemi di dire però, che questo non è il concetto di orgoglio nazionale.

Detto questo, complimenti alla Germania e a Shkodran Mustafi per la vittoria della coppa del mondo.

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