Come in molti di questi ottavi abbiamo visto un pressing asfissiante in fase offensiva da parte di una squadra e l’altra che si chiude dietro che tenta di ripartire di rimessa. Un copione che puntualmente si è concluso ai supplementari. Gli Stati Uniti ci hanno messo l’anima ma non è bastato, il gol è arrivato troppo tardi dopo aver divorato poche ma ghiotte occasioni. Klinsmann ha impostato perfettamente la partita, fino a che si è svolta ad armi pari le due squadre si sono equivalse. Nel primo tempo si sono spartiti il campo a metà, nel possesso e nella velocità delle azioni il Belgio ha sempre dimostrato qualità tecniche non indifferenti, ha inoltre messo sotto pressione la propria sostanza fisica sino al 120esimo resistendo molto bene.
Gli Usa hanno invece finito le pile a metà della riprese lasciando sempre più spazio alla manovra belga sino al dilagare compreso tra il 70esimo e il 115esimo. Un assedio che ha portato due gol ma solo nei tempi supplementari. Se si può fare un nota negativa al Belgio è quella proprio di non avere cattiveria sotto porta forse per la giovane età di giocatori come Origi, ma forse, ed anzi sopratutto, non sono mai riusciti a gonfiare la rete perchè battere una leggenda come Howard non è un compito semplice. Sicuramente il migliore dei suoi, quest’anno ha spodestato anche Lloris al Totthenam, 40 anni e non sentirli. Il migliore del Belgio avesse segnato sarebbe stato il giovane giocatore del Lille, Origi, ma De Bruyne con il suo gol e molte azioni si è dimostrato il vero punto di riferimento di questa squadra.
Il Chelsea ha fatto veramente male a scartare questo giocatore, sarà si un esubero della rosa ma sta rischiando di fare lo stesso con Lukaku, la squadra di Mourinho potrebbe bruciarsi due campioni nell’imminente il futuro per una apparente cecità ed una voglia insana di avere campioni totali e subito. Il centrocampo US ha trovato come al solito in Bradley il faro col quale orientarsi ma se pure il giocatore ex Roma ha disputato un ottimo match molti dei suoi sforzi sono finiti nel nulla, inabissatisi negli infiniti errori di rifinitura. E’ mancata in particolare modo la tecnica nell’ultimo colpo, che sia un passaggio od un tiro, gli USA non sono mai arrivati lucidi e sereni a fare i tocchi decisivi, costruendo buone azioni si ma trovandosi, anche per meriti delle furie rosse a dover concludere nel peggior modo possibile.
Un grande rammarico per Klinsmann è magari quello di non aver voluto giocare le carte decisive nel secondo tempo puntando a finire il match nel 90 minuti. Arrivati al primo tempo supplementare il copione era già scritto con gli americani sulle ginocchia. Nei 90 minuti della partita anche lo stesso Belgio avrebbe potuto fare di meglio, concluderlo e uscirne con una cena migliore. Belgio e Argentina hanno fortunatamente gli stessi minuti sulle gambe ed hanno affrontato gli stessi problemi di realizzazione, sulla carta non è un match alla pari ma arrivando nelle medesime condizioni, mai dire mai.