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Tra le Linee: corsa e gioco semplice, Francia sul velluto

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Nel giorno in cui l’Italia naufraga a Recife contro la Costa Rica la Francia, arrivata alla rassegna mondiale quasi sottovoce, inizia a mostrare il petto. 5 gol contro una Svizzera apparsa più che distratta che dimostra, invece, di essere poca cosa nonostante qualche giocatore valido.Galletti in campo con una formazione molto lineare, 4-3-3 con Cabaye in cabina di regia affiancato da Matuidi e Sissoko con Valbuena e soprattutto Benzema a giocar vicino a Giroud.

Gioco semplice senza tanti fronzoli per la squadra di Deschamps che fa girar la palla con scioltezza da una parte all’altra, verticalizza spesso e volentieri e prende subito possesso della partita. Arrivano subito i gol (con Djourou che si merita la cittadinanza francese ad honorem) e da li in poi gestisce la gara senza affanno senza rischiare più di tanto e non rinunciando ad infierire quando ne ha la possibilità.
Primo tempo chiuso 3-0 e potevano essere 4.

Nella ripresa cambia poco o nulla, continua il gioco della Francia, ormai senza freni inibitori, fatto di circolazione della palla (agevolata da una Svizzera remissiva) sovrapposizioni e palloni verticali accompagnati da una corsa agevole e continua: il gioco del calcio più semplice che esiste. Ne fa altri 2 e la partita prende dimensioni memorabili.

Svizzera che alza la testa e fa due gol nel finale approfittando della tensione allentata ma la squadra vista stasera è davvero poca roba; Hitzfeld deve rivedere qualcosa in un centrocampo che ha potenzialità decisamente maggiori di quelle viste oggi.

Nel mondiale in cui il tiki taka spagnolo si è rivelato perdente e l’Italia paga col sangue il possesso palla nella propria metà campo senza trovare spazi la Francia segna a grappoli e diverte con un gioco elementare: probabilmente la vera differenza la sta facendo la condizione fisica, ma proprio nei momenti in cui la gamba non gira bene impostare un gioco semplice potrebbe rendere qualcosa in più. A patto di alzare un po’ il ritmo, ovviamente, almeno quando si perde.

P.S.

Oggi, dopo aver visto una squadra che non ha mai corso, ha sbagliato la metà degli stop e quasi tutti gli appoggi elementari, fare un pensiero tattico sulla partita dell’Italia mi è sembrata un’inutile crudeltà.

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