Germania-Portogallo 4-0 – I tedeschi fanno sul serio: lusitani spazzati via dal ciclone Müller

Dopo Olanda-Spagna e Inghilterra-Italia, la prima giornata del primo turno del Mondiale regala un’altra grande sfida, una classica del calcio europeo: Germania-Portogallo. Nella mente dei tifosi tedeschi, il Portogallo rievoca brutti ricordi: nel 2000, a qualificazione ormai raggiunta, una selezione lusitana imbottita di riserve demolì con un netto 3-0 i tedeschi, alla disperata ricerca di punti per strappare il pass per i quarti di finale dell’Europeo belga-olandese. In quel preciso momento, la Federazione tedesca capì che bisognava dare una svolta a tutto il movimento e investì, pesantemente, nel settore giovanile federale. I frutti di quelle strategie vengono raccolti oggi: la Nationalmannschaft, dopo tre mondiali da outsider (chiusi con un secondo posto e due brillanti terzi posti), si presenta ai nastri di partenza con il ruolo di favorita al pari di Brasile, Spagna e Argentina. Per il debutto Mondiale, Löw sorprende tutti: niente 4-2-3-1, ma un 4-3-3 che prevede Lahm nel ruolo di play, ai cui fianchi agiscono Khedira e Kroos; in difesa, quattro giocatori bloccati, con Boateng e  Höwedes a presidiare le corsie laterali, mentre in attacco il “finto (ma mica tanto) nueve” è Müller, supportato da GötzeÖzil. Modulo speculare per il Portogallo, che schiera Cristiano Ronaldo a sinistra del tridente offensivo, completato da Nani, a destra, e Hugo Almeida.

PRIMO TEMPO – Partenza a spron battuto della selezione tedesca. Ma è il Portogallo, al quarto, a sfiorare il goal in contropiede con Hugo Almeida che, leggermente ostacolato da Höwedes, calcia senza impensierire più di tanto Neuer. Ancora Portogallo tre minuti più tardi: Lahm si fa rubare palla da Veloso che, a sua volta, serve immediatamente Ronaldo, autore di un tiro potente – ma non angolato –  che non impensierisce Neuer. Un solo giro di lancette ed è Khedira, complice il rinvio errato di Rui Patricio, a sfiorare il goal con un tiro di prima intenzione dalla media distanza che non inquadra lo specchio della porta per un non nulla. All’undicesimo, la partita prende una piega favorevole per i tedeschi: Götze, ben imbeccato da Müller, entra in area e viene steso da João Pereira. Per il direttore di gara non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Müller, che batte Rui Patricio e porta in vantaggio la Nationalmannschaft. Dopo tredici minuti intensi, con la Germania in pressione alla ricerca del vantaggio, e il Portogallo pronto a ripartire in contropiede, la partita cala d’intensità, con i tedeschi che assumono, giocoforza, un atteggiamento decisamente più prudente. Sussulto del Portogallo al ventiquattresimo: Veloso apre a destra per Nani che, lasciato libero da Höwedes, scocca un pericolosissimo tiro dal limite alto sopra la traversa. Al ventisettesimo, Bento è costretto al primo cambio: Hugo Almeida si “stira” ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco; al suo posto entra Éder, possente punta reduce da una deludente stagione con la maglia del Braga. Alla mezz’ora si rivede la GermaniaÖzil raccoglie un lungo spiovente in area e serve l’accorrente Götze, che si vede deviato il tiro in corner da un provvidenziale intervento di João Pereira. Dalla bandierina va Özil, che mette in mezzo per l’imperioso stacco in terzo tempo di Hummels, che salta fra Pepe e Bruno Alves e batte un incolpevole Rui Patricio.

Impatto devastante della Germania sul Mondiale: dopo mezz’ora, il Portogallo è sotto di due reti. I lusitani reagiscono, ma Nani, lanciato in campo aperto da Veloso, anziché calciare in porta prova a servire il mal posizionato Ronaldo favorendo – involontariamente – l’intervento della difesa tedesca, che sventa la minaccia. Ancora Portogallo dopo sessanta secondi: Coentrão prova inspiegabilmente a servire CR7 anziché calciare in porta e favorisce la deviazione in angolo di Hummels. Dal conseguente corner, Éder stacca di testa nel mezzo dell’area di rigore tedesca, la conclusione, però, termina alta di poco sopra la traversa. Si mette male per i portoghesi al trentasettesimo: Pepe “bisticcia” con Müller,  rifila una lieve manata e poi, in segno di sfida, poggia la testa su quella del tedesco. L’arbitro, in maniera alquanto eccessiva, rifila un rosso diretto a Pepe, punizione decisamente spropositata per quanto realmente commesso dal difensore del Real Madrid. La Germania, complice la superiorità numerica, domina in lungo e in largo grazie all’asfissiante possesso palla. Ci prova Götze, ma la sua conclusione viene strozzata dall’intervento di Bruno Alves. Il goal è nell’aria. E, puntuale, giunge al termine del primo tempo: lancio di Kroos in area di rigore, Bruno Alves prova a rinviare ma impatta la gamba di Müller, che lascia cadere la palla a terra e di destro di prima intenzione fulmina il portiere avversario. Si val riposo con un eloquente 3-0, risultato che, a conti fatti, è forse troppo severo per il Portogallo.

SECONDO TEMPO – La ripresa prende avvio con un cambio nella squadra diretta da Bento: fuori Veloso, dentro Costa, con Raul Meireles che torna a centrocampo dopo aver chiuso la prima frazione al centro della difesa per sopperire all’espulsione di Pepe. Primo squillo tedesco al quinto minuto: Götze serve nel corridoio Özil, che fallisce a tu per tu con Rui Patricio; sulla ribattuta si avventa Müller, ma il colpo di testa termina alto sopra la traversa. Il ritmo del match, come era lecito attendersi visto l’esito del primo tempo, non è certo entusiasmante. I lusitani, di tanto in tanto, provano a farsi pericolosi su calcio piazzato. Ma è la Germania, al dodicesimo, a far correre un brivido lungo la schiena dei tifosi portoghesi, salvati dal provvidenziale intervento di João Pereira, bravissimo a deviare di testa un cross di Müller indirizzato verso l’accorrente Götze. Al quarto d’ora, sotto una selva di fischi, Cristiano Ronaldo prova a rendersi pericoloso su punizione, la barriera, però, respinge la missiva. Inizia la girandola dei cambi: la Germania toglie Özil (tutt’altro che entusiasta della sostituzione) ed inserisce Schürrle, mentre il Portogallo butta in campo Andrè Almeida al posto dell’infortunato Coentrão (addio Mondiale?). Nell’opaca prova portoghese, uno dei pochi a salvarsi è Nani, autore di un ficcante contropiede stoppato al limite dell’area da un ottimo intervento di Hummels. Tre minuti dopo, però, il difensore del Borussia Dortmund è costretto ad abbandonare il terreno di gioco dopo un contrasto con Éder; al suo posto entra Mustafi, aggregato all’ultimo minuto al posto dell’infortunato Reus.

Ad un quarto d’ora dal termine, episodio dubbio in area di rigore tedesca: Höwedes aggancia Éder, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per concedere il penalty, scatenando le proteste di Cristiano Ronaldo & Co. La Germania non è ancora sazia. E al minuto settantanove cala il poker ancora con Müllerche ribatte in rete sulla corta respinta di Rui Patricio. Dopo ottanta minuti entusiasmanti, Müller saluta il rettangolo e lascia il posto a Podolski. L’ultima emozione del match, al novantunesimo, la regala Cristiano Ronaldo su punizione, ma Neuer è bravissimo a respingere la potente conclusione del numero sette lusitano. Il Mondiale tedesco inizia come meglio non poteva: Müller “finto nueve” straripante, Lahm come play – a parte un piccolo errore in avvio di partita – è stato semplicemente fantastico, per non parlare dell’ottima prova fornita da Götze e Kroos, quest’ultimo tornato ad agire in una posizione simile a quella occupata nel primo periodo trascorso a Leverkusen. La Germania, nonostante i mille dubbi tattici, la mancanza di una vera prima punta e una difesa composta solo da difensori centrali, fa paura. Ed oggi, semmai ce ne fosse stato bisogno, lancia la sua autorevole candidatura: i tedeschi, ventiquattro anni dopo, vogliono tornare sul tetto del Mondo!

 

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