Barcellona-Atletico Madrid 1-1: perle di Diego e Neymar, qualificazione in bilico

Quattro incontri ufficiali in questa stagione, quattro pareggi, tutti tiratissimi (1-1, 0-0 in Supercoppa; 0-0 in campionato, 1-1 stasera); Barcellona e Atletico Madrid continuano a equivalersi, almeno sul piano dei risultati, e rinviano alle ultime due sfide (quella di ritorno di Champions e l’ultima giornata di Liga) i verdetti più attesi. Prevarrà il ritrovato calcio spettacolo del Barça o la concretezza e la solidità difensiva degli uomini di Simeone?

Entrambe, stasera, arrivavano da due vittorie tiratissime in campionato; entrambe hanno dato tutto fino al 94′, dando vita a uno spettacolo tecnico e agonistico che farebbe impallidire anche uno scontro di cartello in Premier. Avrebbe meritato il Barcellona, diciamolo subito, considerata la mezz’ora finale durante la quale si è rivista la miglior versione dei blaugrana. Ma va dato merito anche all‘Atletico, privato del suo uomo copertina (Diego Costa) per gran parte della partita a causa di un infortunio muscolare e capace comunque di rischiare zero fino al 60′. E, soprattutto, di portarsi in vantaggio con la magia di Diego. Ribas, quello scartato (con pernacchie incorporate) dalla Juve A.C., ante Conte.

Martino opta per Sanchez e Pedro in panchina, dentro Cesc e Neymar assieme a Messi in attacco; Simeone, come da previsioni, sceglie Villa come partner d’attacco di Diego Costa al posto dello squalificato Raul Garcia. Una mezza sorpresa, invece, l’impiego di Tiago (altro scarto juventino) al posto di Mario Suarez in mezzo al campo. Pronti via e l’Atletico ha subito l’occasione per il vantaggio: disimpegno errato di Pinto (l’eccentrico portiere regalerà parecchi brividi durante la serata), Arda Turan imbecca Villa che gira di prima in piena area di rigore ma conclude a lato di un soffio. Il primo tempo del Barça è soporifero, merito dell’aggressività, francamente esagerata, dell’Atletico (sei ammoniti alla fine, numero che sarebbe potuto essere parecchio più sostanzioso). Gli scontri, duri, si susseguono, calcio poco vista la difficoltà dei catalani di aprire il gioco con efficacia sugli esterni. Neymar non ingrana, Alves e Alba salgono spesso coi tempi sbagliati. Messi è il più vivace dei suoi nella prima parte (scomparirà nella ripresa) e regala a Iniesta la prima palla gol sventata da Courtois, bravo a chiudere in uscita sulla conclusione dello spagnolo. Il gioco rude, comunque, miete due vittime eccellenti: Piqué abbandona dopo nemmeno 20 minuti per un problema alla zona pelvica dopo aver perso l’equilibrio in fase di caduta dopo uno stacco, Diego Costa – poco dopo – saluta per un problema muscolare che può tenerlo fuori proprio nella parte più calda della stagione. Al loro posto entrano Bartra e Diego. Un colpo di testa, innocuo, di Messi è l’altra mini-chance del Barça prima del 45′: 0-0, sì, ma l’intensità dei colchoneros è quasi commovente, Miranda e Godin appaiono due baluardi insuperabili. Simeone è un vero mago.

Il secondo tempo è da spellarsi le mani dagli applausi. La girandola di emozioni comincia con la meraviglia di Diego al 56′ che porta in vantaggio l’Atletico Madrid: il brasiliano – che poco prima aveva provocato un giallo di Iniesta dopo un gran numero a centrocampo – riceve palla sulla trequarti avversaria e, dopo aver avanzato di qualche metro, scaglia un gran destro da posizione defilata che si infila sotto l’incrocio. No, non c’entra Pinto, è davvero un eurogol. Martino tarda a cambiare, l’attacco del Barcellona è ancora spuntato ma i blaugrana reagiscono bene allo svantaggio: Courtois fa gli straordinari sulla bella conclusione dalla distanza di Busquets. I ritmi salgono, vertiginosamente, con l’ingresso in campo di Sanchez e in partita di Neymar. Il Barcellona comincia a macinare calcio e triangolazioni da flipper come ai tempi d’oro, Iniesta (hombre del partido) è ispiratissimo. Don Andres, al 71′, regala un assist da cinema per Neymar, bravo a  beffare Juanfran con un movimento astuto e a fulminare Courtois con un preciso destro a giro. Il Camp Nou si infiamma e cerca di trascinare gli uomini di Martino al 2-1. Simeone soffre come un matto in panca, maledice l’ingresso in campo di Sosa (disastroso l’ex Napoli) per Villa e ringrazia Courtois che si rende protagonista di due interventi da campione, prima su Iniesta e poi sulla punizione di Messi. L’Atletico sembra sul punto di crollare da un momento all’altro, Gabi e Tiago giocano praticamente a ridosso della linea difensiva, i colchoneros a fatica superano la metà campo. Deliziose alcune giocate di Neymar, lo stesso Jordi Alba sulla sinistra fa ammattire Juanfran. La linea maginot di Simeone, però, riesce a resistere fino al 94′ e a rimandare il discorso qualificazione al Calderon: sarà una delle partite dell’anno, c’è da scommetterci.

About Alfonso Alfano 1807 Articoli
Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.