Iran, Queiroz: ‘Ai Mondiali contro i pregiudizi’

MONDIALI IRAN QUEIROZ – Il valore dei Mondiali spesso va ben oltre il rettangolo verde, a volte è un’occasione di riscatto per tutto un popolo. Questo il caso dell’Iran, come dichiara il commissario tecnico Carlos Queiroz. La qualificazione è solo il primo passo, l’obiettivo ora è cancellare una “pessima fama” superando la fase a gironi: “Il mondo ha un giudizio sbagliato del paese. È necessario vivere qui per percepire che alla fine dei conti l’Iran è un posto come tutti gli altri. La gente piange, ride, porta i figli a scuola, si resta fermi nel traffico… Gli esseri umani sono tutti uguali”.

La voglia di fare l’impresa c’è, i motivi sono tanti, uno principalmente secondo il portoghese: “L’Iran non ha una passione artificiale per lo sport. Non è necessario promuoverlo, come nei paesi vicini all’Iran o negli Stati Uniti. Il calcio è nell’anima degli iraniani”. Il modo per farcela è uno, l’organizzazione, “solo questo può portarci a competere – prosegue Queiroz, intervistato dal  Folha de Sao Paulo – con la speranza di raggiungere l’unico obiettivo: la qualificazione agli ottavi”.

 

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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