Strapotere Benfica: le àguias si prendono il derby con lo Sporting 2-0

SUPERLIGA BENFICA SPORTING – Al Da Luz prima della partita risuonava “Where the Streets Have No Name”, grande classico degli U2, ma i tifosi del Benfica quale fosse la via dove portasse questa partita lo avevano capito fin da subito: dritti al titolo. C’è stato il vento, che ha spostato l’appuntamento di due giorni, ma ci sono state soprattutto le due grand di Lisbona testa a testa dopo tanti anni,a rendere questo derby eterno più eterno del solito. La squadra di Jorge Jesus se l’è preso con la prepotenza e anche il filo d’arroganza di ogni grande squadra che si rispetti, non c’è mai stata l’impressione che la partita potesse andare diversamente di così. Per gli uomini di Jardim (un solo tiro in porta nei novanta minuti) una batosta che arriva come una doccia fredda, e che forse porterà a fare qualche riflessione. Impalpabile infatti l’attacco, con un Fredy Montero sempre più in crisi (a secco da sei partite) e una difesa traballante, che troppe volte si è trovata in panne di fronte all’aggressività, forse non prevista di tale portata, della squadra di casa.

Fin dal primo tempo la superiorità del Benfica è infatti netta in tutti i reparti. La squadra di Jorge Jesus parte mostrando tutto il meglio del suo repertorio: scambi veloci, sovrapposizioni frequenti, e furore agonistico. Lo Sporting tenta di ostentare una reazione nei primi minuti, ma il compito per gli uomini di Jardim questa sera pare davvero troppo arduo: Maxi Pereira e Siqueira giganteggiano sulle fasce, e i tentativi di sfondare da parte dello Sporting si concludono spesso dalla parte opposta, con ripartenze travolgenti da parte dei padroni di casa, che lasciano presagire sempre la possibilità del gol. Il primo vero brivido per lo Sporting arriva all’11’, con un pasticcio fatto in casa dallo stesso Rui Patricio che, nel tentativo di calciare un rinvio, spara dritto addosso a Lima a pochi metri salvando la situazione con un recupero in extremis. Il Benfica è superiore ma la partita è comunque viva da entrambe le parti, talvolta quasi troppo come quando al 16’ Enzo Pèrez  rischia di lasciare la propria squadra in dieci con un’entrata assassina su Adrien che forse avrebbe meritato più severità. Le occasioni vere per le Aguias cominciano comunque a fioccare nella seconda parte del primo tempo: al 23’ Luisão, durante uno dei suoi frequenti inserimenti su calcio d’angolo, tenta una bella girata che finisce alta di pochissimo. Il gol però è nell’aria, e il Benfica decide di crearselo con prepotenza: al 26’ Maxi Pereira recupera palla a metà campo e dopo una galoppata fulminea mette in mezzo perfettamente per Gaitàn che di testa insacca in rete: è 1-0 Benfica. Lo Sporting non reagisce, e rischia poco dopo di sprofondare: al 38’ è ancora Gaitàn a provarci con un meraviglioso stop a seguire e pallonetto basso su uscita di Rui Patricio che però finisce fuori.

Nel secondo tempo il Benfica ha nuovamente l’occasione di raddoppiare al 48′: delizioso tocco sotto di Markovic che libera Rodrigo in area di rigore che però di piatto calcia fuori. I ritmi si abbassano di poco, il Benfica si limita a un gioco di rimessa e lo Sporting cambia tattica cercando l’affondo per vie centrali: poco cambierà. Una delle poche occasioni per i leoni decide di crearsela Heldon, che al 63′ penetra in area passando in mezzo a Markovic e Maxi Pereira ma il suo tiro finisce in tribuna. Il Benfica è più sciolto e cerca le vie del raddoppio non solo con uno splendido gioco corale, ma anche con le invenzioni dei suoi solisti. Rodrigo al 69′ tenta un gran tiro dopo azione solitaria che viene respinto in angolo. Al 76′ Enzo Pèrez riesce infine a trovare il raddoppio con un capolavoro: finta, controfinta, e sinistro da fuori area che gela Rui Patricio e fa esplodere il Da Luz: è 2-0 Benfica.

La parita si chiude virtualmente qui: negli ultimi dieci minuti allo Sporting toccherà subire un’umiliante melina padroni di casa (con tanto di “olè”), abbandonandosi a entratacce e accenni di rissa causati da una palpabile frustrazione. Solo all’ 83′ Montero infatti riuscirà a trovare il primo tiro in porta dell’intera partita per gli ospiti, e sarà ben poca consolazione. Il verdetto, al fischio finale, è limpido: il Benfica, dopo la grande vittoria col Porto, si riconferma grande con le grandi, e rimane meritatamente in testa della classifica. Per lo Sporting continua la maledizione al Da Luz (otto anni senza vincere fuori casa), e Jorge Jesus continua ad essere tecnico-amuleto per le àguias in fatto di derby. Il tecnico, dopo un inizio non facile, è riuscito a riprendere in mano la squadra, e a riportarla nel giro di qualche mese a sperare per il titolo. Una strada ancora lunga, ma che le aguias di Lisbona a questo punto sembrano intenzionate a percorrere con il gas a tavoletta.

BENFICA: Oblak, Luisao, Siqueira, Garay, Maxi Pereira, Fejsa, Gaitàn, Markovic, Enzo Pèrez (86’ Oscar Cardozo), Lima, Rodrigo (78’ Ruben Amorim)

SPORTING LISBONA: Rui Patrìcio, Soares, Mauricio, Rojo, Piris, Dier, Andrè Martins (62’ Capel), Adrièn, Fredy Montero, Hèldon Ramos, Slimani (81’ Manè)

Tabellino: Gaitàn 27′; Enzo Pèrez 76′ (BEN)

 

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Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.

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