Osasuna-Barcellona 0-0, in Navarra arriva il primo passo falso dei blaugrana

OSASUNA BARCELLONA. Svanisce la rincorsa al record: il Barcellona si ferma a otto vittorie consecutive ad inizio campionato, pareggiando 0-0 a Pamplona contro l’Osasuna dopo una partita giocata francamente male dagli uomini di Martino. L’El Sadar si conferma campo ostico, nonostante non si giochi col gelo degli ultimi anni (vittoria soffertissima un anno fa, sconfitta la stagione prima). Se l’Atletico, al contrario, continuerà la sua striscia vincente stasera contro l’Espanyol, i blaugrana – incredibilmente – si ritroveranno al secondo posto in campionato.

Martino continua nel turnover scientifico: stavolta fuori dai convocati ci restano Piqué, Sanchez, in formissima, e Dani Alves. Messi è recuperato dall’infortunio muscolare ma va in panchina, Puyol torna in campo dopo 224 giorni e fa coppia con Bartra al centro della difesa. In attacco, da “falso nuevo”, c’è Fabregas, con Neymar e Pedro sui lati. L’Osasuna, rigenerato dalla cura di Javi Gracia e reduce dal colpaccio di Malaga, schiera una sola punta, l’ex di turno Oriol Riera. L’intenzione, come biasimarli, è non prenderle. Ci riusciranno, egregiamente.

Poco, pochissimo Barça in tutto il primo tempo. I blaugrana sono insolitamente molli, a tratti concedono anche il palleggio ai padroni di casa, peraltro penalizzati dal grave infortunio in apertura occorso a Sisi. Xavi e Busquets non verticalizzano, Iniesta è ai margini del gioco, Neymar non appare ispiratissimo e Fabregas quasi passa inosservato. Alla fine il più positivo è Montoya che, però, limita – e di molto – le sue discese sul finire del tempo. Sembra incredibile, ma la prima occasione dei campioni di Spagna arriva solo al 45′ col colpo di testa di poco alto di Bartra. L’ottimo Andres Fernandez, stavolta, non deve mettere in mostra le sue sottovalutate doti di portiere.

Tutta un’altra musica nella ripresa. Il Barcellona cambia ritmo si insedia nella metà campo avversaria per non uscirne fino al 90′. Fabregas ha due occasioni chiarissime, sempre davanti a Fernandez: prima prova un pallonetto improbabile, poi spara alto dopo il gran suggerimento di Xavi. Ecco quando si sente la mancanza di un uomo gol al centro dell’attacco. Lo stesso Neymar sale di tono e offre un paio di cioccolatini, uno sfruttato malissimo da Montoya che, invece di provare la conclusione, cerca il cross in mezzo. A metà ripresa le mosse, logiche, dei due allenatori: Gracia toglie Riera, l’unica punta, per rinforzare il centrocampo. Il “Tata” Martino si gioca la carta Messi. L’argentino gioca col freno a mano tirato e, cosa insolita, sbaglia il controllo su perfetto assist di Busquets, facendosi rimontare da Lotiés e agevolando l’intervento di Fernandez. I minuti passano, i blaugrana si innervosiscono. Pochi gli spunti validi, nonostante un possesso palla vicino al 100%. La difesa dell’Osasuna tiene, quando un destro di Fabregas si spegne di poco a lato l’El Sadar comincia a credere nel miracolo. Che non è evitato nemmeno dall’ingresso di Tello per uno spento Pedro. Finisce 0-0, col peggior Barça della gestione Martino. La palla passa a Simeone.

 

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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