Derby numero 165 della storia tra United e City, prima in classifica contro seconda separate da 15 punti a 8 giornate dalla fine, la location è Manchester, lo stadio è il Theatre of dream, ossia l’Old Trafford casa dei Red Devils. Sir Alex Ferguson vuole mettere una serie ipoteca sul titolo di campione d’Inghilterra e schiera il suo Manchester United con la classica difesa a quattro davanti a De Gea. A centrocampo di fianco a Carrick spazio all’eterno mago gallese Giggs, mentre davanti rientra Rooney che fa coppia con Van Persie. Il City di Roberto Mancini, alla ricerca di punti per una quasi impossibile rimonta ma soprattutto per mettere in sicuro il secondo posto risponde con un 4-2-3-1 con Tevez unica punta suportato da Silva, Milner e Nasri, con Yaya Toure schierato mediano con Barry.
Ritmo forsennato Le fasi iniziali di studio non servono a due squadre che si conoscono fin troppo bene, il ritmo è infernale sin dalle prime battute come ogni derby d’oltremanica che si rispetti. La prima occasione è per il piede di Van Persie, l’olandese riceve palla da Rooney in posizione defilata e scocca il suo sinistro che però esce a lato della porta. Dopo un inizio targato United è il City a farsi pericoloso intorno alla metà di tempo con Silva che scatta sulla linea del fuorigioco e serve al volo Tevez che però viene anticipato di un soffio da Jones che libera l’area piccola in tackle. Poco dopo due tiri prima di Nasri e poi di Milner non impensieriscono più di tanto De Gea ma mettono comunque pressione a Rio Ferdinand e compagni. Il primo tempo si chiude con Rafael che in palombella supera Kompany e per poco non beffa Hart, ma la sua parabola finisce di poco oltre la traversa.
Ecco i gol Il secondo tempo vede il risultato sbloccarsi: al cinquantunesimo minuto Giggs sulla propria trequarti prova a superare Barry con il tacco, ma il centrocampista inglese gli ruba palla e scende in fascia, cross per Nasri che scarica per Milner che con un rasoterra di sinistro beffa De Gea portando in vantaggio i suoi. Lo United reagisce immediatamente e sette minuti più tardi Yaya Toure commette fallo su Rafael in posizione defilata, a pochi metri dalla bandierina del corner. La punizione è battuta da Van Persie forte sul secondo palo, Hart non ci arriva mentre Jones si e di testa scaglia il pallone sulla schiena di Kompany e finisce in rete, è 1-1.
Dentro Aguero Al settantesimo, in un momento favorele ai suoi uomini Mancini gioca la carta Kun per Nasri, ma proprio nei minuti sucessivi è lo United a farsi vedere dalle parti di Hart, ma eccetto un tiro dalla distanza di Young i red devils non costruiscono degne azioni da gol. E’ così il City ad andare in gol: Aguero riceve palla al limite dell’area girato di schiena, si sposta il pallone sul destro e si porta a spasso la difesa United per tutta l’area di rigore e poi beffa De Gea con un bolide da sotto la traversa, è l’1-2 che gela l’Old Trafford. Cinque minuti di recupero e le carte Valencia ed Hernandez non servono a Sir Alex per ribaltare il risultato, e per la seconda volta consecutiva in casa deve arrendersi al Manchester City.
Festa rimandata Difficile che questi tre punti riaprano in modo serio la corsa per il titolo, questa sconfitta potebbe si influire sul morale dei red devils, ma il traguardo finale non è così lontanto ed il distacco è molto ampio. Il City ha meritato questi tre punti, ci ha creduto di più rispetto ai suoi avversari a tratti assenti dal campo e con alcuni giocatori ( Rooney ad esempio ) parecchio sotto tono.