League Cup: la finale sarà Southampton-Manchester United

Liverpool ed Hull City non sono riuscite a sovvertire i punteggi delle gara di andata, le semifinali di ritorno della League Cup restituiscono lo stesso verdetto: a Wembley vanno Southampton e Manchester United. Se per i Red Devils si tratta di un ritorno dopo ben 7 anni di assenza, per i Saints questa è solamente la seconda finale nella storia di questa competizione, dopo la prima persa contro il Nottingham Forest nel lontano 1979. Attenzione però, perché l’unico trofeo in bacheca per il Southampton è datato 1976, F.A. Cup, e l’avversario in finale era proprio il Manchester United.

Il Southampton di Claude Puel non sta facendo grandi cose in campionato, motivo in più per far bene in coppa, soprattutto se ti capita di affrontare il Liverpool nel suo peggior momento stagionale. Vinta la gara d’andata al St. Mary’s per 1-0 grazie alla rete di Nathan Redmond, i Saints si presentano ad Anfield consci di dover fare una grande impresa anche solamente per portare a casa un pareggio. In effetti il Liverpool di Klopp non delude le aspettative, partendo col solito atteggiamento sfrontato ed offensivo, reso ancora più determinato dalla volontà di rimonta. Ai Reds capita spesso in questa stagione di andare oltre le righe, di fare un fuori giri e poi ritrovarsi sulle gambe, quando la partita riserva ancora qualche minuto prima dell’intervallo o prima della fine. E’ proprio in questi due lassi temporali, la fine del primo tempo e la fine del secondo, che il Southampton concentra le sue occasioni-gol e porta a casa un incredibile successo in trasferta. Partita ricca di occasioni anche per il Liverpool, senz’altro, ma la zampata decisiva è quella di Shane Long, in contropiede, al minuto 91 su assist del giovane subentrato Joshua Sims. Il Liverpool manca ancora una volta nel momento di concretizzare la mole di gioco espressa e di ritornare ad alzare trofei. L’incubo delle finali perse l’anno scorso (League Cup ed Europa League) torna già dalle semifinali quest’anno.

Tutti contenti i tifosi del Manchester United, che invece, nonostante il pessimo avvio di campionato, si ritrova con la possibilità di alzare il secondo trofeo stagionale dopo la Community Shield dell’agosto scorso. La partita di ritorno contro l’Hull City doveva essere una formalità per gli uomini di Mourinho, ma il nuovo corso targato Marco Silva sta portando le Tigers su un altro livello. Gli arancio-neri, andati in vantaggio grazie ad un rigore discutibile e che lo Special One depenna dai gol subiti nelle dichiarazioni post-match, rendono la vita difficile a Ibra e compagni. La gara è ricca di capovolgimenti di fronte ed occasioni da gol. Le traverse colpite da una parte e dall’altra non permettono al risultato di cambiare, ma poi Pogba al 66′ sembra mettere la parola fine al discorso qualificazione ribadendo in gol una palla vagante in area dopo la percussione di Rashford. All’85’ invece un’azione spettacolare riporta avanti l’Hull City, con la rete di Niassé su assist volante di Meyler dalla destra. Lo United insomma torna a perdere, anche se Mourinho non lo riconosce a causa del discusso episodio del rigore, ma comunque si va a giocare la finale di Wembley contro il Southampton. L’Hull City partiva già sconfitto ed invece ha tirato fuori una grande prova d’orgoglio e non è la prima volta dopo l’arrivo di Marco Silva. In molti davano la squadra per spacciata, ma forse la mano del giovane allenatore portoghese potrebbe fare il miracolo.

La finale dunque contrapporrà una squadra composta da acquisti del valore complessivo di oltre 400 milioni di euro (solo nello scorso mercato estivo) ad una che invece quest’anno si è più che altro ridimensionata cedendo alcuni giocatori all’apice della loro carriera (Wanyama e Mané su tutti) e sostituendoli con giovani in ascesa (vedi Redmond e Boufal). Mourinho già pregusta il secondo trionfo stagionale, pronto a sbattere in faccia il famoso “zeru tituli” al primo allenatore avversario che discuterà con lui per qualcosa, ma a Southampton sperano comunque nel ripetersi del risultato del ’76 in F.A. Cup, unico trionfo Saints nella lunga storia del calcio inglese. Ad ogni modo l’appuntamento è per domenica 26 febbraio, ovviamente nella splendida cornice dello stadio di Wembley.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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