Copa del Caribe, Trinidad & Tobago-Suriname 1-2 (d.t.s): Rozenblad affonda i “Calipso Boys” nell’extra-time

Parte subito con il botto il triangolare della Copa del Caribe, che nel match inaugurale giocato nella notte ha visto i padroni di casa di Trinidad & Tobago cadere sonoramente contro il Suriname. Una sconfitta inaspettata per la selezione di Saintfiet, che contro ogni pronostico stecca la prima gara e vede la qualificazione allontanarsi in maniera pericolosa. Infatti se il Suriname dovesse vincere la partita contro Haiti (in programma nella nottata di sabato) chiuderebbe definitivamente i giochi per la qualificazione ai playoff per la Gold up e per il quinto posto nella manifestazione.

Nel primo tempo la chiave della partita è senza dubbio l’equilibrio, infatti le due squadre si affrontano a viso aperto e danno vita ad una frazione di gioco particolarmente combattuta. A mancare è il gol, che avrebbe il grande ruolo di sbloccare il match e di infiammare ulteriormente il clima già rovente. Nonostante tutto a farsi preferire sono proprio i “Calipso Boys”, che tengono in mano maggiormente il pallino del gioco ma non riescono a capitalizzare la grande mole di gioco prodotta. Nella ripresa il copione sembra non subire alcuna variazione, ma per i padroni di casa la beffa è dietro l’angolo. La prima svolta del match arriva ad un quarto d’ora dal triplice fischio, quando il Suriname passa clamorosamente in vantaggio grazie alla rete di Guno Kwasie, che sigla la sua prima rete in nazionale con una potente conclusione dalla distanza; da segnalare anche la decisiva deviazione di un difensore avversario che mette fuori causa il portiere Foncette. Il gol taglia un pò le gambe al Trinidad & Tobago, che vede i propri meccanismi di gioco andare in tilt. A caricarsi la squadra in questo momento di grande difficoltà è Tyrone Charles, il quale rimette le cose al proprio posto circa cinque minuti dopo con una punizione magistrale. Così al triplice fischio il tabellone luminoso indica il punteggio di parità, che prolunga la sfida sino ai tempi supplementari.

In questi trenta minuti il gioco la situazione rimane in bilico e a dominare la scena è la paura di prendere gol. Ma per i “Calipso Boys” non è una giornata fortunata, infatti l’inizio della fine comincia al 98esimo minuto, quando la selezione di Saintfiet rimane temporaneamente in 10 per l’infortunio occorso Carlyle Mitchell dopo uno scontro di gioco. Il giocatore rientra in campo pochi minuti dopo, anche se le sue condizioni non sono proprio ottimali; basti pensare che il suo ruolo in difesa viene preso Aubrey David per non rischiare. Ma la mossa non genera gli effetti sperati, infatti al minuto numeto 109 il Suriname riprende il comando della gara grazie alla rete di Ivanildo Rozenblad, che trova il bersaglio grosso con un missile dalle 22 yards che non lascia nuovamente scampo a Foncette. Nel finale la nazionale di Trinidad & Tobago si getta in avanti alla ricerca del disperato pari, ma le speranze di riagguantare la partita si infrangono sul portiere Claidel Kohinor, il quale chiude la saracinesca sulla conclusione ravvicinata di Hughtun Hector.

Una sconfitta inaspettata per la selezione di casa, che adesso deve sperare in un trionfo di Haiti per rimanere in pista. Grande gioia, invece, in casa Suriname, che nella nottata di sabato potrebbe centrare uno storico traguardo per la sua storia calcistica.

Trinidad & Tobago-Suriname 1-2 [d.t.s.] (Charles; Kwasie, Rozenblad)

TRINIDAD & TOBAGO: Foncette, Edwards, Abu Bakr, Mitchell, David, George, Hector, Lewis (68′ Andrews), Arcia (60′ Winchester), Charles (91′ Gonzalez), Roach (78′ Boucaud). A disp: Samuel, Jones, Caesar. All: Tom Saintfiet.

SURINAME: Kohinor, Darson, Eind, Faerber, Kwasie, Kisoor (55′ Maatrijk), Eduard, Diporedjo (107′ Sedney), Juliaans (71′ Rozenblad), Fer (83′ Talea), Apai. A disp: Profijt, Adenie, Baja. All: Robert Godeken.

 

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Appassionato di ogni genere di sport (calcio e basket in primis), è un grande esperto del "calcio minore". Che sia la Copa Libertadores o la terza divisione danese poco importa, in qualunque campo rotola un pallone e ci sono 22 uomini c'è sempre una storia da raccontare.

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