Premier League: dodicesima vittoria consecutiva del Chelsea, vincono anche Arsenal e United

Nel classico boxing day della Premier League arriva la dodicesima vittoria consecutiva per il Chelsea di Antonio Conte, oramai sempre più conquistatore d’Inghilterra, mentre l’Arsenal riesce a venire a capo di una partita molto difficile contro il West Brom ed il Manchester United prosegue la sua striscia di vittorie portandosi a quattro successi di fila. Lo stesso fa il West Ham, che arriva a 9 punti nelle ultime tre gare, mentre cade in casa il Leicester di Ranieri, lontano ricordo della squadra campione della passata stagione.

Chelsea-Bournemouth 3-0
Primo: non prenderle. Tanto elementare, quanto italiano, è questo il concetto che sta alla base dell’impressionante striscia di vittorie consecutive del Chelsea targato Antonio Conte. La difesa prima di tutto. Non prendere gol è la base su cui costruire l’impresa. Anche oggi Courtois non deve raccogliere nessun pallone in fondo al sacco e nelle poche occasioni concesse al Bournemouth si fa sempre trovare prontissimo. Quella di oggi è una vittoria particolare per i Blues, perché è la prima senza Diego Costa, squalificato. Mancava anche Kantè al centro del campo, ma il suo sostituto, Fabregas, aveva già ben figurato rimpiazzando nelle giornate precedenti Matic. C’era più di qualche dubbio sull’impiego di Batshuayi davanti, ma sembrava logico che fosse lui il rimpiazzo del centravanti spagnolo. Invece Conte spiazza tutti, inserendo Willian titolare sulla fascia e spostando al centro Pedro. Mossa azzeccata? Tempo 24 minuti e proprio Pedro firma lo splendido 1-0 con un sinistro a giro che replica a piede e palo invertiti la prodezza sciorinata contro il Tottenham. Eddie Howe, forse il miglior tecnico inglese emergente, non si fa intimidire e cerca di mantenere il suo assetto, un 4-5-1 a scarsa propensione offensiva, evitando il tracollo ed anzi, riproponendosi in avanti alla ricerca del pari. Il Chelsea incassa e si salva anche grazie a Courtois, poi ad inizio ripresa cala l’asso: Hazard. Il talento belga gioca un secondo tempo da fenomeno, procurandosi e trasformando il rigore del 2-0 prima di intraprendere una sfida quasi solitaria contro tutta la retroguardia avversaria. Il punteggio non cambia più, se non all’ultimo minuto, di nuovo grazie all’improvvisato centravanti Pedro, agevolato dalla deviazione di una paio di difensori entrati in scivolata sulla sua conclusione. Il Chelsea vola sempre più in alto e mette sotto pressione Liverpool e City. Ormai ogni passo falso potrebbe essere pagato a caro prezzo.

Bene Manchester United e Arsenal
Mourinho
risponde a Conte e porta a quattro il numero di vittorie consecutive di un sempre più convincente Manchester United. E’ vero che ormai la lotta al titolo è una chimera, ma lo scontro diretto tra Tottenham e Liverpool apre la porta dei piazzamenti europei ai Red Devils in gran rimonta. La prestazione di oggi contro il Sunderland dell’ex allenatore Moyes è tra le più convincenti della stagione. Un Pogba in grande spolvero guida i suoi per tutto il primo tempo, libero da consegne difensive e costantemente pericoloso in avanti. Prende un palo, ma funge da antipasto al piatto forte Ibrahimovic che  prima serve l’assist a Blind per l’1-0, poi sigla il raddoppio a dieci minuti dalla fine sull’assist del francese. I gol più belli, però, arrivano nel finale, quando Mkhitaryan trasforma in gol il cross di Ibra girando in porta con il colpo dello scorpione e Borini risponde con un bolide da fuori area che si infila sotto l’incrocio dei pali. Per l’attaccante italiano è il primo gol stagionale, importante per sbloccarsi, meno per il risultato di oggi che resta un pesante 1-3 per i suoi.

L’Arsenal si trova di fronte il West Brom, ovvero il profeta dell’anticalcio Tony Pulis. Resta difficile trovare un’altra definizione per una squadra che gioca tutto il primo tempo arroccata nella propria metà campo, chiudendo la frazione col 21% di possesso palla e la statistica dei tiri che recita 0-6. Se possibile, la situazione nel secondo tempo peggiora! Perché non solo l’atteggiamento resta lo stesso, ma il baricentro arretra ancora di più, fino a terminare pericolosamente all’interno della propria area di rigore, di modo che l’Arsenal inizi seriamente a sfiorare il vantaggio a più riprese, con Foster, estremo difensore ospite, ad ergersi a salvatore della patria. Clamorosa la sequenza di occasioni mancate da Sanchez, che, prima prende un palo da dentro l’area piccola, poi si vede respingere un tiro quasi imparabile con un balzo felino del portiere, quando stava ormai alzando le braccia al cielo per esultare. Alla fine la decide Giroud, sempre lui, alla prima da titolare, di testa da dentro l’area di rigore dopo una estenuante battaglia fisica fatta di spallate, abbracci e tirate di maglia con il difensore McAuley. Sono tre punti fondamentali per mantenere acceso un lumicino di speranza di rimontare il Chelsea.

Vittorie esterne per Everton e West Ham
Il Leicester, come lo conoscevamo la passata stagione, non c’è più. Ritorna fuori delle volte, spinto da motivazioni eccezionali, come nella sfida contro il Manchester City, ma nell’ordinaria amministrazione è una squadra di basso livello, che lotta poco, subisce gol banali e paga il nervosismo dei suoi uomini migliori con cartellini rossi e squalifiche tanto evitabili, quanto eccessive. Oggi infatti tutto il King Power Stadium si veste con la maschera di Jamie Vardy per protestare contro la squalifica di tre turni decisa dopo il rosso subito dal centravanti nella scorsa giornata, ma c’è ben poco della veemenza di questa reazione nella prestazione in campo degli uomini di Ranieri. L’Everton, dopo un primo tempo piuttosto scialbo, va in vantaggio grazie ad un incredibile svarione difensivo: rinvio del portiere, palla a Mirallas tra i due centrali avversari, corsa verso la porta e Schmeichel battutto. Roba da oratorio. Nel finale poi Lukaku sigilla i tre punti con un’azione simile: rinvio dalla difesa, uno contro uno vinto contro Morgan, Wasilewski saltato come un birillo e 2-0. L’Everton conquista il primo posto delle squadre per così dire “umane“, dietro le sei più forti del campionato, il Leicester resta a tre punti dalla zona retrocessione.

Il West Ham convince ancora con una bellissima ed indiscutibile vittoria sul campo dello Swansea. Delle due l’una: o gli Hammers sono tornati quelli dello scorso anno o la squadra di Bradley è veramente poca cosa. Il primo tempo chiuso 1-0 per gli ospiti con gol dell’ex André Ayew sull’incerta respinta di Fabianski sta un po’ stretto agli ospiti che avevano avuto diverse occasioni per raddoppiare, salvo poi cedere un po’ l’iniziativa nel finale. Il secondo tempo, però, non lascia scampo ai gallesi. Al 50′ Reid di testa da corner mette i puntini sulle “i” portando i suoi avanti di due reti a zero, poi Antonio chiude la partita intervenendo su un tiro sbilenco di Nordtveit dalla distanza. Non restano che i titoli di coda, anzi no. All’89’ Llorente fa 1-3 su assist di Dyer dal fondo, ma subito dopo Carroll, al volo di sinistro, riporta a tre le reti di distanza per l’1-4 finale. Malissimo lo Swansea, che sembra destinato a retrocedere se non interverranno grossi cambiamenti a gennaio, mentre il West Ham finalmente sembra aver trovato il bandolo della matassa.

Vince ancora il Burnley in casa, mentre Big Sam torna in panchina e sfiora il successo
Ormai è chiaro: il Burnley sta costruendo la sua salvezza a suon di vittorie casalinghe. Stavolta la vittima è un’avversaria diretta per la lotta alla permanenza in Premier, il Middlesbrough. Dopo un match combattuto, in cui l’iniziativa è stata spesso in mano ai padroni di casa, la partita sembrava avviata ad un classico 0-0 di medio-bassa classifica. Invece all’80’ arriva lo squillo di Gray. L’attaccante dei Clarets riceve dalla sponda del subentrato Vokes, direttamente dopo il rinvio del portiere, e scaglia un tiro potente che piega le mani di un non irreprensibile Victor Valdes regalando ai suoi un successo che pesa come un macigno e vale 20 punti dopo 18 gare di campionato. Niente male come bottino. Boro scavalcato di due insomma.

Big Sam Allardyce è ufficialmente tornato sui terreni di gioco inglesi. A lui si è affidato un Crystal Palace voglioso di risalire la classifica dopo aver esonerato Alan Pardew, reo di non essere stato in grado di far esprimere al meglio una rosa che sembra decisamente di valore molto superiore rispetto alle attuali rivali delle Eagles. Quando al 37′ viene fischiato un calcio di rigore a favore della squadra ospite, Big Sam assapora già l’aria del ritorno trionfale, ma vede le sue speranze infrangersi dopo l’errore di Benteke, che mantiene in partita il Watford, già sotto di un gol. Aveva infatti aperto le marcature Cabaye con un bell’inserimento alle spalle della difesa premiato dall’assist di Downing. Nel secondo tempo il rigore capita tra i piedi di Deeney, ma l’attaccante della squadra di Mazzarri non fallisce e firma il pareggio. Il Crystal Palace resta pericolosamente a +2 dalla zona retrocessione, mentre il Watford naviga in acque più che tranquille a metà classifica.

Premier League: Boxing Day – Diciottesima giornata

Watford-Crystal Palace 1-1 (26′ Cabaye, 71′ Rig. Deeney)
Arsenal-West Brom 1-0 (86′ Giroud)
Burnley-Middlesbrough 1-0 (80′ Gray)
Chelsea-Bournemouth 3-0 (24′ Pedro, 49′ Rig. Hazard, 94′ Pedro)
Leicester-Everton 0-2 (51′ Mirallas, 91′ Lukaku)
Manchester United- Sunderland 3-1 (39′ Blind, 82′ Ibrahimovic, 86′ Mkhitaryan, 91′ Borini)
Swansea-West Ham 1-4 (13′ A. Ayew, 50′ Reid, 78′ Antonio, 89′ Llorente, 91′ Carroll)

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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