La sosta del campionato non ha fatto bene al Liverpool, sicuramente la squadra di Klopp stava meglio prima della pausa per le partite delle nazionali. Innanzi tutto poteva disporre di Adam Lallana, grande ex del Southampton, oggi assente a causa dell’infortunio rimediato con la maglia dell’Inghilterra. Dopo di che non va dimenticato che alcuni giocatori sono rientrati negli ultimi giorni, con diverse ore di fuso orario sul groppone e gran parte di questi andavano oggi a formare il tridente d’attacco.
Anche i Saints hanno pagato a caro prezzo la sosta, col maggior talento in squadra, Dusan Tadic, bloccato anch’egli da un infortunio rimediato con la maglia della Serbia. Puel prova a sostituirlo con Boufal, ma non è la stessa cosa ed il talento marocchino aleggia dietro al duo d’attacco Redmond-Austin come un fantasma del tutto impalpabile. Al Southampton, in queste condizioni, non resta che difendersi ordinatamente cercando di rendere la vita difficile a Coutinho e compagni.
La pioggerellina fine che accompagna tutta la prima parte del match sembra favorire lo scivolamento della palla sul terreno e la fluidità del gioco, ma nonostante questo i primi 45 minuti regalano una sola conclusione verso lo specchio, ad opera di Mané attorno alla mezz’ora di gioco, prontamente respinta in corner dal buon Forster. Il tema del match è: palla tra i piedi del Liverpool che tenta di sfondare in area avversaria costruendo le sue azioni con un fitto fraseggio e Southampton che distrugge il gioco avversario con un centrocampo tutto muscoli sorretto alla grande da Romeu e Hojbjerg. Nella ripresa, invece, i Saints non riescono più a contenere la forza d’urto dei Reds e sono costretti a concedere qualche conclusione. Poco male, perché gli attaccanti del Liverpool non sembrano proprio in giornata. Se la stanchezza post-nazionali ha un modo di manifestarsi è certamente attraverso la mancanza di lucidità sotto porta. Coutinho ha ottimi spunti in mezzo al campo, ma come si avvicina alla zona tiro diventa prevedibile, lento, impreciso. Anche Mané e Firmino pagano la stessa moneta e l’assenza del genio di Lallana a centrocampo è un’altra grana a cui Klopp non riesce a rimediare, neanche arretrando lo stesso Coutinho nel finale, dopo l’ingresso in campo di Sturridge. Alla fine la pioggerella che accompagnava il match sin dal fischio iniziale si trasforma in autentico acquazzone ed fa naufragare definitivamente le speranze di successo del Liverpool, ora raggiunto in testa alla classifica dal Manchester City, a più due punti sul Chelsea di Antonio Conte, che dunque domani potrebbe mettere la freccia e tentare il doppio sorpasso.
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