Premier League: il Chelsea di Conte resta in scia alle prime, l’Everton torna a vincere

La domenica di Premier è nel segno del colore blu, con le vittorie di Chelsea ed Everton. Per gli uomini di Conte si tratta di un successo che rappresenta un chiaro segnale al trio in testa alla classifica, distante un solo punto, mentre per i ragazzi di Koeman è un importante ritorno al successo dopo un lungo periodo di flessione seguito all’ottimo avvio di campionato.

Southampton-Chelsea 0-2
Chelsea
? Presente! Rispondono così i Blues alle vittorie in serie di Arsenal, Manchester City e Liverpool, rimanendo incollati ad un solo punto di distanza, iniziando a staccare il Tottenham di un paio di punti e lasciando ancor più indietro tutte le altre. La trasferta di Southampton non è mai facile ed anche quest’anno si prospettava piuttosto ostica, ma se dopo pochi minuti Hazard decide di sbloccare la partita, allora tutto può sembrare più in discesa. La rete che porta in vantaggio i Blues sembra viziata in parte dall’errore del buon Forster che si fa infilare sotto alle gambe sul suo palo, ma dando un’occhiata alle conclusioni successive degli attaccanti del Chelsea sorge un dubbio. Spesso sull’uscita del portiere avversario, Diego Costa e compagni mirano in mezzo alle sue gambe, che sia una scelta preparata? Non lo sapremo mai, comunque Conte ha il suo da fare ad incitare i suoi giocatori a non mollare la presa e non considerare i tre punti già in archivio perché il Southampton è squadra viva e ribatte colpo su colpo per tutto il primo tempo alla ricerca del pari. Il gol che spezza le gambe ai Saints arriva dopo dieci minuti di secondo tempo, su una splendida conclusione di destro a giro di Diego Costa. E’ un colpo da KO ed è immediatamente evidente. Le successive iniziative dei padroni di casa sono per lo più velleitarie ed il Chelsea inizia a gestire per portare a casa i tre punti senza correre troppi rischi. Un successo tutt’altro che scontato, sia per il campo difficile in cui si giocava, sia per la pressione addosso di dover vincere a tutti i costi per rimanere incollati alle tre di testa. Questa prova del Chelsea può essere considerata quasi come un esame di maturità pienamente superato. Ad oggi la corsa al titolo conta cinque pretendenti, considerando anche il Tottenham, ma i Blues non sono più i meno accreditati del lotto.

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Everton-West Ham 2-0
Finalmente i Toffees tornano a gioire. Gli sperticati complimenti seguiti all’ottimo inizio di stagione avevano quasi addormentato una squadra che si era persa in una trafila di pareggi e sconfitte che sembrava interminabile. La gara in casa contro il West Ham offre una buona chance di riscatto, ma gli Hammers arrivano piuttosto carichi dopo aver percorso un cammino diametralmente opposto, fatto di un inizio a dir poco disastroso seguito da una buona ripresa. La squadra di Bilic in effetti sembra in forma e non sfigura affatto a Goodison Park, giocando le sue carte a viso aperto e puntando anche al bersaglio grosso dei tre punti. L’Everton, dopo alcune fasi di sofferenza, trova il vantaggio ad inizio ripresa con Romelu Lukaku. Ecco, avere un attaccante del genere aiuta ed il West Ham si era presentato in campo senza una punta di ruolo. Il non troppo venerato Zaza entra in campo solamente al 71′, quando c’è da recuperare il gol di svantaggio e solamente dopo l’ingresso in precedenza dell’altra punta Andre Ayew. Tutto inutile perché poi Ross Barkley chiude il match a seguito di un’azione in cui recupera palla a centrocampo, serve Lukaku sulla destra, si inserisce sul secondo palo e sfrutta il cross del compagno per insaccare indisturbato dinnanzi ad una difesa schierata che avrebbe dovuto marcare solamente due giocatori. Il West Ham ha ancora grossi problemi insomma, sia davanti che dietro. L’Everton invece sembra tornare a brillare e 18 punti in classifica tutto sommato non sono pochi e garantiscono attualmente un buon sesto posto.

Premier League: Decima Giornata
Southampton-Chelsea 0-2 (6′ Hazard, 55′ Diego Costa)
Everton-West Ham 2-0 (50′ Lukaku, 76′ Barkley)

About Luca Petrelli 157 Articoli
Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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