Che il miracolo fosse impossibile da ripetere lo immaginavano anche i sassi. Il Leicester di quest’anno, però, sta trovando ugualmente il modo di sorprendere. Sì, perché a molti non sarà sfuggito un dato statistico davvero particolare: gli uomini di Ranieri hanno sommato più punti in Champions che in Premier League, pur giocando cinque partite in meno. Nella massima competizione continentale le foxes hanno infilato tre vittorie su tre (a punteggio pieno ci sono soltanto Barcellona e Atletico Madrid) riuscendo a mostrare la solidità difensiva (0 gol subiti, come Juventus, Siviglia e, ancora, Atletico) che era stata fondamentale per il trionfo in Premier della scorsa stagione. Nove punti in tre partite contro gli otto in altrettante gare tra i confini nazionali, dove sono arrivate già 4 sconfitte e i gol incassati sono già 14, quasi la metà di quelli presi in tutto il 2015-16.

Il calendario, di certo, non ha dato una mano: il Leicester ha affrontato già tre trasferte durissime (Manchester United, Chelsea e Liverpool) oltre al match casalingo con l’Arsenal. Contro le 4 big è arrivato solo un punto (lo 0-0 coi gunners) con 11 gol sul groppone. In Champions, dopo la passeggiata al debutto in Belgio, sul campo del Club Brugge, sono arrivati invece due successi in pieno stile foxes: 1-0 al Porto, 1-0 al Copenaghen, soffrendo in alcuni frangenti ma non perdendo mai l’identità che ha portato al clamoroso trionfo di qualche mese fa. Ed in Champions si è rivista la miglior versione di Riyad Mahrez, fermo a un gol in Premier League (all’ottava giornata dell’anno scorso era a quota 5) ma già a 3 reti (l’ultima decisiva col Copenaghen) in Europa. Manca il primo sigillo continentale di Jamie Vardy: il bomber non vive un momento felicissimo con soli due gol all’attivo in stagione (erano 7 nello scorso campionato). Sarà sufficiente ritrovare le due stelle per rivedere Ranieri nei piani alti del campionato inglese?