Villarreal, espugnare il Louis II sarà una missione impossibile

Per accedere alla fase a gironi di Champions League al Villarreal di Fran Escribá servirà un miracolo: una vittoria con due gol di scarto, o con un solo gol di vantaggio a patto che ne vengano segnati almeno tre. E per di più su un campo difficile come il Louis II, sul quale una sola volta una squadra spagnola ne è uscita vincitrice: il Barcellona, in un lontano 13 aprile 1994, quando un gol di Stoichkov regalò i tre punti agli azulgrana. Oltre a quell’exploit ci hanno provato altre nove volte le spagnole, e ne sono uscite con cinque sconfitte e quattro pareggi. Il Valencia in due occasioni: ha rimediato un pareggio nella Coppa delle Coppe 1980/81 e una sconfitta indolore lo scorso anno nel preliminare, mentre il Real Madrid cadde tre a uno nel ritorno dei quarti di finale della Champions League 2003/04 venendo eliminato dai monegaschi. Insomma il Sottomarino giallo è chiamato a fare qualcosa che nessuna compagine iberica è mai riuscita a fare: vincere con due gol di scarto nella tana del Monaco. E comunque in campo europeo ribaltare un risultato in trasferta è quasi sempre proibitivo, specialmente se di fronte si ha una squadra compatta come quella di Leonardo Jardim.
Nella gara d’andata il Submarino amarillo – considerando il cambio di allenatore sei giorni prima e la lunga serie di assenti – si può dire abbia sfoderato una buona prestazione: controllo della sfera, maggiore pericolosità e superiorità atletica (i castellonensi hanno corso circa due chilometri e mezzo in più). Ma per fare la partita in Francia non basterà, anzi. Incaponirsi per controllare la partita potrebbe significare esporsi a maggiori rischi in fase difensiva, per assurdo potrebbe essere più producente un atteggiamento attendista, per poter minimizzare le possibilità di subire un gol che chiuderebbe subito il discorso e altresì poter sfruttare le disattenzioni dei francesi. In questo senso il recupero di Víctor Ruiz (era squalificato per l’espulsione ad Anfield della scorsa stagione) potrebbe essere fondamentale. Il suo ritorno al fianco di Musacchio tapperà i problemi difensivi riscontrati all’andata, permettendo a Escribá di inserire N’Diaye a centrocampo, reparto nel quale ha dimostrato di poter dare molto di più già nell’incontro di sabato scorso a Granada.
Disamine tattiche a parte, l’impresa sarà quasi impossibile. Quel che si richiede alla squadra è almeno di ritrovare una solidità che possa dare continuità e un senso al nuovo progetto tattico di Fran Escribá. Lo stesso Villarreal nella sua recente storia internazionale ha sempre fallito l’appuntamento con la storia nel momento in cui è stato costretto a porre rimedio a una disfatta interna nella gara d’andata. E spesso contro compagini palesemente inferiori. È successo in quattro occasioni: nella finale di Intertoto 2002 quando perse 0-1 contro il Málaga, e pareggiò 1-1 alla Rosaleda; nella finale in Intertoto 2006 nella quale il modesto Maribor espugnò il Madrigal 1-2 e resistette in Slovenia sull’1-1; nei quarti di finale della Coppa Uefa 2004/05 con l’AZ Alkmaar che vinse sempre 1-2 in Spagna per tenere duro con l’1-1 in Olanda; e infine negli ottavi di finale della Europa League 2014/15 quando il Siviglia sbancò il Madrigal con un 1-3 e poi rivinse in Andalusia per 2-1.
E considerando tutte le prestazioni esterne internazionali il Sottomarino giallo avrebbe ottenuto in sedici occasioni un risultato che domani sera permetterebbe la qualificazione o il proseguimento ai supplementari, ma nessuno di questi avvenne in una condizione tale che l’avversario potesse avvalersi di un risultato d’andata così favorevole. In verità solo sette di queste sedici vittorie esterne garantirebbero il passaggio del turno. Ma non si può prendere in esame questa statistica come indicatore affidabile, visto che nel calcio il fattore psicologico è decisivo e il risultato della gara d’andata, in questo senso, è fondamentale. Invece una striscia positiva che rischia di interrompersi è quella dei preliminari europei affrontati: finora il Submarino amarillo li aveva superati tutti e cinque, tre in Europa League – avendo eliminato Nac Breda nel 2009, Dnepr Mogilev nel 2010 e Astana nel 2014 – e due in Champions League – contro l’Everton nel 2005 e contro l’Odense nel 2011.