Atletico Madrid-Real Madrid 4-0: lezione di calcio dei Colchoneros, Simeone serve il poker

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Il derby, la partita per eccellenza. Il Real ci arriva da regina d’Europa e del Mondo, l’Atletico da campione in carica della Liga.
Simeone contro Ancelotti, due scuole di pensiero e due organici completamente differenti; il pressing e l’aggressività dei ragazzi del Cholo contro la fantasia e la tecnica dei “galattici” di Carletto.
Due mondi così diversi e così vincenti.

Torna Cristiano Ronaldo dopo la squalifica ma difesa in emergenza per Carlo Ancelotti che dovrà fare a meno di Pepe, Marcelo e Sergio Ramos. Simeone può invece schierare la formazione tipo.
Al Vicente Calderon c’é il tutto esaurito, lo stadio é una bolgia e i giocatori di casa, spinti dal pubblico, sembrano indemoniati.

L’inizio di match é subito a tinte biancorosse, Arda Turan é il primo a portare pericoli nelle zone di Casillas con un tiro da dentro l’aria di rigore ma il portiere spagnolo si fa trovare pronto e blocca in due tempi.
Prima grana per Simeone, Koke é costretto a lasciare il campo dopo appena 8 minuti, entra il canterano Saùl Niguez e per il giovane ventenne sarà una giornata che difficilmente dimenticherà.
Bastano 13 minuti per far esplodere i tifosi padroni di casa: Tiago ci prova dal limite dell’area, il tiro non sembra pericolosissimo ma Casillas dorme e la palla finisce in rete. Colchoneros subito in vantaggio.
Passano appena 4 minuti e il sogno del canterano Saùl diventà realtà: rovesciata e gol nel Derby. Atletico 2, Real 0.
Solo Atletico in campo, il pressing non fa fiatare gli avversari e al 35esimo Khedira deve letteralmente involarsi per evitare il terzo gol su tiro di Mandzukic.
Si chiude il primo tempo, in campo solo Atletico. Si ipotizza tanto lavoro per Ancelotti negli spogliatoi.

Inizia la ripresa e il tecnico italiano si gioca il tutto per tutto, dentro Jesè e fuori Khedira. Real a trazione anteriore ma i primi pericoli sono ancora dei Colchoneros.
Doppio Griezmann nel giro di 2 minuti, prima con un tiro potente che trova i pugni di Casillas e poi con una spettacolare rovasciata che sfiora la traversa.
Giocano solo i padroni di casa e al 66esimo arriva il colpo del definitivo KO: nel suo pomeriggio da sogno, il giovane Saùl si permette anche il lusso di servire l’assist all’onnipresente Griezmann che la deve solo spingere in rete. E sono 3.
Accademia finale per i ragazzi di Simeone, colpi di tacco, tiri dalla distanza e tanto fraseggio.

I campioni in carica però non si fermano e dimostrano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che non hanno pietà: minuto 88, il figliol prodigo Torres crossa per Mandzukic che non si lascia pregare e piega ancora una volta Casillas, 4 a 0 e può riprendere la festa sugli spalti.

Dopo 93 lunghissimi minuti l’arbitro mette fine alla sofferenza del Real Madrid. Oggi una sola squadra in campo, quella senza palloni d’oro, senza mondiali per club sul petto e mister 100 milioni vari.
Numeri imbarazzanti per il Real: zero iniziative importanti, zero tiri in porta e possesso palla sotto il 40%.
Vince l’agonismo, la cattiveria e la voglia di dimostrare a un’intera città di non essere inferiori a nessuno. Vince la legge Simeone.

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Amante e vero appassionato di calcio, tifosissimo e "super esperto" dell'Inter, amo anche il calcio inglese dove ho un debole per il Liverpool e per lo Special One! You'll Never Walk Alone

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