Calciomercato – La Russia perde i pezzi: focus sulla crisi della RPL

doumbia russia
Calciomercato – La Russia perde i pezzi: focus sulla crisi della RPL

Il nuovo limite sugli stranieri (da giugno potranno essere solo in dieci in rosa). E soprattutto la crisi del rublo. In Russia tutti – o quasi – avrebbero volentieri evitato la sessione invernale di calciomercato. Non è – sfortunatamente – possibile.

Se in Spagna la situazione, come il collega ed amico Alfonso Alfano ha raccontato qualche giorno fa su TuttoCalcioEstero, è complicata, in Russia è addirittura sull’orlo del drammatico. Sportivamente parlando.

Scordatevi, quindi, grandi innesti nelle squadre. Scordateveli anche medi. In alcuni casi, scordateveli di qualsiasi tipo. Amkar Perm, Torpedo Mosca e FK Rostov – tre formazioni che navigano nei bassissimi fondi della graduatoria e che più di tutte dovrebbero muoversi sul mercato – hanno avuto dalla RFU il blocco sul mercato. Rimarrà tale fino a nuove verifiche. Questione di stipendi non saldati, di prestiti non pagati (è il caso del Rostov, che deve ancora versare alla Lokomotiv la cifra per l’ingaggio temporaneo di Grigorjev). Anzi: si lavorerà addirittura in uscita, per risparmiare qualcosa. A Perm ha già rescisso il portiere Sergey Narubin: una sicurezza tra i pali per squadre di mediobassa classifica. Ma ormai la necessità è ridurre i costi.

Tra le molte problematiche, c’è ancora in ballo l’affaire Capello: il CT della Russia non riceve da mesi lo stipendio.

La situazione è complessa anche al Kuban: la crisi qui comincia sin dallo scoppio della guerra civile in Ucraina, dove il proprietario Mkrtchyan faceva gran parte delle sue fortune. Con grandi difficoltà i cosacchi sono riusciti ad iscriversi comunque alla nuova stagione, ritoccando la rosa con qualche prestito e nulla più. La crisi del rublo ha rimesso in ginocchio la società che, secondo alcuni quotidiani russi, sarebbe addirittura sull’orlo del fallimento.

Se qualcuno piange, di certo nessuno ride. Lokomotiv e Spartak Mosca (con buona pace di Yakin, che si è pubblicamente lamentato) hanno visto il loro budget per la sessione di trasferimenti invernale polverizzarsi. Lo Zenit ha chiuso i rubinetti. La Dinamo anche. CSKA e Krasnodar pure.

E – come in ogni ambiente finanziario – anche nel calcio gli avvoltoi che sfruttano le sciagure altrui si sono – comprensibilmente – messi a volare sulla RPL, aspettando ulteriori crolli della moneta. Il fuggi fuggi è iniziato con Tino Costa, volato dallo Spartak al Genoa (e Salvatore Bocchetti potrebbe fare lo stesso percorso). Tanti altri stranieri potrebbero lasciare: Vedran Corluka piace a West Ham ed Hull City; Ivelin Popov del Kuban viene costantemente monitorato dall’Aston Villa; fino ad arrivare ai pezzi pregiati, come Seydou Doumbia (nella foto) od Hulk, che tra gennaio e giugno rischiano di salutare il campionato.

In ottica Russia 2018, non di certo un bel biglietto da visita.

About Matteo Mongelli 153 Articoli
Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
Contact: Twitter

7 Commenti su Calciomercato – La Russia perde i pezzi: focus sulla crisi della RPL

  1. Bravo monge bell’articolo. Sei stato sincero senza nascondere l’evidenza come tanti altri amatori del calcio russo. Bravo Matteo Mongelli

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.