Coppa del Golfo, il Kuwait all’ultimo respiro

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Al Azraq (L’azzurra) trova il gol all’ultimo assalto con Al Enezi e fa suo il Superclassico del Golfo. Nell’altro incontro della giornata del gruppo B, pareggio a reti inviolate tra i campioni degli Emirati Arabi e l’Oman

Sarebbe stato da intitolare “la Coppa dai gol spariti” ma poi, proprio nell’ultimo dei 2 minuti di recupero concessi dall’arbitro sloveno Skomina, quando sembrava che stesse ormai maturando il terzo 0-0 nei primi quattro incontri del torneo, ecco che sono apparsi loro due, gli eroi di Aden 2010, i principali protagonisti dell’ultimo trionfo del Kuwait nel torneo. Badr Al Mutwa controllava il pallone al limite dell’area, ed evitando la marcatura dei due centrali avversari, vedeva libero sulla sua sinistra Fahad El Enezi: quest’ultimo veniva servito all’altezza del vertice sinistro, dominava col destro e con lo stesso piede faceva partire una conclusione a giro sul secondo palo su cui il portiere dell’Iraq Hakim Jalal non poteva arrivare. Un gol ‘alla Del Piero’ del miglior giocatore della Coppa 2010. Un gol che faceva letteralmente impazzire i tifosi azzurri presenti allo stadio Principe Faisal. Aldilà dei 3 punti che aprono al Kuwait il cammino verso la semifinale, la vittoria contro l’Iraq ha sempre un sapore particolare, perché per la Coppa del Golfo è una partita classica, spesso decisiva per l’assegnazione del titolo, e che dopo l’invasione di Saddam del 1990 ha assunto connotati ancora più significativi.

Diciamo subito che lo 0-0 sarebbe stato un giusto risultato, perché anche Iraq e Kuwait come le altre nazionali impegnate nel campionato, sono partite a diesel, con ritmi da amichevoli estive e poche idee. L’Iraq ha cercato in verità di fare qual cosina in più, con il giovanissimo Humam Tariq e Yaser Kasim che hanno tentato di ispirare gli inserimenti di Ahmed Yasin dalla destra e le proiezioni di capitan Younis Mahmoud per vie centrali, senza però trovare esiti troppo confortanti, fatta eccezione per due occasionissime in cui i Leoni di Mesopotamia sarebbero potuti passare: al 47’ del primo tempo sull’ultima azione del primo tempo serie di batti e ribatti al limite dell’area, Kasim andava a botta sicura, ma superato il portiere Al Khadli, era il centrale Al Maqseed a metterci letteralmente gli attributi e respingere in due tempi sulla linea; quindi pronti via con il secondo tempo e Mahmoud al 5’ faceva partire da una ventina di metri un destro secco che il portiere kuwaitiano Al Khadli riusciva a toccare quel che basta perché la palla battesse sul palo, attraversasse lo specchio della porta e si perdesse fuori.

Il Kuwait è stato assolutamente inconsistente fino agli ultimi dieci minuti. Solo in alcune sporadiche occasioni la nazionale del brasiliano Jorvan Vieira provava a costruire qualche azione palla a terra, ma si affidava troppo spesso al lancio lungo senza trovare in Yousuf e Al Mutwa dei riferimenti adeguati in avanti. Poi, aprofittando del calo finale dell’Iraq, la nazionale degli azzurri alzava il baricentro e prendeva coraggio. E l’attaccante Yousuf al 92’ andava caparbiamente in scivolata a recuperare un pallone che sembrava morto e che invece faceva pervenire ad Al Mutwa quel pallone che pochi istanti dopo sarebbe diventato oro. Per l’Iraq la beffa di vedersi sfilare i tre punti non solo nel derby, ma tra l’altro per mano del suo ex tecnico storico Vieira, che lo condusse alla leggendaria Coppa Asiatica del 2007 in Indonesia.
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EMIRATI ARABI-OMAN
Nell’altro incontro di giornata 0-0 tra i campioni degli Emirati e l’Oman, dove a dispetto del punteggio finale non sono mancate le occasioni da gol e le polemiche. Dopo un primo tempo balbettante, nella ripresa al pronti via gli Emirati andavano in gol, ma l’arbitro saudita Al Awaji annullava per una spinta non troppo evidente di Ismail Matar, l’eroe delle due coppe del Golfo del 2007 e del 2013, appena subentrato nell’intervallo. Trascorrevano 8 minuti e gli Emirati reclamavano un calcio di rigore: Abdelaziz Husain riceveva in area dopo una brillante triangolazione, evitava in un primo momento l’intervento difensivo di Amur con un dribbling, ma il difensore omanita con un nuovo tackle rientrava sul rivale, apparentemente stendendolo, ma questa volta l’arbitro vedeva giusto, perché il difensore toccava in primo luogo il pallone. Al 21’ l’Oman beneficiava di una punizione vicino all’area rivale: Suaat Sahil cercava il destro chirurgico da circa 25 metri, ma era bravissimo il portiere emiratino Ali Khaseif a respingere all’altezza del secondo palo; sulla ribattuta si avventava Jumaa la cui conclusione veniva respinta con il braccio dal difensore Oswaisi. Qui il rigore sembrava netto, ma Al Awaji decideva di sorvolare.
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IL PROGRAMMA DELLE PROSSIME GIORNATE
Il gruppo B tornerà in scena lunedì, con partite sempre da giocare nello stadio Principe Faisal di Riyadh: si inizia con Emirati Arabi-Kuwait alle 15.45 italiane, quindi alle 18.15 Iraq-Oman.
Ma prima nella giornata di domenica si disputeranno gli incontri della 2° giornata del gruppo A con Yemen-Qatar alle 15.45 di Roma, e successivamente Arabia Saudita-Bahrein alle 18.15

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