Real Madrid-Rayo Vallecano 5-1, solito festival del gol al Bernabeu; Ancelotti fa 13!

Il Real Madrid è irrefrenabile; i campioni d’Europa battono al Bernabeu il Rayo Vallecano con un contundente 5-1 e infilano la 13esima vittoria consecutiva (con 52 gol all’attivo) tra campionato e coppe. Una striscia formidabile degli uomini di Ancelotti, caratterizzata da bel gioco (anche se stasera il Rayo a tratti ha rubato la scena) e gol. In undici partite di Liga il Madrid ha siglato 42 gol, qualcosa di mostruoso. Arriva nel miglior momento della stagione la sosta per le nazionali: primi nella Liga, già qualificati agli ottavi di Champions. Difficile immaginarlo dopo il semi-disastroso inizio di stagione, culminato con la sconfitta nel derby al Bernabeu. Da allora, solo vittorie.

Ancelotti lascia Casillas in panchina (ma stavolta non ci sono polemiche) per far sgranchire Keylor Navas; è la terza partita da titolare, la seconda in campionato, del costaricense in questa stagione. Nacho, impiegato nell’inusuale ruolo di terzino destro al posto dell’infortunato Carvajal, è la sorpresa dell’undici titolare, nel quale trova spazio anche Bale, come annunciato dal tecnico italiano nei giorni scorsi. A fare spazio il gallese è Isco che perde così il ballottaggio con James Rodriguez.

Il match è preceduto dalla consegna della Scarpa d’Oro a Cristiano Ronaldo: l’ennesimo riconoscimento per un fuoriclasse che sta segnando un’epoca. Il Real Madrid sblocca la partita in apertura: Kroos recupera palla sulla trequarti avversaria (Paco Jemez vuole sempre che i suoi escano in palleggio ma i rischi sono ovviamente questi), combina con Ronaldo e serve in mezzo Bale che insacca a porta vuota. La rete, seguita da un tiro al volo di Ronaldo terminato alto, sembra subito incanalare la partita verso una goleada. Invece il Rayo, col passare dei minuti, prende addirittura il controllo del centrocampo e si rende pericoloso dalle parti di Navas. Sono Trashorras e Bueno i più ispirati, Kakuta prova poi le accelerazioni che l’hanno reso protagonista nel primo tratto della stagione.

Navas salva sulle conclusioni di Baptistao (che dopo si renderà pericoloso anche di testa) e Bueno. Jemez perde Insua per infortunio, ma il Rayo tiene bene il campo. Un’altra fiammata del Madrid arriva tra il 35′ e il 40′. James con un siluro dalla distanza chiama al grande intervento Cristian Rodriguez, poi Benzema colpisce la traversa su azione d’angolo. Il 2-0 è nell’aria, arriva al 40′: ancora su corner, Sergio Ramos riesce a girare con la coscia verso la porta avversaria e sigla il secondo gol in campionato. Si attende l’intervallo, ma il Rayo rimette pepe alla partita: sciagurato retropassaggio di Rodriguez, Baptistao è freddissimo nel servire Bueno che appoggia tranquillamente in rete. All’intervallo è 2-1.

Il Rayo ci crede, la partita si decide al 55′: prima a Baptistao viene annullato il gol del pareggio per un fuorigioco millimetrico, poi sul capovolgimento di fronte arriva il 3-1 del Real Madrid. Cristiano Ronaldo appoggia all’accorrente Kroos che, con un perfetto e bellissimo destro rasoterra, indovina l’angolino. Gol meritato per il tedesco, uno dei più positivi di questa stagione. Dopo quattro minuti arriva anche il 4-1 che chiude definitivamente il match: assist di Ronaldo, gol di Benzema ma il francese è in netto fuorigioco. Jemez può solo arrabbiarsi per lo svarione arbitrale, il suo Rayo non meriterebbe tale passivo.

Da quel momento in poi, come facile immaginare, è uno show dei padroni di casa. Bale colpisce una traversa con un bolide da fuori, Ronaldo le prova tutte per segnare ma Rodriguez gli nega più volte la gioia del gol. Entra anche Isco, accolto da un’ovazione del Bernabeu che ormai l’ha adottato come idolo indiscutibile. Il 5-1 arriva al minuto 83, autore del gol Cristiano Ronaldo: il portoghese si accentra dalla sinistra e lascia partire un debole destro, Rodriguez stavolta si impappina e regala la rete al Pallone d’Oro. Passivo troppo pesante per il Rayo che, d’altronde, non ha paura di giocare a viso aperto contro tutte le big. Per il Madrid la solita scorpacciata di gol e il primo posto conservato.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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