Siviglia-Benfica 4-2 dcr: la maledizione continua, l’Europa League è andalusa

Sevilla FC v SL Benfica - UEFA Europa League FinalSiviglia contro Benfica, la finale di Europa League di Torino mette al cospetto due squadre dal percorso molto diverso. I lusitani sono abituati a certi palcoscenici, seconda finale di fila dopo l’eliminazione dalla Champions e un percorso senza sconfitte culminato con l’eliminazione della favorita annunciata, la Juventus. Proprio la casa bianconera è teatro di questa grande sfida continentale che vede le Aguias contrapposte agli andalusi, noni in campionato lo scorso anno e qualificati grazie alle squalifiche di Rayo e Malaga. Confermata dunque la tradizione che vuole spagnoli e portoghesi giocarsi l’ultimo atto dell’Europa League, otto finaliste su dieci vengono proprio dalle due nazioni in questione. Bellissima la cornice dello Juventus Stadium, breve ma piacevole la cerimonia pre partita, resa ancora più calda dalle coreografie sugli spalti. Da sottolineare come le ore precedenti le gara siano state accompagnate da un’atmosfera rilassata e festosa, noi in Italia ne sappiamo qualcosa di finali rovinate, cogliamo l’occasione per dedicare un pensiero a Ciro Esposito e alla sua famiglia.

Sul Benfica pende la famosa “maledizione di Guttmann” (clicca qui per saperne di più), Jesus cerca di scongiurarla con il solito 4-3-3 (con gli esterni in posizione arretrata rispetto a Lima), un guaio la squalifica del genietto Markovic, Unai Emery risponde con Bacca unica punta. I tifosi del Siviglia cantano a squarciagola e spingono i loro beniamini, buoni i primi dieci minuti con Bacca pericoloso fermato prima dal recupero della difesa e poi dalla bandierina del guardalinee. Sevilla FC v SL Benfica - UEFA Europa League FinalC’è grande intensità, è per Fazio il primo giallo dell’incontro dopo appena undici minuti, il centrale biancorosso ora deve stare attento, provvedimento meritato per l’entrata su Sulejmani. Peggiore quella di Alberto, la vittima è ancora il serbo, che stavolta ne esce malconcio. Ancora un giallo e non siamo arrivati al quarto d’ora. Il possesso palla parla portoghese ma gli andalusi sanno rendersi pericolosi e queste due ammonizioni in avvio lo testimoniano. Sulejmani prova a stringere i denti ma alla fine deve lasciare spazio ad André Almeida.

C’è agonismo, come detto, ma non si può dire lo stesso delle occasioni da gol, Siqueira vuole il giallo e il signor Brich lo accontenta al secondo tentativo. Rakitic ci prova da distanza siderale, sarebbe stato un gol storico, il Siviglia continua a far paura ripartenze lampo. Con il passare dei minuti cambia l’inerzia del match, ora sono gli spagnoli a giostrare, l’uscita di Sulejmani ha senza dubbio tarpato le ali alle Aguias che al minuto 37 rischiano. Bravo Alberto Moreno, uomo mercato cercato dal Napoli, a raccogliere il passaggio dentro di Reyes, tentativo a giro che Oblak disinnesca senza patemi. Confusione nell’area del Benfica, dove adesso i biancorossi si presentano con continuità, proteste per un presunto fallo di mano. A cinque dal termine il Benfica potrebbe far male in contropiede, Gaitan ha un’autostrada davanti, Rodrigo si fa recuperare da Vitolo. Occasione d’oro buttata. Altra chance subito dopo, da calcio d’angolo, Luisao mette di poco alto.FBL-EUR-C3-SEVILLA-BENFICA-SUPORTERS

Le ultime battute del primo tempo sono tinte di rosso, Beto fa gli straordinari, non una ma due parate nel giro di pochi secondi, la prima su Maxi Pereira e la seconda sul tiro dal limite di Rodrigo. Non è finita qui, un sussulto proprio al termine del recupero quando Gaitan cade nell’area andalusa. Il direttore di gara nega penalty e corner, il grande intervento del difensore andaluso era infatti regolare ma il tocco c’è. Poco male, buon lavoro del signor Brych. Non un brutto primo tempo ma lo spettacolo è proprio un’altra cosa, palle-gol che si contano sulle dita di una mano, tanti falli e grande attenzione da parte di entrambe le squadre.

Vi abbiamo raccontato un primo tempo avaro di occasioni, la ripresa è tutta un’altra cosa con un Benfica arrembante. Lima non fa centro sull’ottimo servizio di Maxi Pereira, l’azione non si esaurisce e Pareja provvidenziale mura Rodrigo. Soffre tantissimo la difesa spagnola in questa fase dell’incontro, la finale di Europa League 2014 vive su un filo sottile, basta poco per indirizzare la gara. E appunto per un soffio che lo straordinario Luisao chiude su Reyes lanciato a rete. Molto meno precisa l’entrata di Moreno su Lima, c’è rigore ma Brych è di diverso avviso. Al minuto 57 Beto è agile sul diagonale mancino di Gaitan, non c’è un attimo di tregua. Sevilla FC v SL Benfica - UEFA Europa League FinalProtestano ancora i portoghesi, per un tocco di mano stavolta, non si contano più le occasioni ghiotte ma manca sempre l’ultimo passaggio. Oblak sicuro su Reyes al 60′, il portiere si scontra poi con Bacca e resta a terra per alcuni secondi. Spettacolo in campo, spettacolo sugli spalti dove entrambe le tifoserie fanno un chiasso infernale. Si diverte sicuramente Sir Alex Ferguson, forse meno Antonio Conte seduto al suo fianco.

Dopo un quarto d’ora infuocato la gara si calma un po’, al 72′ Lima manca il tiro all’altezza del dischetto, ennesima occasione ghiotta buttata alle ortiche dalle Aguias. Unai Emery fa il primo cambio al minuto 78, Marin rileva lo spompato Reyes. Il gol non vuole saperne di arrivare, vincono le difese, Lima a dieci dallo scadere non batte a rete da buona posizione e serve un compagno, l’azione sfuma. Lima le ci ha provato più volte, il guizzo decisivo è mancato, allo a sette dal termine tenta da fuori area con una grande conclusione a rientrare, Beto si rifugia in corner. L’estremo difensore delle Aguias esce a vuoto un minuto dopo, Garay impatta di testa ma non trova lo specchio. Ora il Siviglia è alle corde, lo capisce il Benfica che cerca di sferrare il colpo che vale l’Europa League, un modo per rifarsi della beffa dello scorso anno.Sevilla FC v SL Benfica - UEFA Europa League Final

Arriviamo al novantesimo, portoghesi tutti protesi in avanti e andalusi che barcollano, due minuti di recupero che non evitano i supplementari. Il Siviglia è con la lingua a penzoloni, tanti a terra in preda ai crampi, Unai Emery cerca di dare la carica. Tutti gli uomini in maglia bianca si stringono attorno al mister prima di riprendere le ostilità, Rakitic e Luisao a centrocampo e ci si risiamo. Un buon Siviglia nelle fasi iniziali del secondo tempo ma poi è venuto fuori il Benfica, che ha sicuramente più benzina. Ottima preparazione fisica per gli uomini di Jesus, già ottimi contro la Juventus sotto il profilo atletico.

Al libro giallo al minuto 98 si aggiunge anche Coke, difesa andalusa praticamente tutta ammonita, dal suo fallo scaturisce una punizione che Lima spara verso le specchio, Beto si salva in qualche modo. Dentro Cardozo per Siqueira, Jesus vuole il gol e i suoi continuano a spingere ma l’occasione d’oro capita proprio al Siviglia. Ripartenza lampo, Bacca si trova leggermente defilato al cospetto di Oblak ma il suo diagonale esce alla destra del palo. Un fulmine andaluso a rompere il monologo lusitano, Emery manda Gameiro ad aiutare Bacca in avanti, esce Marin entrato pochi minuti prima, problemi fisici per lui. Un minuto extra, cambio campo e altri 15 minuti dopo un primo tempo supplementare che non ha portato il gol.

 

Il Benfica ha più gamba e lucidità ma anche nel secondo extra time l’occasione ghiotta capita al Siviglia, al 110′ Bacca è libero nel cuore dell’area ma Gameiro preferisce fare da solo e calcia sull’esterno della rete. Mancano dieci minuti ai calci di rigore, ora entrambe le squadre sono in riserva, Jorge Jesus mette Figueirais per Vitolo e poi manda in campo Cavaleiro. L’inserimento di un rigorista fa capire l’aria che tira. Preoccupano le condizioni di Beto, problemi alla coscia per lui e intervento dello staff medico. Sessanta secondi di recupero che non cambiano il risultato ma pesano ulteriormente sulle gambe dei ventidue in campo, esausti al fischio di Byrch. L’Europa League sarà decisa dagli undici metri. FBL-EUR-C3-BENFICA-SEVILLA

Primo rigorista è Lima che fredda Beto, suo ex compagno ai tempi del Braga, calciando senza esitazione sulla destra. Bacca, malconcio dopo i supplementari, trova l’energia per una botta che va a finire sotto la traversa. Un gol per parte. Beto fa un passo avanti e chiude la porta a Cardozo, primo errore, non sbaglia invece Mbia. Il camerunense si gode il chiasso che arriva dalla curva. I guanti di Beto sull’Europa League, cambia l’angolo ma non il risultato, ipnotizzato anche Rodrigo. Benfica all’inferno dopo due errori, Coke con una legnata lo butta ancora più giù. Luisao con autorità trasforma il suo penalty, fa lo stesso anche Gameiro e la maledizione ancora una volta si abbatte sulle Aguias. Lo Juventus Stadium è il teatro dei sogni andalusi, ancora una notte di lacrime per i rossi di Portogallo che ingoiano la nona finale persa. Nona. Viene naturale pensare a Bela Guttmann (clicca qui per leggere la sua storia), le sue parole pesano come un macigno sulla storia del club. Unai Emery festeggia con la sua truppa, una squadra che ha trovato sempre le energie che sembravano non esserci. Tante volte a un passo dall’eliminazione dal torneo, percorso dall’inizio alla fine, ogni volta ci è stata messa una pezza. Proprio come quelle che il tecnico degli andalusi ha sui gomiti della giacca. Pensiamo alla clamoroso derby di ritorno contro il Betis dopo un’andata a senso unico. Più forti di tutto. Anche dei più forti.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

1 Commento su Siviglia-Benfica 4-2 dcr: la maledizione continua, l’Europa League è andalusa

  1. ottava finale consecutiva persa. Io comincerei a preoccuparmi, qui si comincia ad entrare nel mondo dell’occulto, della magia nera. Guttmann come Nostradamus?

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