Conte: ‘Contro il Benfica giocheremo in dodici, è un periodo esaltante’

La corsa sfrenata dopo il sontuoso colpo di tacco di Llorente, i sorrisi, il terzo scudetto dietro l’angolo e una finale di Europa League da raggiungere, battendo il Benfica in casa: di tutto questo ha parlato un Antonio Conte visibilmente emozionato a margine della gara vinta a Reggio Emilia contro il Sassuolo e già concentrato sulla sfida contro i portoghesi. Il tecnico salentino è un vero e proprio martello, un “loco”, come lo ha simpaticamente definito ad inizio campionato Carlos Tevez, uno che non si accontenta mai.

Lo scudetto ad un passo, il pregevole gol di Llorente, tutto bello, sì, ma adesso bisogna vincere contro il Benfica e giocarsi la finale di Europa League nel proprio stadio, quel catino infernale che rappresenta, a buon diritto, uno dei principali artefici dei recenti successi bianconeri: “Giovedì lo Juventus Stadium ci darà una mano, sono convinto che giocheremo in dodici. I nostri tifosi scenderanno in campo con noi. Per la Juve tutto quello che fa diventa un obbligo. Se riusciremo a vincere l’Europa League, si dirà che è una coppetta. Se verremo eliminati, diranno che non siamo pronti per la vittoria in Europa. Allora siamo costretti a vincere perché altrimenti si dirà che solo gli altri hanno fatto cose stratosferiche. E’ un periodo esaltante per la Juve e voglio che lo viviamo con il massimo delle nostre forze assieme ai nostri tifosi. Il presidente Agnelli ci ha chiesto di centrare il bis scudetto-Europa League, un traguardo che non avevano raggiunto né il papà, né il nonno”.

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