Spagna-Italia 1-0: azzurro stinto, le Furie onorano Aragones

AMICHEVOLE SPAGNA-ITALIA – Puoi anche chiamarla amichevole, ma Spagna-Italia è una partita con un sapore speciale, soprattutto per gli azzurri, ai quali è rimasto l’amaro in bocca per la finale dell’Europeo. Quella volta fu dominio netto degli spagnoli, che meritatamente hanno vinto il torneo, stavolta si trovano davanti una formazione in larga parte rimaneggiata. E’ la quinta volta contro la Roja per Prandelli, l’avversario che ha incontrato più spesso. Paletta in campo fin dall’inizio, tridente con Osvaldo centravanti, Candreva e Cerci a supporto. Del Bosque si affida a Diego Costa in avanti, è lui l’uomo più atteso. Curiosità: si tratta del suo secondo esordio in nazionale, sempre contro l’Italia, ma l’altra volta indossava il verdeoro brasileiro. Un pensiero anche per chi non c’è più, Luis Aragones, l’ex ct della Spagna viene ricordato prima del match. Il Vicente Calderon è tutto per lui, l’uomo che ha segnato più di tutti con la maglia dell’Atletico poi l’allenato prima di salire sul tetto del mondo al timone della Roja. Momento emozionante, con l’Ave Maria di Mascagni intonata in onore di Luis, non sembra un caso che la squadra che un tempo fu sua giochi in maglia nera.

Spagna subito arrembante, ma è degli azzurri la prima vera palla gol della gara: Cerci si accentra dalla destra, dal suo piede parte una traiettoria strana che va a baciare il palo destro. Avvio a mille all’ora, Maggio conferma la sua vocazione offensiva e spesso si fa trovare fuori posizione, dalla sua parte arrivano spifferi pericolosi. Al nono minuto Buffon deve uscire alla disperata su Diego Costa per evitare il gol, gli spagnoli arrivano dalle sue parti con troppa facilità e collezionano corner, il centrocampo non fa adeguatamente filtro. Iniesta gode di troppo spazio, su di lui in prima battuta dovrebbe andare Montolivo, al 20esimo il blaugrana lascia andare un tiro dall’angolo sinistro dell’area, Buffon respinge in tuffo. L’Italia soffre terribilmente nella prima mezz’ora, enorme passo indietro rispetto al confronto in Confederations Cup, l’unico a creare problemi è Cerci, sempre pronto al guizzo. E’ però bellissima l’azione che al minuto 28 porta Osvaldo al tiro, prezioso assist di Marchisio col tacco, l’attaccante della Juve calcia a giro ma la palla si perde sulla destra. Con il passare dei minuti cresce l’ex romanista, con lui tutta la squadra di Prandelli. Italia meno timida adesso. Il primo cartellino giallo della gara è per Criscito, Pedro scatenato lo mette in difficoltà. La difesa azzurra ha tenuto bene, si va all’intervallo a reti inviolate, la manovra però è mancata. Tanta Spagna, troppa Spagna, Prandelli non può certo lamentarsi per il risultato.

Dentro Pirlo e Abate, cambi mirati per sistemare i due problemi riscontrati fin qui: poco gioco e sofferenza sulle fasce. Del Bosque mette dentro Alonso e Silva per Busquets e Fabregas, in campo anche Valdes al posto di Casillas. C’è da soffrire pure nella ripresa però, dopo cinque minuti il neoentrata Silva illumina il Calderon con un suggerimento da cineteca per Thiago Alcantara, ancora una volta bravo Buffon in uscita. L’esterno del City è scatenato, un minuto dopo batte di controbalzo verso la porta, fuori di un niente. Cambiano gli interpreti, ma Spagna-Italia continua a raccontare una squadra meglio messa in campo e più costante, per farla breve: più forte. Un po’ più di possesso palla per gli azzurri, Silva però mette il turbo al bolide rosso, è grazie a un pizzico di fortuna se gli azzurri passano il primo quarto d’ora della ripresa indenni, provvidenziale Paletta. Il gol però è nell’aria, diventa realtà al minuto 18, Pedro riceve la palla dopo un rimpallo in area e batte un rivedibilissimo Buffon con un tiraccio. Furie Rosse in vantaggio, con indubbio merito, Prandelli manda in campo il dinamismo di Giaccherini. Altri due cambi anche nelle fila casalinghe, Ramos e Iniesta lasciano il posto ad Albiol e Jesus Navas.

Uno schiaffo fa bene ogni tanto, gli educatori non saranno d’accordo, ma gli azzurri si danno una svegliata dopo il gol: punizione ben battuta da Pirlo e Paletta per poco non trova il pari di testa. Molto positiva la gara del difensore, stasera ha dimostrato di meritare un biglietto per il Brasile, Spagna-Italia non offre però tanti altri spunti positivi a Prandelli. Girandola di sostituzioni, esordisce pure Immobile e dimostra si subire l’emozione quando si impappina dalle parti di Valdes. Arriviamo agli ultimi cinque minuti, meno lucida la Spagna in queste battute, durante il primo dei tre minuti di recupero gli azzurri potrebbero pareggiare sugli sviluppi di un corner, Destro non è puntuale all’appuntamento con il gol. Un pareggio sarebbe stato forse un po’ largo agli azzurri, Prandelli nel dopo partita spiega la prestazione con un gap atletico rispetto agli avversari. Spagnoli sempre primi sul pallone, in questo il ct ha ragione senza dubbio, ma a parte qualche folata gli azzurri non si sono visti. Il Brasile è vicino, testa bassa e pedalare ora.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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