Ludogorets-Lazio 3-3: Marchetti manda i bulgari agli ottavi

EUROPA LEAGUE LUDOGORETS LAZIO – La Lazio è la prima squadra italiana ad abbandonare l’Europa League al termine di una gara a dir poco altalenante e certamente sconsigliabile ai deboli di cuore. Una gara in cui i biancocelesti hanno dato a lungo l’impressione di aver in mano il pass per gli ottavi di finale, prima di arrendersi alla rimonta di un Ludogorets entusiasmante almeno quanto i suoi tifosi, trentamila cuori caldissimi sugli spalti di un Vasil Levski che dista ben 350 chilometri da Razgrad. I bulgari non hanno mai mollato neppure quando il doppio vantaggio dei ragazzi di Reja suonava come una condanna e, complici le indecisioni di un Marchetti distratto, sono riusciti a risalire la china. E dire che la Lazio era brava a chiudere gli spazi in fase difensiva e a rendersi pericolosa in avanti, grazie alle ripartenze velocissime di Keita e Candreva. Il lavoro di Perea, sempre pronto a far salire e rifiatare la squadra con le sue sponde, il pressing alto dei centrocampisti metteva in imbarazzo la macchinosa retroguardia dei bulgari. Ma la sapienza tattica dei biancocelesti si è dovuta arrendere al cuore grande di Bezjak, alle colossali papere di Marchetti e, perché no, ad un pizzico di sfortuna. Con i suoi movimenti tra le linee Bezjak ha tenuto in costante apprensione la difesa biancoceleste e ha mantenuto viva la fiammella di una speranza che si è trasformata in sogno o incubo, a seconda del lato della barricata dalla quale la si guarda.

Il tecnico Stoev deve rinunciare allo squalificato Djakov e schiera Fábio Espinho. Pe quanto riguarda la Lazio, tutte confermate le indiscrezioni della vigilia, con cinque cambiamenti rispetto alla gara di andata. Pronti, via, e i ragazzi di Reja passano in vantaggio: dopo venti secondi, infatti, Stojanov sbaglia il rinvio e Keita conquista palla, si invola verso l’area di rigore e con un rimpallo sull’uscita dell’estremo difensore bulgaro timbra la sua prima rete in Europa League. Per tutto il primo tempo Keita si trasforma con le sue serpentine nello stretto e la sua velocità in autentico spauracchio per i difensori di Stoev, che proprio non riescono a prendergli le giuste contromisure. I bulgari ci mettono un po’ prima di ricompattarsi e in avvio di ripresa il raddoppio di Perea sembra suonare come una sentenza definitiva sul discorso qualificazione. Al 54’ Onazi si invola in contropiede e con un timing perfetto serve Perea, che col piattone sinistro trafigge Stoyanov. Quando dieci minuti più tardi Bezjak, dopo aver galleggiato tra le linee, coglieva il palo dal limite dell’area, complice la provvidenziale di Marchetti, paradossalmente i bulgari hanno subito la scarica di adrenalina necessaria per la rimonta.

Al 67’ Bezjak, complice la deviazione in scivolata di Biava, trafigge con un diagonale all’incrocio dei pali Marchetti, dopo aver bucato la difesa biancoceleste con un taglio dei suoi. Il pubblico di casa ci crede e trascina i propri beniamini che adesso tengono in mano il pallino del gioco e mandano alle corde la Lazio con il loro soffocante forcing offensivo. Al 78’ Zlatinski calcia al volo da distanza siderale senza alcune velleità; Marchetti fa rimbalzare il pallone, indietreggia e lo blocca soltanto quando aveva ormai varcato la linea di porta. Rimane qualche dubbio sul fatto che la sfera abbia varcato interamente la linea, ma il giudice di porta non ha avuto esitazioni. Tre minuti più tardi la Lazio risorge grazie alla rete di Klose: il colpo di testa di Biglia su un disperato lancio dalla linea di metà campo di Ledesma viene deviato da Stojanov e per Klose è un gioco da ragazzi ribadire la palla in rete a porta completamente sguarnita. Proprio quando anche il più ottimista dei tifosi bulgari aveva smesso di credere nell’impresa, l’ennesima indecisione di Marchetti ha spianato la via degli ottavi al Ludogorets. Al 88’, infatti, su un lancio lunghissimo dalla difesa Biava non riesce ad intervenire di testa e la sfera finisce tra i piedi di un liberissimo Juninho Quixadá, che sfrutta il malinteso tra Konko e Marchetti e scavalca il portiere biancoceleste con un lob che bacia la faccia interna del palo prima di depositarsi in rete. Questa è davvero l’ultima emozione di una gara pazzesca: il Ludogorets è la prima squadra bulgara ad approdare agli ottavi di finale di Europa League.

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