Zenit – Borussia Dortmund 2-4: le pagelle

PAGELLE ZENIT – BORUSSIA 2-4 

ZENIT SAN PIETROBURGO

LODYGIN – Non è il principale responsabile dei quattro gol subiti, ma è imperfetto in almeno tre di essi. Male anche con i piedi. Pasticcione.  VOTO: 5

ANYUKOV – Non è un titolare della squadra di Spalletti. E si vede. Spinge poco e dietro, nonostante il gioco del Borussia si sviluppi prevalentemente sulla fascia opposta, commette qualche sbavatura di troppo. Arrugginito. VOTO: 5   SUB.—> SMOLNIKOV: Entra a sei dal termine. S.V.

LOMBAERTS –  Nel primo tempo è il “meno peggio” del reparto arretrato. Nella ripresa, però, è il principale colpevole nell’azione del definitivo 2-4: esce con i tempi sbagliati in situazione di palla scoperta (non consente a Neto di chiudere la diagonale in tempo utile) e, di fatto, sancisce la definitiva estromissione dei russi dalla Champions. Ammazza sogni. VOTO: 5

NETO – A Siena si brinda ancora per la redditizia cessione (6,5 milioni). Semplicemente un disastro: chiude male nel primo goal, sul secondo viene deriso dagli avanti gialloneri ed è in ritardo in occasione del terzo. Un disastro. VOTO: 4

CRISCITO – Brutta serata per il nazionale azzurro, che ha responsabilità evidenti in occasione del primo goal. Soffre l’effervescenza di Piszczek e Reus, che sulla destra fan scintille. Ampiamente insufficiente. VOTO: 4,5

FAIZULIN –  Parte basso in coppia con Witsel, ma alza il raggio d’azione – cambiando spesso posizione con il collega belga –  non appena esce Arshavin. Non brilla tantissimo, ma, perlomeno, ha il merito di procurarsi il rigore grazie a un bel spunto personale. Si guadagna la pagnotta. VOTO: 6  SUB—> KERZHAKOV: D’accordo, non sarà l’implacabile “Kerzha” dei tempi che furono. Ma oggi la sua esperienza internazionale sarebbe stata decisamente utile, specie per quanto (poco) prodotto da Rondon. Entra a cinque dal termine. Umiliato. S.V.

WITSEL – Costruisce poco, non fa filtro e non è mai pericoloso: dov’è finito il calciatore dei tempi lusitani? Un fantasma. VOTO: 4,5

HULK – L’anima dello Zenit di stasera, l’unico che mette realmente in difficoltà la non impeccabile retroguardia tedesca. Segna il rigore, da il via all’azione del primo gol e ci mette tutto sé stesso. Spina nel fianco. VOTO: 7

SHATOV – Viene spostato a sinistra dopo l’uscita di Arhsavin. Gara onesta, condita dal gol dell’illusorio 1-2. Sufficiente. VOTO: 6

ARSHAVIN – Esce dopo solo quindici minuti per infortunio. S.V.  —-> TYMOSHCHUK – Lento, impacciato e mai in partita. Perde palla in occasione del terzo gol degli ospiti e fa poco filtro. Vecchio, diranno che sei vecchio. VOTO: 5

RONDON – Si fa spesso anticipare da Friedrich ( il che è tutto dire), non è quasi mai pericoloso e sbaglia pure un goal già fatto ( buon per lui che ribatte in rete Shatov). Qualche accelerazione e nulla più. Abulico.  VOTO: 5

BORUSSIA DORTMUND 

WEINDENFELLER – Non ha particolari responsabilità in occasione dei due gol subiti. Per il resto, viene poco sollecitato. Ordinaria amministrazione. VOTO: 6

PISZCZEK – Qualche leggera sbavatura dietro. E tanta, tantissima qualità davanti, dove – supportato da un sublime Reus – è il padrone incontrastato della fascia destra. Libero e felice, come una farfalla. VOTO: 7

FRIEDRICH – Gioca spesso in anticipo sull’anonimo Rondon, uscendone spesso vincitore. Non è perfetto in occasione del primo goal dello Zenit, ma nel complesso non demerita. Onesto. VOTO: 6

SOKATIS – Ha sulla coscienza l’azione che porta al primo goal dei russi, quando si fa ingenuamente rubar balla da Hulk sulla trequarti. Parte bene, ma col passare dei minuti commette diverse imprecisioni. Dietro alla lavagna. VOTO: 5

SCHMELZER – Duetta bene con Grosskreutz in fase offensiva, ma dietro soffre dannatamente un Hulk in splendida forma. Lievemente insufficiente. VOTO: 5,5

SAHIN – Gioca un primo tempo decisamente buono, reso sublime dallo splendido tacco che dà il là all’azione che sblocca l’incontro. Un po’ in sordina nella ripresa, dove spesso non fa filtro e costruisce relativamente poco. Qualità a intermittenza. VOTO: 6,5 (mezzo voto in più per lo splendido tacco)

KEHL – Trentaquattro anni e non sentirli. Detta i ritmi del pressing, protegge la difesa e compie diligentemente il “lavoro sporco”. Cala un po’ nella ripresa. Prezioso. VOTO: 6,5

REUS – Entra in tre delle quattro reti giallonere, impegna sovente il portiere locale ed è una costante minaccia per la fragile retroguardia russa. Devastante. VOTO: 8   SUB.—> HOFMAN: S.V.

MKHITARYAN – L’armeno diventa Zar in terra russa. Apre le marcature, sforna l’assist vicente nell’azione del 2-0 e gioca a tutto campo. Armeno tu nell’universo. VOTO: 7,5  SUB. —> AUBAMEYANG: S.V.

GROSSKREUTZ – Preferito ad Aubameyang prevalentemente per motivi tattici, torna esterno alto a sinistra e  gioca una partita all’insegna del sacrificio. Qualche guizzo offensivo, dove approfitta di un Anyukov non pimpante. Utile. VOTO: 6

LEWANDOWSKI – Sette partite di Champions, sei gol. Oggi va in rete due volte e mette in costante apprensione  la difesa di Spalletti. Sempre preziosissimo anche a livello tattico. Superbo. VOTO: 7,5

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