BUNDESLIGA UNDICESIMA GIORNATA – Quattro vittorie esterne ed una sola vittoria interna. Questo è il ruolino di marcia del pomeriggio della massima seria tedesca. Ma l’unico successo casalingo è di quelli che fa rumore: la neo-promossa Eintracht Braunschweig supera di misura il rinomato Bayer Leverkusen e torna a sperare nella salvezza. Fra le vittorie esterne, spicca in assoluto il tris calato dal Friburgo a Norimberga. Ottimi colpi in trasferta (non scontati) del Gladbach in casa dell’Amburgo e dello Schalke a Berlino, mentre il Bayern espugna Sinsheim faticando più del dovuto.
HOFFENHEIM-BAYERN MONACO 1-2 – Il Bayern espugna Sinsheim, coglie il trentaseiesimo risultato utile consecutivo e stabilisce un nuovo record : nessuna squadra, nella storia del calcio tedesco, era riuscita a raggiungere un simile traguardo. Il match si rivela più complicato del previsto per la squadra di Pep, che non riesce a scardinare la (stranamente) ben disposta retroguardia locale. L’Hoffe, che di tanto in tanto prova a farsi vivo con alcune ripartenze, passa clamorosamente in vantaggio al trentaquattresimo grazie ad un gol di Sule che, approfittando di un’incertezza di Neuer in presa alta, colpisce la palla di contro balzo e gonfia la rete bavarese. Dopo solo sessanta secondi è nuovamente il TSG ad andare vicino al gol con Volland, che costringe Neuer ad un difficile intervento. Il Bayern, però, trova il gol del pareggio al quarantesimo: calcio di punizione effettuato da Ribery e deviazione – del tutto fortuita – di Mandzukic, che tocca quel che basta per mettere fuori causa Casteels. La ripresa si gioca su ritmi decisamente gradevoli, con l’Hoffe che affronta il Bayern a viso aperto e mette in apprensione più volte la squadra bavarese. Le occasioni occorrono da ambo le parti, ma ad un quarto dal termine il Bayern trova il gol della vittoria: Beck strappa un pallone a Gotze all’interno dell’area di rigore, ma anziché spazzarlo prova ad uscire palla al piede e si fa rubare la sfera da Schweini; il Bayern – una volta riguadagnato il possesso – con tre tocchi (Schweini- Martinez- Ribery) mette Muller nelle condizioni di calciare, solo, all’interno dell’area piccola e di trafiggere l’incolpevole Casteels. Vittoria importante per la capolista, ma l’Hoffenheim avrebbe meritato di portare a casa il tanto sospirato punticino.
EINTRACHT BRAUNSCHWEIG- BAYER LEVERKSEN 1-0 – “Non dire gatto, se non ce l’hai nel sacco”. Così recitava un famoso detto di trapattoniana memoria. Frase, ad onor del vero, che andrebbe ripetuta al giovane tecnico della asprine, Sami Hyypia, che – in ottica Champions – schiera una squadra imbottita di seconde linee ed esce clamorosamente sconfitto da Braunschweig. Nel primo tempo gli ospiti si fanno preferire: costringono i padroni di casa sulla difensive e vanno vicini al vantaggio in un paio di circostanze. Tuttavia l’Eintracht, sceso in campo con il giusto spirito guerriero, crea qualche apprensione alla retroguardia avversaria con un ispiratissimo Bellarabi. Le aspirine dominano, di fatto, tutto il secondo tempo, sciupando almeno tre nitide palle-gol. A dieci dal termine, però, accade l’imponderabile: Theuerkauf mette la palla in mezzo per l’accorrente Boland, che ciabatta malamente e crea, in maniera del tutto involontaria, un assist per Kumbela, che insacca a porta sguarnita. L’Eintracht-Stadion esplode. Nei minuti seguenti, nonostante il disperato tentativo del Bayer di pareggiare (bravissimo Davari all’ultimo secondo a neutralizzare un tiro da distanza ravvicinata di Kiessling), il fortino denominato “Armata Brauschweig-Leone” resiste. Per l’Eintracht è la prima vittoria interna in questa stagione: la festa per le strade di Braunschweig è già iniziata.
HERTHA BERLINO – SCHALKE 04 0-2 – Vittoria di fondamentale importanza per lo Schalke, che espugna Berlino, ridimensiona gli ambiziosi progetti della squadra di Luhukay e si lancia alla rincorsa del quarto posto, attualmente occupato dal Gladbach. Eppure l’Alte Dame, trascinata da un Olympiastadion gremito in ogni ordine di posto, domina la prima fase del match, costringendo i Knappen sulla difensiva. Il volto del match cambia al venticinquesimo: angolo dalla destra di Aogo, Szalai stacca di testa in prossimità del primo palo e, approfittando di un’uscita a farfalle di Kraft, realizza il gol del vantaggio ospite. Il gol subito taglia le gambe alla squadra di casa, che non crea più nessun problema alla porta di Hildebrand. Nel secondo tempo, però, i berlinesi rientrano in campo con lo stesso spirito esibito nella prima mezz’ora del primo tempo, costringendo lo Schalke a rintanarsi nella propria metà campo; sono almeno cinque le occasioni fallite dalla squadra di Luhukay nei primi venticinque minuti della ripresa. Nel finale, complici (anche) le ampie praterie concesse da un Hertha decisamente sbilanciato alla ricerca del pari, lo Schalke trova il raddoppio con Draxler, che chiude nel migliore dei modi un ficcante contropiede sviluppatosi sulla fascia sinistra.
AMBURGO- BORUSSIA M’GLADBACH 0-2 – Prima sconfitta per i rothosen sotto la guida tecnica di van Marwijk, mentre i fohlen ottengono il loro primo successo esterno stagionale e mantengono, indisturbati, il quarto posto in classifica. Dopo venti minuti abbastanza equilibrati, la partita si sblocca al ventitreesimo: Sobiech calibra male un retropassaggio in direzione di Adler e favorisce la conquista del pallone da parte di Kruse, che supera il portiere avversario e deposita il pallone in rete. L’Amburgo reagisce, crea tre occasioni da gol nel finale di primo tempo senza, però, perforare la porta difesa da ter Stegen. L’avvio di ripresa vede sempre i rothosen protagonisti, ma la sfortuna (traversa su punizione di Van der Vaart) e l’imprecisione (di Beister e Calhanoglu) fanno sì che il risultato arrida sempre alla squadra di Favre. I fohen, sornioni, ottengono il raddoppio al sessantaquattresimo: Raffael disorienta uno spaesato Sobiech e serva la palla al limite dell’area per Kruse, che supera Tah e batte Adler. Nel finale, i padroni di casa non si danno per vinti e creano altri grattacapi alla porta avversaria. Il risultato, però, non cambia.
NORIMBERGA- FRIBURGO 0-3 – E’ del Friburgo la delicatissima sfida salvezza del Grundig-Stadion. La squadra di Favre ottiene il primo successo stagionale in Bundesliga e lascia al palo, invece, il Norimberga, ancora fermo a quota zero nella casella vittorie. Dopo un primo tempo piuttosto noioso, la partita si sblocca al cinquantaseiesimo grazie a Klaus, che aggancia al volo un cross di Freis e realizza all’interno dell’area piccola. Il raddoppio di Darida, giunto a dieci dal termine, è un’autentica prodezza: il calciatore ceco controlla il pallone con un elegante palleggio che mette fuori causa un paio di avversari, e lascia partire un bolide di sinistro che s’insacca, imparabilmente, alle spalle di Schafer. La ciliegina sulla torta arriva all’ottantottesimo: Nillson controlla male il rimbalzo del pallone favorendo l’intervento di Mehmedi, che anticipa Schafer in uscita disperata e mette a segno la terza rete ospite. Per Verbeek, al debutto fra le mura amiche, una prima tutta da dimenticare.
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