Germania Ovest, l’ombra del doping sempre più concreta sul successo mondiale del ’54

DOPING GERMANIA OVEST. Uno studio che potrebbe sconvolgere la storia dello sport mondiale dal dopoguerra fino agli anni ’80: commissionato dalla BISp, un documento di 800 pagine rivelerebbe le pratiche dopanti di tutti gli atleti della Germania Ovest a partire dagli anni ’50, un piano perfezionato negli anni ’70 quando fu addirittura il governo ad avallare tale scempio. Steroidi, testosterone, estrogeni e tanto altro: il “sunto” di questo documento è stato pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung che prende di mira anche diverse date simbolo dello sport teutonico, come la finale dei Mondiali ’66 – poi persa – a Wembley contro l’Inghilterra, quando sarebbero stati addirittura tre i membri dopati della nazionale tedesca. Un evento, però, rischierebbe davvero di macchiare la storia sportiva della Germania: la nazionale Campione del Mondo nel 1954 non sarebbe stata immune da questo scellerato piano. Sottovoce, si era sempre sospettato che quel 4 luglio 1954 ci fosse stata una squadra che barava, la Germania, e una – la meravigliosa Ungheria di Puskas – ignobilmente beffata. Ora, potrebbero arrivare le prove che quel 3-2 in rimonta, che il “miracolo di Berna”, in realtà fosse tutta una farsa. Con buona pace di chi indicava soltanto i cugini “poveri” dell’Est come simbolo del doping.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.