Il CSKA Mosca vince la Russian Premier League, con un turno di anticipo. Al team guidato da Leonid Slutsky – al primo titolo da allenatore – basta un pari ( 0-0 ) conquistato con il Kuban, squadra che in questa stagione ha espresso un buon calcio e in corsa per un piazzamento in Europa.Per i soldati è il 4° titolo di Russia, sono in realtà 11 i campionati vinti dalla società se consideriamo anche i 7 campionati sovietici conquistati.La partita non è stata delle più esaltanti – non soltanto per il risultato – ma anche per il caldo che sta affligendo Mosca negli ultimi giorni, non ci sono state grandi occasioni da rete per i due team e la partita si è piano piano incanalato verso un pareggio a reti bianche, che ha comunque fatto trionfare gli spettatori presenti alla Khimki Arena.Il CSKA torna a festeggiare un titolo a sette anni di distanza, il precedente trionfo risale infatti alla stagione 2005/2006.
I Rossoblu non partivano ad inizio stagione con i favori del pronostico – sicuramente fra le più accreditate al titolo c’erano Zenit e Anzhi che hanno deluso le attese – ma sono stati bravi a sorprendere tutti merito anche del lavoro svolto dell’allenatore Leonid Sluckij , dal 2009 sulla panchina del team moscovita.I soldati devono molto alla propria difesa, che è la meno battuta del campionato, ed è senza dubbio una delle basi che hanno permesso questa vittoria, soltanto 22 le reti subite in 29 giornate; bene anche la fase offensiva – nonostante il miglior attacco sia dello Zenit di Spalletti – dove Vagner Love e Musa hanno svolto al meglio il loro compito, merito loro se l’assenza di Doumbia si è sentita meno del previsto.
La stagione è iniziata con due volti nuovi: Rasmus Elm arrivato dall’AZ Alkamaar per una cifra attorno ai sei milioni di euro e il terzino destro Mario Fernandes per addirittura 10 milioni prelevato dal Gremio; due acquisti importanti perché il brasiliano ha assicurato per gran parte della stagione spinta e qualità sulla fascia destra, mentre lo svedese ha aiutato, non soltanto con le sue prestazioni ma anche con i goal ( ben 5 nella Russian Premier League ), il 4-2-3-1 dei Rossoblu.
La partenza in campionato non è stata delle migliori, infatti dopo una buona vittoria alla prima giornata in casa sul Rostov – in rete Doumbia – arrivano due pesanti sconfitte la prima sul campo dell’Amkar e la seconda, più pesante, in casa con lo Zenit di Luciano Spalletti, con l’attaccante ivoriano che esce dopo 45 minuti infortunato e che ritornerà a disposizione soltanto per la 22° giornata, nella quale ritroverà anche il goal, nel 4-0 rifilato all’Alania.Perdere una gara così importante e il miglior attaccante in rosa, avrebbero abbattuto moralmente diverse squadre ma il CSKA si rialza e infila sei vittorie di fila – importantissima sopratutto quella con l’Anzhi firmata dal serbo Zoran Tosic ( altro calciatore decisivo nello scacchiere di Sluckij ) – prima di cadere nel derby con la Dinamo Mosca.La vittoria della settimana successiva nell’altro derby con lo Spartak – come affermato dall’allenatore dei soldati – ha segnato la svolta della stagione portando con se oltre ad altre sei vittorie consecutive anche la consapevolezza di poter vincere il campionato.La vetta della Russian Premier League arriverà alla tredicesima giornata, da li sarà abbandonata soltanto una volta, complice la sconfitta nella gara di ritorno con l’Anzhi di Eto’o per 2-0.La successiva gara, l’ultima del 2012, pone i futuri campioni di Russia contro il Mordoviya, in questa gara è fondamentale l’apporto del giapponese Honda che dopo aver siglato il goal del momentaneo vantaggio, regala l’assist per il definitivo 2-1 a Mamaev che permette al suo team di chiudere l’anno al primo posto.
Il 2013 comincia con il mercato, il CSKA non opera molto , ma quello che fa lo fa bene; ritorna infatti il brasiliano Vagner Love , accolto con grande entusiasmo dai tifosi.Il brasiliano sarà decisivo nella corsa al titolo in 9 gare disputate da gennaio ad oggi ha segnato 5 goal e realizzato 4 assist, acquisto senza dubbio azzeccato.Da marzo ad oggi è una vera e propria marcia quella dei soldati, sconfitti in una sola cirostanza sul terreno del Rubin Kazan, e fermati – escluso il pari conseguito con il Kuban – soltanto in due partite.Nel finale l’Anzhi, diventata nel dicembre 2012 la principale avversaria, rallenta e la vera sfida diventa quella con lo Zenit che lotta fino alla terzultima giornata quando non va oltre il pari sul campo del Rostov, permettendo al CSKA Mosca di festeggiare il titolo con una gara di anticipo.
Qui sotto trovate la festa dei tifosi e dei giocatori al fischio finale:
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