Bundesliga: clamoroso k.o. dello Schalke, il Friburgo sogna la Champions, Werder salvo.

BUNDESLIGA BAYERN MONACO BORUSSIA DORTMUND – Che sabato! Emozioni a go-go nella penultima giornata di Bundesliga, ricca di colpi di scena e caterve di gol (ben trentadue, media di 3,5 gol a partita). Non è stato una giornata di sentenze. Anzi. L’unica squadra, fra quelle ancora in lotta per qualche obiettivo, che ha raggiunto il traguardo prefissato è il Werder, finalmente giunto alla tanto agognata e sofferta salvezza. Per il resto, è ancora tutto da decidere: dalla squadra che accompagnerà Bayern, Borussia e Bayer in Champions ( Friburgo-Schalke in  programma sabato prossimo è, di fatto, uno spareggio), alle due compagini che parteciperanno all’Europa League, fino al team che saluterà la Bundes (Hoffenheim praticamente spacciato) e quello che sarà costretto allo spareggio contro la terza classificata della serie cadetta. Ma vediamo nel dettaglio quello che è successo oggi.

BAYERN MONACO-AUSBURG 3-0-  Il Bayern vince il derby bavarese contro l’Ausburg e condanna la squadra biancorossa ad un’ultima giornata al cardiopalma, anche se l’impegno contro il Furth (altro derby bavarese) lascia ancora vive le speranze. Il problema semmai, complice il pesante k.o. odierno, è la differenza reti nei confronti del Fortuna: i bavaresi, infatti, hanno un “deficit” di cinque reti rispetto alla squadra di Dusseldorf, che in caso di arrivo a pari punti sarebbe salva. La squadra di Weinzierl regge un tempo, dove riesce a controllare un Bayern al piccolo trotto e a presentarsi nell’area di rigore dei neo-campioni di Germania in un paio di circostanze.  Nella ripresa, dopo una traversa colta dall’Ausburg al quinto con Werner, il Bayern prende il comando del match e a venti dal termine sblocca la partita grazie ad un colpo di testa di Muller, servito da un preciso cross di Dante. I padroni di casa dominano e, complice un Ausburg sbilanciato alla ricerca del pari, si rendono sempre più pericolosi. Ad otto minuti dal termine, Shaqiri – servito dal solito, monumentale, Ribery – realizza il gol della sicurezza. Il sigillo finale lo realizza Luiz Gustavo, autore di un piatto sinistro da fuori area che trova impreparato Manninger.  Grande festa in avvio e nel finale di partita: prima del fischio d’inizio, il pubblico dell’Allianz ha calorosamente salutato Heycknes, all’ultima panchina casalinga con la casacca del Bayern, mentre al termine del match – come da protocollo –  i bavaresi hanno sollevato il Meisterschale. L’ennesimo di una lunga serie che, complice la campagna di rafforzamento in corso, sembra destinata a durare ancora a lungo.

WOLFSBURG-BORUSSIA DORTMUND 3-3 – Proseguono le prove tecniche della banda di Klopp. Oggi alla Volkswagen Arena, al cospetto di un ottimo Wolfsburg, la squadra giallonera ha rischiato d’incappare in una sconfitta dal sapore amaro, specie per i due gol realizzati da Perisic, ala croata scaricata a gennaio senza troppo rimpianti (anche se Klopp gli ha regalato due biglietti per la finale di Wembley). Il match si sblocca al quarto minuto con Bender, che insacca in  spaccata un invito col contagiri di Sahin. I padroni di casa reagiscono e trovano il gol del pari dieci minuti più tardi con Perisic, lesto ad insaccare a porta vuota un assist di Olic. Il croato, sceso in campo con animo decisamente combattivo, realizza il secondo gol personale al ventitreesimo, anche se risulta assolutamente determinante la deviazione – involontaria – di Santana. Gli schwarzgelben sbandano incredibilmente. Al ventiseiesimo, da azione susseguente ad un corner calciato da Rodriguez, i biancoverdi trovano il gol del 3-1 con Naldo, lasciato libero di controllare il pallone  e di calciarlo con veemenza nello specchio della porta. Nel finale di prima frazione sono ancora i padroni di casa a sfiorare il gol con Olic. Nell’intervallo, Klopp effettua due cambi: fuori Bender e Grosskreutz (ormai un pesce fuor d’acqua da esterno alto), dentro Schieber e Kouba, mentre Gundogan torna in mediana. Nella ripresa si vede tutt’altro Borussia. I gialloneri dominano il match in lungo e in largo, costringendo i padroni di casa sulla difensiva. Il gol che riaccende la speranza, però, giunge solo all’ottantaquattresimo con Reus, bravo a battere un incerto Benaglio che ritarda troppo l’uscita. Il gol del definitivo 3-3 arriva solo tre minuti più tardi: Reus controlla col destro, disorienta un difensore avversario, entra in area, si porta il pallone sul sinistro e fulmina l’estremo difensore avversario. Un gran gol.  Il Bvb, atteso dall’ultimo “test-match” contro l’Hoffe, guarda con rinnovato ottimismo alla finalissima di Wembley, anche se la fase difensiva va assolutamente migliorata.

BAYER LEVERKUSEN-HANNOVER 3-1 – Commiato speciale per il Bayer, che saluta il proprio pubblico con un’altra prova vincente e concreta. L’Hannover, invece, subisce la dodicesima sconfitta esterna stagionale e dice definitivamente addio ai sogni europei. Il protagonista, a sorpresa, del match è stato Hegeler, che apre le danza al sesto su invito preciso di Schurrle e sigla al sessantesimo, al termine di una bella azione personale, il gol del momentaneo 3-0. Nel mezzo, da segnalare il ventiquattresimo gol di Kiessling, che di testa batte Zieler e resta in corsa per il titolo di capocannoniere. Il gol della bandiera per gli ospiti lo realizza Sobiech, servito da un filtrante di Sakai non intercettato da Boenisch.

SCHALKE 04- STOCCARDA 1-2 – Nella tabella d’avvicinamento alla Champions, il match di oggi era considerato fra quelli assolutamente più abbordabili per lo Schalke. Lo Stoccarda, infatti, è da diverse settimane privo di obiettivi, con la testa ormai rivolta alla finale di Coppa di Germania in programma il primo giugno a Berlino. Invece, complice uno Stoccarda tutt’altro che disposto a fare da vittima sacrificale, i knappen escono sconfitti e rimettono in gioco il quarto posto.  Gli ospiti giocano meglio, vanno vicini al gol in un paio di circostanze e al ventiquattresimo trovano il gol del vantaggio con Ibisevic, che insacca un bel traversone dalla sinistra di Traorè. Lo Schalke, praticamente inesistente per quaranta minuti, sfiora il gol del pareggio solo nel finale di frazione. Nella ripresa la musica non cambia: lo Stoccarda è sempre più in palla degli avversari. Al sessantaseiesimo, Molinaro lancia in contropiede Gentner, che – in campo aperto – raccoglie il pallone e mette nel mezzo per il raddoppio di Ibisevic. Nel finale, dopo un torpore lungo un’ora, i padroni di casa si rendono pericolosi in più circostanze, ma il gol della bandiera (autogol di Ullreich)  arriva solo nei minuti di recupero.

WERDER BREMA-EINTRACHT FRANCOFORTE 1-1 – Si può esultare dopo aver mancato l’appuntamento con il successo per la dodicesima volta consecutiva? Sì, se ti chiami Werder Brema. I biancoverdi, al termine di un match vibrante, giocato come al solito in maniera eccellente nel primo tempo e pessimo nella ripresa, ottengono il punticino che li mette al riparo dalla retrocessione. Sembra un paradosso, visto il blasone della squadra, ma la festa degli splendidi tifosi biancoverdi a fine match non è stata seconda a quella andata in scena all’Allianz per la conquista dello Schale. Il gol che apre l’incontro lo mette a segno de Bruyne,  che di sinistro fulmina Nikolov. L’Eintracht, dopo mezz’ora di chiara marca biancoverde, resuscita nell’ultimo quarto d’ora e non capitalizza due nitide occasioni da gol, ma è il Werder che, a conti fatti, meriterebbe di andare al riposo con un vantaggio più cospicuo, Nella ripresa, invece,  i rossoneri dominano e, dopo solo sei minuti, trovano il gol del pareggio con Lakic, anche se  gran parte del merito va ascritto a Matmour, bravissimo a battere sul tempo de Bruyne e Prodl e a servire l’assist vincente. Nel finale, la squadra di Veh si vede annullare ingiustamente un gol che, complice il k.o. inatteso dello Schalke, sarebbe risultato preziosissimo in ottica quarto posto.

HOFFENHEIM-AMBURGO 1-4 – L’Amburgo si gioca al meglio le ultime carte per l’Europa League, ed espugna a sorpresa (perlomeno nelle dimensioni) il campo dell’Hoffenheim, che si ritrova con un piede e mezzo in Zweite: anche un successo sabato al Westfalen, potrebbe non bastare.  Gidsol, fin qui quasi impeccabile nella conduzione tecnica del TSG, opta per una formazione ultraoffensiva, con l’impiego contemporaneo di Volland, Schipplock, Salihovic e Firmino. Scelta molto azzardata: l’HSV avrà anche una delle peggiori difesa del torneo, ma davanti ha giocatori d’assoluta qualità che sanno far male. E così, purtroppo per l’Hoffe, è stato. Gli uomini di Fink si portano in vantaggio al diciottesimo con Son, che stacca di testa indisturbato e insacca un preciso cross dalla destra di Diekmeier. Poco dopo la mezz’ora, i rothosen vanno ancora a segno: lancio lungo dalla propria trequarti di Jiraceck a cercare Son, il sudcoreano controlla magistralmente con il petto, mette a sedere portiere e difensore avversario, e serve un cioccolatino per Aogo, che insacca a porta sguarnita. Nella ripresa l’Hoffenheim sfiora il gol in almeno tre circostanze, ma Adler si fa trovare pronto. Al sessantesimo, a sorpresa, l’Amburgo segna il terzo gol grazie a Jiracek, che raccoglie un tiro-cross di Jensen e segna a porta sguarnita. La reazione dei locali è immediata: un minuto dopo aver subito il terzo gol, Volland dialoga con Johnson e d’esterno batte Adler. L’Hoffe accorcia le distanze e, nonostante tutto, ci crede ancora. Le occasioni da gol, ad eccezione di una punizione di Salihovic terminata di poco a lato, latitano. A due minuti dal termine sono ancora i rothosen ad andare a segno: Badelj serve un ottimo filtrante per Rudnevs, che di sinistro supera Casteels in uscita disperata.

GREUTHER FURTH-FRIBURGO 1-2 – Soffre, recupera, vince e spera ancora nella Champions. Sabato dalle emozioni infinite per il Friburgo, che sabato prossimo, in casa contro lo Schalke, si gioca la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League. I padroni di casa, che bagnano il loro debutto assoluto in Bundes con una retrocessione e senza neppure un successo interno, passano in vantaggio al terzo con Zimmermann, autore di un colpo di testa su cui nulla può Baumann, Il Friburgo gioca un primo tempo inguardabile e rischia, in un paio di circostanze, di subire il secondo gol. Nella ripresa la musica cambia, ma il gol del pareggio arriva solo a venti minuti dal termine grazie a Schmid, che insacca a porta vuota dopo un’azione insistita di Rosenthal. Il gol della vittoria lo realizza a dieci dal termine Kruse, autore di una splendida staffilata di sinistro da fuori area. Nelle battute finali, il Furth fallisce un calcio di rigore con Djurdjic.

MAINZ-BORUSSIA M’GLADBACH 2-4 – Gara divertente , ancorché dal sapore inutile: le due squadre, infatti, sono fuori da qualsiasi discorso europeo. I fohlen, che in caso di sconfitta dell’Eintracht o del Friburgo potevano ancora sperare nell’Europa League, espugnano meritatamente la Coface Arena al cospetto di un Mainz completamente dimesso, giunto all’ottavo match consecutivo senza vittorie e ormai proiettato – come dimostrano le mosse di mercato annunciate in settimana – verso la prossima stagione. Protagonista assoluto lo svedese, classe 93, Hrgota, autore di una tripletta di notevole fattura (scavetto su rigore e superbo colpo sotto in occasione del quarto gol dei fohlen).  Il match, nonostante la prova incolore dei locali,  si è aperto con un gol del Mainz realizzato da Parker, giovane ed interessante punta dei nullfunfer, al terzo gol stagionale. La squadra di Tuchel, in evidente stato confusionale, ha offerto una prova a dir poco pessima, specie in fase difensiva. Da sottolineare il gol del definitivo 2-4 realizzato da Ivanschitz, al passo d’addio con la maglia del Mainz: la dirigenza biancorossa,  con una mossa che ha fatto discutere non poco i propri supporter’s, ha deciso di non rinnovargli il contratto.

FORTUNA DUSSELDORF- NORIMBERGA 1-2 – Se il campionato durasse ancora cinque giornate, il Fortuna retrocederebbe di sicuro in Zweite Liga. Ennesima prova incolore offerta dalla squadra di Dusseldorf, che non batte neppure un demotivato Norimberga. La squadra di casa passa in vantaggio grazie ad un goffo autogol di Ballitsch, che insacca nella propria porta un cross dalla destra di Lambertz. Nella ripresa, dopo un primo tempo piuttosto soporifero, il match s’accende grazie al Norimberga, che scende in campo con piglio più deciso.  Il gol del pari arriva al tredicesimo: Mak riceve palla da Klose, aggancia con il destro e lascia partire una sassata di sinistro ad incrociare sul secondo palo su cui Giefer non può nulla. Il gol partita lo mette a segno Plattenhardt, autore di una magistrale  punizione mancina che s’insacca imparabilmente in prossimità dell’incrocio dei pali. Anche la trasferta sul campo del demotivatissimo Hannover può risultare assai complicata per il Fortuna, che non vince da undici turni.

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