Bayern-Arsenal 0-2: I Gunners sfiorano l’impresa, brivido per i bavaresi

IL DESTINO della qualificazione era, a detta di tutti, già scritto. Eppure all’Allianz Arena l‘Arsenal sfiora una rimonta talmente incredibile che avrebbe sicuramente rubato i riflettori all’elezione del nuovo papa. Ancora una volta, come accaduto negli ottavi dell’anno scorso, i Gunners vanno ad un gol di distanza dalla storica qualificazione. Il Bayern rischia l’ennesima beffa europea della sua storia recente, complicandosi inutilmente la vita contro un avversario tutt’altro che temibile. Perché se qualcuno avesse visto la partita senza sapere cos’era successo all’Emirates  avrebbe sicuramente pensato che fossero i Gunners ad avere la qualificazione in tasca ed i baveresi a dover ribaltare il risultato dell’andata: partita gestita totalmente dal Bayern con diverse occasioni da gol mentre l’Arsenal pensa a difendersi e a ripartire (a fatica) in contropiede. Ma paradossalmente la tattica di Wenger riesce quasi a produrre gli effetti desiderati, sia perché il Bayern spreca e non chiude mai il match, sia perché i suoi uomini trasformano in oro le rarissime occasioni dalle parti di Neuer. Di certo questo match espone due sentenze molto chiare, ovvero che l’Arsenal dovrebbe giocare solamente i match di ritorno, e che il Bayern non fa più così paura, ma è lui stesso ad aver paura paura della maledizione che lo accompagna in Champions. Cade quindi l’ultimo baluardo inglese nell’Europa che conta: non accadeva da 17 anni.

LA SPERANZA del popolo del nord di Londra si accende dopo soli 3 minuti, quando Rosicky allarga sapientemente per Walcott, il cui tiro trova Giroud in agguato per il fulmineo 1 a 0 . Da questo momento, per 82 minuti, si spegne la partita offensiva degli ospiti e si accende quella del Bayern. Prendendo ispirazione dalla neve che comincia a cadere sull’Allianz, i tedeschi cominciano la loro opera di congelamento dell’incontro. La difesa dell’Arsenal sembra tutt’altro che impenetrabile e gli inserimenti di Muller e i tiri da fuori di Kroos provano a bucare senza successo la porta di Fabianski. Dall’altra parte gli inglesi si affidano quasi esclusivamente alle ripartenze di Walcott, anche se Dante e Van Buyten non concedono praticamente niente.

CI SI ASPETTA l’assalto da tutto per tutto nel secondo tempo, ma è il Bayern a premere sull’acceleratore, deciso a non regalare nessuna illusione di remuntada. Il più intraprendente tra gli uomini di Heynckes è Robben, assente ingiustificato nel primo tempo. Al 67′ un suo uno-due con Muller regala momenti di grande spettacolo: tacco del tedesco e taxi per l’olandese che brucia Koscielny ma spara addosso a Fabiasnky, sprecando la più grande occasione dell’incontro. Siamo intorno al 70′ e l’Arsenal non è ancora sceso in campo. Wenger decide quindi di togliere un centrocampista (Ramsey) per Gervinho, e inserisce Chamberlain togliendo però inspiegabilmente Walcott, il più pericoloso tra i suoi. Anche Heynckes decide di cambiare qualcosa, concedendo gloria a Mario Gomez al posto di Mandzukic. Quando i tedeschi sono convinti di aver chiuso la pratica, esce fuori l’Arsenal che prima con Giroud e poi con Gervinho sfiora il 2 a 0. All’85’ arriva l’episodio che fa tremare le gambe al Bayern e illude il popolo Gunners di un’impresa storica. Sul calcio d’angolo di Cazorla svetta Koscielny che anticipa Javi Martinez e batte di testa Neuer. Un brivido gelido percorre l’Allianz Arena  che rimane per i 3 minuti di recupero con il fiato sospeso. Il triplice fischio distrugge i sogni dell’Arsenal, svegliatosi troppo tardi, e allo stesso tempo scaccia le nuvole grigie che si erano affacciate su Monaco.

QUALIFICAZIONE con il brivido per il Bayern che rimane una potenza e una delle candidate ad alzare la coppa a Wembley, ma che forse fa un po’ meno paura di prima. Passa la squadra più forte, mentre esce l’ultima squadra inglese. Un’altra stagione deludente per l’Arsenal, con tanto cuore, ma sinceramente troppo modesto. Impresa sfiorata.

About Davide K. Cappelli 51 Articoli
Giornalista Sportivo Brit-It, autore della rubrica "The K point".
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