Allsvenskan: Elfsborg campione, harakiri Malmö

Da tre anni a questa parte, in sede di pronostico, quasi tutti gli allenatori dell’Allsvenskan indicano l’Elfsborg come favorito per la vittoria finale. L’espressione Elfsborg jogga hem guldet (traducibile più o meno come «l’Elfsborg porterà a casa il titolo passeggiando»), coniata dall’allora tecnico dell’AIK Stoccolma Mikael Stahre, è entrata nel gergo calcistico svedese: con un misto di scaramanzia e supponenza, i manager delle squadre rivali attribuiscono alla squadra di Borås l’etichetta di favorita che poi, puntualmente, fallisce l’obiettivo «scudetto».
Quest’anno è andata diversamente: non l’avrà fatto passeggiando, anzi in volata all’ultima giornata, ma l’Elfsborg il titolo l’ha vinto davvero, con buona pace delle Cassandre. Il sesto della sua storia, il secondo nel nuovo millennio. L’ultimo risaliva al 2006 e molti dei protagonisti di quel successo erano in campo anche domenica scorsa, quando i Gule hanno rialzato al cielo il SM-Bucklan, il trofeo assegnato ai vincitori del campionato. Su tutti, capitan Anders Svensson: 261 presenze con l’Elfsborg, 134 con la nazionale, un leader in campo e fuori. E poi Jon Jönsson e Andreas Augustsson, la miglior coppia di centrali difensivi dell’Allsvenskan: dopo il trionfo del 2006 erano andati a cercar fortuna all’estero, tra Francia e Danimarca; tornati all’ovile, hanno ritrovato la forma di un tempo, dando la solidità che mancava al reparto arretrato. Secondo titolo anche per Stefan Ishizaki, fantasista di padre giapponese transitato al Genoa nel 2004 senza peraltro lasciare traccia. È lui che garantisce alla squadra il cambio di passo sulla trequarti (al suo attivo ha anche 8 gol) e gli assist all’esperto bomber Lasse Nilsson.


La truppa guidata da Jörgen Lennartsson, già tecnico dell’Under 21 terza all’Europeo 2009, può contare su diversi giovani di talento: il più cristallino è senza dubbio quello del ventenne Oskar Hiljemark, centrocampista centrale di grande personalità, già nel giro della nazionale maggiore. Interessanti anche gli esterni Niklas Hult e Viktor Claesson. Il suo gol al Mjällby è stato il crocevia della stagione. A due giornate dal termine, infatti, in lizza per il titolo c’erano ancora quattro squadre. Mentre Häcken e AIK si annullavano a vicenda, il Malmö faceva harakiri in casa contro il già retrocesso Örebro: un 1-1 intriso di polemiche arbitrali (ebbene sì, anche in Svezia!), che di fatto riduceva al lumicino le speranze di vittoria dell’ex squadra di Zlatan Ibrahimovic. Nel frattempo l’Elfsborg superava appunto in trasferta il Mjällby 3-2 e si presentava in pole position all’ultima giornata di campionato. In una Borås Arena traboccante di tifo, è bastato un pari con l’Åtvidaberg per certificare la conquista del titolo, perché nel frattempo il Malmö è crollato a Stoccolma sotto i colpi dell’AIK.

Fonte: Extratime, Gazzetta dello Sport

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