Il calcio inglese raccoglie numerosi ammiratori alle più svariate latitudini non solo per la qualità dello spettacolo offerto, ma anche per il profumo della tradizione che, seppur affievolito da contratti milionari e telecamere sempre più invadenti, viene preservato come in nessun altro campionato. E’ forte il legame con la maglia, i colori, i canti. E lo stadio. Drammatica è stata è stata la scelta dell’Arsenal, che ha detto addio ad Highbury per trovare dimora all’Emirates Stadium. Un impianto bello da tutti i punti di vista, ma una ferita nel cuore di tanti che hanno faticato a salutare il vecchio tempio dei Gunners. Si è parlato di un ipotesi analoga per il Liverpool, circa un trasferimento a Stanley Park, eventualità scongiurata.
Niente stadio nuovo, almeno per il momento, verrà ristrutturato il vecchio Anfield Road. Il budget per i lavori ammonterà a circa 25 milioni di sterline, un costo piuttosto elevato che però consentirà di mantenere un altro patrimonio: la storia del club. Un po’ come accaduto per lo Juventus Stadium di Torino, i lavori prevedono la riqualificazione dell’area, soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Ian Ayre, direttore esecutivo del club, ha spiegato la scelta: “Oggi rappresenta un giorno importantissimo per tutta l’area di Anfield, tutti ne conoscono l’importanza.
Nel 2012 il Liverpool festeggerà il suo 120° anno di vita e non c’è dubbio che Anfield sia la casa spirituale del club, per cui la nostra prima scelta è quella di restare qui”. La capienza dell’impianto verrà ampliata di circa 15 mila posti e saranno presenti gli immancabili centri commerciali. Il vecchio Anfield cambierà volto dunque, ma è consolante sapere che una storia cominciata nel lontano 1884 non è destinata a finire e dalla stessa Kop (magari un po’ più grande) potrà levarsi ancora quel “You’ll never walk alone” che campeggia sui cancelli di Anfield e nel cuore dei tifosi Reds.