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Submarino amarillo: ecco com’è nato il soprannome del Villarreal

Il ritorno dei sedicesimi di Copa del Rey tra Villarreal e Cadice è l’occasione perfetta per parlare delle origini del soprannome della compagine castellonense. Vi avevamo già parlato della disputa tra le tifoserie di queste due squadre sull’appropriazione dell’appellativo di Submarino amarillo, ma non ci siamo addentrati nei dettagli di come sia nato il nickname a Vila-real, dove presumibilmente dev’essersi originato prima che in Andalusia. Per farlo dobbiamo riavvolgere il nastro della storia groguet fino alla stagione 1966/67, quella in cui la compagine villarrealense ottenne la qualificazione in Tercera División, allora terzo gradino della piramide calcistica iberica, dominando la divisione regionale e tornando tra i professionisti per la seconda volta in assoluto.

La squadra conquistò la promozione con ben tre giornate di anticipo nella primavera del ‘67 e Vila-real scoppiò in festeggiamenti di giubilo che ebbero il proprio apice in Plaza Mayor, la piazza centrale in cui ha sede anche il Comune. All’epoca andava di voga il baretto “La Granja” (letteralmente la fattoria), dove il grosso della tifoseria si riversò per cantare e ballare, particolarmente in auge per la presenza di un juke-box. Proprio grazie a questo juke-box nacque tutto, perché durante le celebrazioni una delle canzoni scelte fu particolarmente sentita, e cantata a squarciagola. Stiamo parlando ovviamente di “Yellow Submarine” dei Beatles, pubblicata l’anno prima all’interno dell’album Revolver, e che fece un successo enorme.

Quasi immediatamente sulle gradinate del Madrigal si iniziò così a cantare la cover spagnola realizzata dai Los Mustang, un quintetto rock che sognò le luci della ribalta con “Submarino amarillo”. La versione in castigliano del tormentone dei quattro di Liverpool ebbe talmente seguito che vendette ancora di più di quella originale, sforando il tetto delle 130mila copie, per l’epoca cifre mostruose. Aiutata dall’onda di popolarità della versione in inglese e dal fatto che l’inglese era ancora una lingua molto lontana dalla gente, la canzone in spagnolo si diffuse a macchia d’olio. Così fu adottata come inno officioso della squadra per gli anni a venire, e a quanto pare portò anche discretamente fortuna alla risalita del Villarreal fino ai vertici del calcio nazionale.

Mihai Vidroiu

Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

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