Sascha Lewandowski, recente allenatore dell’Union Berlin, è stato trovato morto dalla polizia nella sera di mercoledì nel suo appartamento a Bochum. Lewandowski, 44 anni, e un passato sulla panchina del Bayer Lewerkusen, si era allontanato dal calcio lo scorso marzo su consiglio dei medici e dello staff della società berlinese, quando, dopo vari accertamenti, gli è stata diagnosticata la sindrome da fatica cronica, più comunemente conosciuta come “burnout”, una malattia caratterizzata da disturbi cardiaci funzionali, alterazioni del sonno e profonda stanchezza.
Ancora ignote le origini del decesso, pertanto non avanziamo alcun tipo di ipotesi. Sascha Lewandowski era subentrato sulla panchina dell’Union Berlin, il 1° settembre 2015 al posto di Norbert Düwel, prima di lasciare il posto “ad interim” a André Hofschneider. Un’esperienza durata esattamente un girone: la sua prima partita portò i primi 3 punti stagionali nella trasferta sul campo del Karlsruher e proprio contro il KSC, lo scorso 26 febbraio, è stata anche l’ultima alla guida dell’Union.
«Siamo profondamente scioccati e incredibilmente tristi – ha detto il presidente dell’Union Berlin, Dirk Zingler – Alla famiglia e ai parenti vanno le nostre più sincere condoglianze e la nostra più profonda solidarietà».
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