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Lech Poznan-Wisla 0-0: i “Ferrovieri” tornano campioni di Polonia dopo 5 anni!

Cala il sipario sul campionato polacco; si è giocato infatti oggi l’ultimo turno della “Poule Scudetto” che definiva le posizioni finali delle prime otto, dopo che ieri si erano definite quelle delle ultime otto. C’era in ballo soprattutto il titolo nazionale col Lech Poznan in vantaggio di due punti sul Legia; mentre i “Ferrovieri” in questa appendice del campionato hanno infilato cinque vittorie su sei (unico ko in casa contro il sorprendente Jagiellonia) i campioni in carica del Legia, sconfitta col Lech a parte, non sono riusciti a battere nè Slask nè nell’ultimo turno il Lechia Danzica. Al Lech bastava quindi un punto (in casa contro il Wisla) per laurearsi campione, mentre il Legia doveva battere il Gornik e sperare in un’impresa del Wisla a Poznan. Negli altri match si scontravano Jagiellonia (già sicuro del terzo posto e quindi della qualificazione in Europa League e ad un punto dal Legia quindi con una piccola probabilità di raggiungere il secondo posto) e Danzica, lo Slask contro il Pogon. Si iniziava da questa situazione in classifica: Lech 42; Legia 39; Jagiellonia 38; Slask 32; Lechia Danzica 29; Wisla Cracovia 28; Gornik 26; Pogon 22

Cominciamo da questi due ultimi match (per importanza): a Bialystock sia Jagiellonia che Danzica si presentano con diverse seconde linee soprattutto in difesa e ne consegue una partita divertente, senza tatticismi, di cui ne approfittano maggiormente gli ospiti per la prima ora di gioco (più volte impegnato il portierino di casa Dragowski graziato da un palo del difensore Janicki e battuto poi i gol del serbo Lekovic sugli sviluppi di un corner e del 21enne croato Colak al decimo gol stagionale) e i padroni di casa nella ripresa con una “remuntada” pazzesca segnando 4 reti nell’ultimo quarto d’ora (rigori di Tuszynski e Gajos, e reti dei giovani Modelski e Romanchuk). A Breslavia lo Slask batte 2-1 il Pogon autentica squadra materasso di questi playoff (un solo punto in sei partite); anche qui due squadre rimaneggiate (nello Slask il bomber Marco Paixao ormai prossimo al trasferimento al Poznan, in campo c’è il gemello Flavio, nel Pogon tanti giovani) ma netta supremazia dello Slask già in vantaggio al quarto d’ora con un’incornata di Flavio Paixao e che subisce il pareggio a sorpresa di Murawski (su papera del portiere Pawelec) rimediato ancora dalla punta portoghese che si guadagna e trasforma un rigore.

A Poznan intanto era tutto pronto per la festa, davanti c’era infatti un Wisla che non aveva più nulla da chiedere al campionato e inoltre presentatosi con una panchina accorciata da varie indisponibilità, solo 17 giocatori. Lech che confermava la squadra che aveva asfaltato nel turno precedente il Gornik Zabrze 6-1 (con relative polemiche del Legia sulla poca resistenza opposta dai “Minatori” al Lech). E’ ovviamente la squadra di Macej Skorza (ribattezzato in patria il “Benitez polacco”) a fare la partita, ma con giudizio e quindi poche emozioni: il russo Sadaev prima e Pawlowski dopo con due cross dalla sinistra costringono in entrambe le occasioni il capitano degli ospiti Glowacki a deviarli in angolo rischiando l’autogol; da uno di questi corner il 18enne Kownacki solo in area colpisce di testa debole e centrale. A cavallo tra i due tempi la tranquillità del Lech inizia a vacillare: alla fine del primo il Wisla compie una veloce ripartenza che porta Stilic alla conclusione ma un istante prima lo contrasta Kedziora con un intervento provvidenziale. Ad inizio ripresa brutta tegola: il centrale finlandese Arajuuri si strappa in scivolata ed esce in barella (lo sostituisce l’ungherese Kadar) e nei minuti successivi il Wisla si fa pericoloso con un mancino di Brozek viene deviato da Gostomski in angolo.

A Varsavia non ci sono sorprese e il Legia (che nel primo tempo ha perso per infortunio la punta portoghese Orlando Sà) vince agevolmente 2-0 sul Gornik, con reti di Kucharczyk (migliore in campo) e autogol di Magiera sempre su iniziativa di Kucharczyk, sperando in una “defalliance” del Lech. Intorno all’ora di gioco il Lech riprende un po’ di coraggio e ha costruisce la più netta occasione per il vantaggio: Sadaev manovra sulla sinistra e inventa un cross sul secondo palo dove Kownacki conclude di prima (gli mette fretta una perentoria uscita di Buchalik) ma in modo impreciso, da ottima posizione. Nell’ultimo quarto d’ora il Lech schiaccia nella sua metacampo (e spesso nella sua area) la “Stella Bianca” ma si perde sempre al momento topico; davvero rare e abbozzate le ripartenze dei biancorossi. Come previsto quindi il Lech torna al titolo (il sesto nella storia del club) dopo cinque anni di pausa e due secondi posti consecutivi dietro al Legia Varsavia; successo meritatissimo. [foto: www.facebook.com/lechpoznan.oficjalna]

Edoardo Buganza

(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.

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  • Al solito ben raccontate le partite dell'ultima giornata. Solo due piccole segnalazioni: nella Slask Wroclaw (fonte Soccerway) mi pare giocasse Wrabel in porta e non il titolare Pawelek (Pawelec è difensore centrale). Per il Lech è il titolo numero 7 e non 6, sempre a quanto riportano le fonti polacche (Ligapolska.pl)

  • Come al solito puntuali e giustissime le tue segnalazioni: nel primo caso son caduto nell'equivoco Pawelec-Pawelek (la papera è di Wrabel, 19enne di belle speranze), nel secondo un semplice refuso sono 7 ci mancherebbe!

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Edoardo Buganza

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