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Copa Libertadores, Boca Juniors-River Plate: superclasico sospeso, alla “Bombonera” perde il calcio

C’era grande attesa per il Superclasico, milioni e milioni di occhi puntati sulla Bombonera per assistere ad una delle più belle partite del panorama mondiale e, invece, tutto si conclude in maniera indecorosa in prossimità dell’inizio della ripresa, quando il River viene brutalmente “aggredito” da un lacrimogeno al peperoncino lanciato da alcuni “codardos” (usando le parole di Funes Mori) nel tunnel che collega gli spogliatoi al campo. In un momento non proprio tranquillo per il calcio argentino (colpito dalla sciagura di Ortega) si abbatte un altro destro terrificante non solo sull’AFA ma su tutto il movimento argentino, chiamato adesso a dare delle risposte su quanto accaduto questa notte.

Tutto comincia al rientro in campo, quando un altro scandaloso episodio macchia il calcio argentino (già infiammato dal caso Ortega), infatti mentre i giocatori del River stanno facendo il loro ingresso in campo, nel corridoio che collega il campo agli spogliatoi viene lanciato un gas lacrimogeno al peperoncino, che mette temporaneamente KO molti giocatori del River (Leo Ponzio addirittura non riesce nemmeno ad aprire gli occhi per parecchi minuti). In campo scoppia il caos, Arruabarrena supplica i giocatori del River di giocare la ripresa, il presidente del River e Gallardo dicono di no; il tutto mentre la commissione COMNEBOL cerca di allungare i tempi in attesa di un “miracoloso” recupero dei tre giocatori del River colpiti, ovvero Ponzio (quello messo peggio), Maidana e Kranivetter. Così per circa un’ora si va avanti tra degli scarichi di responsabilità tra federazione, arbitro e polizia (totalmente assente nel momento dell’atto vandalico), il tutto mentre il River continua ad esprimere la sua volontà di non giocare, Funes Mori che esprime la sua rabbia ai microfoni della tv dicendo: “Non si può permettere tutto ciò, Sono dei codardi. Questo è una partita di calcio non una guerra”, il dottore Argento che dichiara inadatti a giocare i giocatori del River e i giocatori del Boca che continuano senza tregua a chiedere la prosecuzione dell’incontro (elemento inaccettabile). Dopo minuti e minuti di tira e molla, alla fine i commissari della COMNEBOL decidono di mettere fine ad una partita vergognosa, dove a perdere non è solo l’Argentina ma tutto il movimento del calcio, che ancora una volta esce sconfitto, vede la sua immagine infangata da alcuni teppisti, che non lo considerano solo uno sport ma un’occasione per vandalizzare e ridicolizzare uno degli sport più belli al mondo. Infine, congedandosi da questo sciagurato superclasico, si sente in sottofondo il suono della banda, che sembra accompagnare in maniera malinconica la fine di uno spettacolo di teatro in completa decadenza.

Di seguito vi lascio la cronaca di un primo tempo intenso ma poco emozionante, ma che di fronte ad una sciagura del genere assume dei tratti davvero marginali:

La partita si apre con un lungo e commovente “minuto di silenzio” in onore di Emanuel Ortega, giocatore della terza categoria argentina morto in seguito ad un brutto incidente sul rettangolo di gioco, in cui ha picchiato la testa contro un muretto di cemento posto a pochi metri dal terreno di gioco; una storia che sta dividendo il calcio argentino, che intanto ha deciso di bloccare tutte le giornate di campionato in programma nel weekend. Dopo questo momento di “tranquillità”, l partita inizia subito in quinta e all’insegna dell’insolita “garra”, che costringe il direttore di gara ad estrarre il primo gialla dopo nemmeno 45 secondi, quando “el Loco” Osvaldo (l’ex Inter) commette un brutto intervento da dietro ai danni di Sanchez (match-winner all’andata). La prima occasione della serata, però, è di marca River, più in particolare di Sebastian Driussi, il quale riceve un bel pallone in profondità, fa fuori il diretto avversario con una bella giocata e prova subito la conclusione mancina, la quale termina di poco alta sopra la traversa della porta “Xeneize”. In tutto ciò il Boca mantiene molto il possesso del pallone, cercando di gestire al meglio il flusso del gioco e mantenendo il controllo del gioco in maniera quasi maniacale (gli unici cambi di marcia arrivano per iniziativa di Carrizo), ma nonostante tutto non riesce mai ad impensierire lo specchio della porta difeso da Barovero. Per vedere la prima vera occasione dei padroni di casa bisogna attendere sino al 24esimo minuto di gioco, quando Osvaldo arriva alla conclusione dal limite successivamente ad un bello scambio con un compagno, ma Barovero riesce a neutralizzare il tiro in due tempi. Per il resto della frazione si assiste ad un match particolarmente spezzettato a causa dei molti falli commessi dai vari giocatori e a due squadre che si pizzicano ma non danno mai l’impressione di voler affondare il colpo; non a caso le azioni più pericolose di questo frangente sono un colpo di testa, parecchio alto, di Mora sugli sviluppi di un corner e un tiro del solito Osvaldo ribattuto prontamente dalla difesa avversaria.

Boca Juniors-River Plate (sospesa all’intervallo) [tot: 0-1]

BOCA: Orion, Peruzzi, Diaz, Burdisso, Colazo, Meli, Gago, Perez, Pavon, Osvaldo, Carrizo. A disp: Sara, Monzon, Torsiglieri, Cubas, Lodeiro, Palacios, Calleri. All: Rodolfo Arruabarrena.

RIVER: Barovero, Mammana, Maidana, Funes Mori, Vangioni, Sanchez, Kranevitter, Ponzio, Driussi, Martinez, Mora. A disp: Chiarini, Pezzella, Rojas, Mayada, Pisculichi, Boye, Cavenaghi. All: Marcelo Gallardo. 

Marco Pantaleo

Appassionato di ogni genere di sport (calcio e basket in primis), è un grande esperto del "calcio minore". Che sia la Copa Libertadores o la terza divisione danese poco importa, in qualunque campo rotola un pallone e ci sono 22 uomini c'è sempre una storia da raccontare.

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  • La citazione della banda che congeda uno spettacolo teatrale in decadenza è ripresa da Stefano Borghi. Comunque i giocatori feriti erano Ponzio, Kranevitter, Vangioni e Ramiri Funes Mori. Vergognoso è Arruabarrena che pretendeva che il River operasse 3 sostituzioni al 45' e in più giocasse in 10 tutto il secondo tempo

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Marco Pantaleo

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