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Barcellona chiama, Madrid risponde: ok Atletico e Real in vista del derby-Champions

REAL MADRID E ATLETICO MADRID.Le sei ore che potevano rivoluzionare la Liga alla fine hanno partorito un topolino. Dopo il 2-0, soffertissimo, del Barcellona al Valencia sono arrivati i successi di Atletico Madrid e Real Madrid che, per motivi diversi, hanno guardato con parecchia attenzione a quanto successo nel primo pomeriggio al Camp Nou.

I campioni di Spagna hanno approfittato nel migliore dei modi del k.o. del Valencia: 2-1 a La Coruna e terzo posto per ora blindato, con 4 punti di vantaggio sull’undici di Nuno Espirito Santo. Contro il Deportivo ha deciso una splendida doppietta di Griezmann, schierato unica punta da Simeone con Torres in panchina e Mandzukic indisponibile. Il francese, salito a quota 20 reti in campionato, è ormai pedina fondamentale dello scacchiere di Simeone, sarà dura per l’Atletico resistere in estate agli assalti del Chelsea.

Al 5′, l’ex Real Sociedad ha fatto secco Fabricio con una splendida sforbiciata dopo un’azione confusa con la difesa di casa pigra prima nei tentativi di rinvio poi nel far salire la linea del fuorigioco. Con la partita sui binari preferiti, i colchoneros hanno poi raddoppiato e chiuso la pratica al 22′: stavolta è la rimessa laterale di Jesus Gamez, la nuova arma studiata da Simeone e Burgos, a liberare al tiro Griezmann che, sul secondo palo, conclude di prima con un pregevole diagonale di sinistro. Il Deportivo non reagisce, Oriol Riera e Toché non ricevono praticamente mai palloni giocabili.

Nel finale, però, l’Atletico si complica la vita: non tanto per l’ennesima espulsione di Simeone, cacciato da Fernandez Borbalan (lo stesso della Supercoppa, quando il Cholo aggredì il quarto uomo e si beccò 8 giornate di squalifica), ma piuttosto per il gol di Oriol Riera (bella zampata in anticipo sui centrali avversari) che incendia il Riazor. Negli ultimi minuti può accadere di tutto: l’Atletico sfiora il terzo gol (Fabricio, in una sola azione, riesce a compiere quattro parate, quasi un record) poi in pieno recupero Cavaleiro sfiora il gran gol addirittura da calcio d’angolo. Ma sarebbe stato un premio eccessivo per questo Deportivo che resta terzultimo e con gravi problemi di gioco: Victor non è riuscito ad invertire la rotta sotto questo punto di vista, generando – se possibile – ancora più confusione. L’Atletico prende e porta a casa, testa ora rivolta al ritorno di Champions League contro il Real Madrid.

Proprio gli uomini di Ancelotti erano chiamati a non fallire contro il Malaga, al Bernabeu, per non perdere contatto dal Barcellona. Alla fine i blancos l’hanno spuntata con un rotondo 3-1, ma prima del sigillo finale di Ronaldo, in pieno recupero, gli andalusi hanno fatto tremare il Bernabeu. Per Ancelotti, però, le buone notizie finiscono qui: il Madrid perde nuovamente per infortunio Luka Modric (distorsione al ginocchio destro, almeno un mese e mezzo di stop e stagione praticamente finita) e anche Gareth Bale, uscito nei minuti iniziali del match per un problema muscolare. Defezioni gravissime che rischiano di compromettere il finale di stagione dei capitolini.

Ramos, in sospetta posizione di fuorigioco, porta in vantaggio i suoi nel primo tempo. La ripresa sembra mettersi bene per i ragazzi di Ancelotti, Ronaldo però calcia sul palo un calcio di rigore concesso al 67′. Poco male, dopo due minuti arriva l’ennesimo “golazo” di James Rodriguez: il colombiano parte dalla destra, trova due triangoli meravigliosi con Hernandez e Ronaldo per poi battere Kameni con un sinistro all’incrocio. Il risultato sembra in cassaforte ma Juanmi, che già era stato protagonista col gol vittoria al Camp Nou, riapre inaspettatamente la contesa. Il Real Madrid va in sofferenza, gli ospiti cominciano a credere nel colpaccio: qualche mischia in area proprio nel finale crea subbuglio sugli spalti del Bernabeu che, immancabilmente, comincia a fischiare. Al 92′, il gol scaccia-fantasmi: Chicharito resiste al corpo a corpo con Angeleri ed offre su un piatto d’oro a CR7 il 50esimo gol della sua stagione. Saranno le giocate del Pallone d’Oro, mercoledì, ad essere fondamentali per il passaggio del turno in Champions.

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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