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Indipendenza scozzese, Celtic e Rangers si sfidano alle urne

18 settembre 2015, un giorno che può entrare nella storia. I cittadini scozzesi saranno chiamati a votare per scegliere se abbandonare o meno il Regno Unito. Le prossime elezioni potrebbero essere il momento del cambiamento per il popolo scozzese . Sono stati resi noti i primi dati, il 50,6% sono contro la proposta d’indipendenza mentre 49,4% degli scozzesi è a favore, dati emersi dal sondaggio fatto da Panelbase per il tabloid Sunday times.

Alle urne si recheranno anche due tifoserie da sempre separate da religione e ideali diversi, da una parte i tifosi del Celtic Glasgow la squadra degli immigrati irlandesi, la formazione nella quale si riconoscono i cattolici e gli indipendentisti. Dall’altra i supporters dei Glasgow Rangers protestanti e unionisti. Una partita che manca ormai da tre stagioni quella del Old Firm, una dei match più sentiti in Scozia e non solo. I Rangers dopo il fallimento societario stanno tentando di risalire in fretta e in furia in Premiership, un periodo nero per i fan dei ”The Gers” che però non hanno mai lasciato sola la squadra anche in terza serie.

Una sfida che non ci sarà in campo dunque, ma che avverrà alle urne. I tifosi dei Rangers voteranno NO alle elezioni del 18 settembre, una disapprovazione manifestata anche durante una partita in casa con un enorme coreografia che vedeva  scritto:  ”18/09/14 Vote No” , chiaro dunque il pensiero dei sostenitori, che inoltre provano un certo rancore nei confronti del Regno Unito, una delle cause del loro fallimento infatti fu proprio un debito di circa 9 milioni di sterline nei confronti del governo britannico che sommato ai 100 milioni totali hanno sancito il crac della squadra.

Dall’altra parte troviamo invece coloro che sono per il ”SI”. Anche i tifosi dei Celtic hanno manifestato la loro opinione durante una partita di calcio. Durante Celtic-Dundee svoltasi recentemente, proprio al minuto 18 hanno mostrato dei fogli con su scritto ”Si”. L’unica cosa che fa storcere un po’ il naso ai tifosi è il fatto che il presidente della campagna per il ”Si” sia Alex Salmond, colui che ha ”creato” le misure anti-violenza che vedono pene molto severe per chi crea disordini, e che ha vietato alcuni cori ai sostenitori del Celtic proprio sul tema dell’indipendentismo ritenuti fuori luogo.

Il derby tra le due squadre non si giocherà dunque fino a che i Rangers non torneranno in Premiership, ma la sfida più importante si svolgerà il 18 settembre, dove non ci saranno in palio i 3 punti, ma il futuro del paese.

 

Riccardo Cutigni

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