“Dylan è morto con la famiglia al suo fianco, dopo aver coraggiosamente combattuto la malattia per tre anni. Nonostante i trattamenti a cui è stato sottoposto, ha sempre colpito compagni e allenatori per la sua positività e l’approccio professionale al calcio e agli allenamenti. Dylan è stato rispettato da tutti quelli che lo conoscevano per la sua intelligente visione del gioco e ancora di più per il suo carattere. Era un figlio amorevole, un fratello incredibile e un membro rispettato del West Ham. Mancherà enormemente a tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo”.
Con queste struggenti parole, il West Ham comunica sul proprio sito ufficiale la morte dell’attaccante australiano Dylan Tombides. Aveva soltanto 17 anni Dylan, quando ha cominciato la partita più difficile della sua vita contro un avversario che si è rivelato imbattibile: la lotta ad un cancro ai testicoli lo ha accompagnato per tre anni fino a sconfiggerlo nel modo più triste. Il ragazzo ha continuato imperterrito per la sua strada, malgrado la malattia caina, e nel 2012 è riuscito addirittura ad esordire in Coppa di Lega contro il Wigan. Ieri, però, ci ha lasciati, ha detto addio per sempre a quel microcosmo che lo stimava sinceramente. Non era ancora diventato famoso Tombides, ma da oggi la sua professionalità e il suo coraggio fanno parte della storia del calcio.
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