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Brasile-Spagna, le pagelle: Neymar incanta, Fred castiga. Spagna ko

BRASILE SPAGNA FINALE CONFEDERATIONS CUP

BRASILE

Julio Cesar – Insuperabile, il portierone della grande Inter del triplete è sempre lui. Non viene impegnato molto durante la partita, ma il colpo di reni sul tiro di Villa è da cartolina: bentornato. 7

David Luiz – Imperioso, stasera disputa la miglior partita in assoluto di tutta la Confederations e forse dell’intera carriera in verdeoro. Il salvataggio incredibile sul tiro di Pedro è la ciliegina su una partita perfetta: 8,5

Dani Alves – Un fulmine, i suoi numerosi compagni blaugrana stasera non lo vedono nemmeno: 7,5

Marcelo – Un agonismo sfrenato, non cede un centimentro agli avversari: 7,5

Thiago Silva – Capitano di un Brasile sorprendente, che forse per la prima volta nella sua storia ha nella difesa il punto di forza imprescindibile. La sua classe, stasera ai massimi livelli, ne è il simbolo più cristallino: 8

Paulinho – Intelligente e prezioso, fa il suo lavoro alla perfezione: 7

Luiz Gustavo – Un mastino vero e proprio, morde e non lascia respiro alle Furie Rosse: 7,5

Hulk – Solita grande generosità per lui, stasera però ci mette ancora qualcosa in più, e diventa eroico come la maschera che i tifosi portano in tribuna per omaggiarlo: 7,5

Oscar – Sfiora il goal, bel sussulto in una partita ottimamente giocata: 6,5

Neymar – Diciamolo, il test Confederations è stato brillantemente superato anche per i più scettici. Le sue continue pantomime sono insopportabili, ma la classe, e tutto il resto c’è. Protagonista assoluto della serata è lui, sul tabellino con uno dei gol più belli della manifestazione: 8

Fred – Di classe lui invece non ne ha proprio, ma la palla sa come buttarla dentro. Due goal, uno dopo un minuto solo, che pesano tantissimo, e consegnano sul vassoio d’argento la coppa ai verdeoro. Killer: 8

Subentrati: Jadson (’73), Jo (’80), Hernanes (’84)

SPAGNA

Casillas– Lasciato solo da una difesa che crolla sotto la frenesia inumana dei brasiliani, fa quello che può, con anche diverse uscite coraggiose. Una prestazione che, al di là del risultato, va premiata: 6,5

Arbeloa – Non regge la pressione e infatti combina guai articolati in imprecisioni varie che mettono in difficoltà i suoi: 5

Piquè – Che pasticcio con Arbeloa sul primo gol di Fred! Il roccioso difensore spagnolo stasera non è in grande serata, forse stanco dopo la lunga partita con l’Italia, e la fatica che fa è decisamente troppa. L’espulsione è forse eccessiva ma il fallo clamoroso è lo specchio di tutto questo: 5

Jordi Alba – Altra prestazione opaca dopo il match timido disputato in semifinale :5

Sergio Ramos – Inspiegabile la scelta di far calciare a lui, sebbene dopo Europei e semifinale di Confederations ci avesse forse preso gusto. Per il resto la partita difensiva è quasi sufficiente, sicuramente migliore dei suoi compagni di reparto: 5,5

Xavi – Là in mezzo al campo è quello che più di tutti sente il peso della valanga verdeoro venirgli addoso. Inebetito: 5

Busquests – Stesso discorso per lui, alla fine è costretto a ripiegare dietro per limitare i danni di una Spagna in dieci: 5

Iniesta – Impossibile bocciarlo. Come nei momenti difficili al Barça, è quello che fino alla fine tenta in tutti i modi di dare una scossa e ravvivare la manovra offensiva dei compagni, sbagliando pochissimo: purtroppo la squadra non c’è. 6,5

Pedro – Si muove molto a sinistra ma i varchi stasera sono pochi: 5,5

Torres – Negativa la sua prestazione, penalizzato anche dai pochi palloni giocabili arrivati davanti. Una partita poco adatta alle sue caratteristiche: 5

Juan Mata – Invisibile dall’inizio a quando viene sostituito, a differenza dei compagni è poco anche l’impegno nel tentare di farsi trovare fra l’intricata rete di maglie verdeoro. Brutta gara: 4,5

Subentrati: Azpilicueta (‘ 45), Jesus Navas (’52), Villa (’59)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessio Dell'Anna

Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.

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