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Bayern Monaco-Amburgo 9-2: scampagnata bavarese in attesa della Juventus

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Facile. Troppo facile per essere vero. Il Bayern non conquista matematicamente il titolo, ma demolisce letteralmente l’Amburgo in un match che, nonostante la disparità di forze vista in campo, resta sempre il più prestigioso del calcio tedesco: la squadra bavarese è la più titolata del panorama tedesco, mentre quella amburghese è l’unica ad aver disputato tutte le cinquanta edizioni della Bundesliga.  Jupp Heynckes, in previsione del match di Champions contro la Juventus, rinuncia a molti titolari e schiera alcune cosidette “seconde linee” come Boateng, Luiz Gustavo nel ruolo di terzino sinistro (non si vedeva in quella posizione dai tempi di Van Gaal), Shaqiri, Pizarro e – visto il minutaggio di questa stagione – Robben. L’Amburgo si presenta all’Allianz con la miglior formazione possibile: in attacco gioca Rudnevs, alle cui spalle agiscono Van der Vaart e Son, mentre in difesa Bruma è preferito a Mancienne nel ruolo di centrale al fianco di Westermann.

Già dopo cinque minuti si capisce che “non c’è trippa per gatti”: Shaqiri, con un bel tiro dalla media distanza, batte Adler e apre le danze. Il Bayern insiste e dopo quindici minuti trova il gol del raddoppio con Schweinsteiger, lasciato libero  di effettuare un colpo di testa all’interno dell’area piccola dalla disattenta difesa rothosen. Alla mezz’ora, dopo aver sfiorato il gol pochi minuti prima, inizia la serata magica di Pizarro, che s’inserisce su una spizzata di testa eseguita da Martinez  e batte Adler. Tutto finito? Macché: trentatreesimo minuto, splendido dialogo fra Robben e Pizarro, il peruviano offre un assist di tacco all’olandese che batte Adler con un sinistro sul primo palo. Poco più di mezz’ora: Bayern-Amburgo 4-0. Nel finale del primo tempo, il Bayern, non ancora sazio, trova il gol del 5-0 ancora con il “Pizza”, che ribadisce in rete un tiro di Shaqiri stampatosi sul palo.

Inizia il secondo tempo, ma Fink, allenatore della squadra ospite, non opta per nessun cambio, forse “soddisfatto” dell’ottima prova offerta dai suoi rothosen. La musica non cambia neppure nella ripresa e i padroni di casa, dopo sette minuti dalla ripresa delle ostilità, trovano il sesto gol: Robben arriva sul fondo e crossa nel mezzo per Pizarro, che di tacco realizza il terzo gol personale. Passano solo tre minuti e Robben si trasforma da assist-man a goleador, grazie ad un pallonetto che supera Adler e consente al Bayern di volare a quota sette. Cinquantacinque minuti di gioco: Bayern-Amburgo 7-0. Impressionante. Al sessantottesimo i padroni di casa, grazie alla quarta rete personale di Pizarro, trovano il gol che porta ad otto le distanze fra le due compagini, mentre cinque minuti dopo l’Amburgo trova il gol della bandiera con un colpo di testa di Bruma. Le emozioni, però, non  sono finite. I bavaresi, ad un quarto d’ora dal termine, suonano la nona con Ribery, che entra in area, disorienta Bruma e batte Adler con un preciso destro a giro sul secondo palo; gli ospiti, cinque minuti più tardi, trovano il secondo gol con Westermann, che di testa fissa il punteggio sul definitivo 9-2.

Cos’altro dire del Bayern? E’ uno squadrone, solido, ben organizzato e che dispone di alcuni giocatori di grandissimo talento. In fase difensiva, però, i bavaresi hanno mostrato ancora qualche crepa, come  si era già visto – prima della pausa – nei match vinti a fatica contro il Fortuna e il Bayer. I favoriti in vista del match di Champions sono sicuramente loro, ma la Juventus li può mettere in seria difficoltà. In mezzo al campo sarà battaglia, con il trio Marchisio-Pirlo-Vidal a fronteggiare il duo Schweinsteiger-Luiz Gustavo (Javi Martinez non sarà del match per squalifica, assenza pesantissima)  con Kroos che arretrerà costantemente per dare una mano, in difesa i bianconeri dovranno portare particolare attenzione ai movimenti diabolici di Mandzukic, giocatore concreto e dall’intelligenza tattica superiore alla media. Attenzione anche a Robben: l’olandese  da qualche settimana  sta giocando davvero bene e per caratteristiche potrebbe fare molto male alla Juventus, ma Jupp Heynckes non ha ancora deciso se farlo partire nell’undici titolare. Sarà un grande match, ma i Rekordmeister non avranno vita così facile. Lo sanno in Baviera. Lo sanno a Torino.

Il Renzaccio

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