ULTIM’ORA ITALIA-ISRAELE: annunciato il rinvio ufficiale | Decisivo l’intervento del governo
La maglia azzurra della Nazionale italiana - Wikicommons - Tuttocalcioestero.it
Cresce la tensione in vista del match tra Italia e Israele valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Si fa strada l’ipotesi del rinvio
Lo sport si intreccia a doppio filo con la politica e viceversa. E in fondo era inevitabile che ciò accadesse, alla luce di quanto è accaduto e che sta tutt’ora accadendo sullo scenario internazionale. La tragedia del popolo palestinese e i massacri nella Striscia di Gaza hanno innescato un profondo e diffuso dissenso in molti Paesi del mondo.
Anche lo sport, in questo caso il calcio, è rimasto coinvolto in pieno in una vicenda che agita le coscienze di milioni di persone in tutto il mondo. E sotto accusa è finito lo stato di Israele il cui esercito è considerato il principale (e unico) responsabile delle uccisioni di migliaia di palestinesi.
Mentre un’opinione pubblica sempre più ampia chiede a gran voce il varo di pesanti sanzioni nei confronti del governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu mercoledì prossimo a Udine è in programma la sfida tra Italia e Israele.
Il match valido per la qualificazione ai Mondiali del 2026 è importante soprattutto per gli azzurri guidati dal CT Rino Gattuso: Donnarumma e compagni con una vittoria avrebbero la certezza di disputare quanto meno i playoff.
A Udine la tensione si taglia col coltello
In questi giorni però di tutto si parla e discute fuorché degli aspetti strettamente tecnici legati alla partita. Al centro del dibattito che investe tifosi, istituzioni e palazzi della politica, è l’opportunità o meno di far disputare il match.
Qualche ora prima del fischio d’inizio al Bluenergy Stadium è tra l’altro in programma un corteo per le vie di Udine promosso da associazioni e partiti a favore della Palestina. Il rischio quanto mai concreto è che frange violente si infiltrino con l’obiettivo di creare disordini e scatenare incidenti. E a quel punto la sfida potrebbe essere davvero rinviata.

Il sindaco ha le idee chiare, il mondo del calcio non ci sta
Non è un caso che il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di LaPresse, abbia chiesto a più riprese il rinvio della partita tra gli azzurri e gli israeliani. Una richiesta puntualmente respinta.
“Non c’è il clima per una festa nazional-popolare come dovrebbe essere una gara della Nazionale – ha chiarito il primo cittadino del capoluogo friulano -. L’ultima volta l’organizzazione è stata perfetta, non c’è stato nessuno scontro, la scelta del Viminale di farla qui nasce da questo. Stavolta però sarebbe stato meglio rinviare la partita, il tempo per ricollocarla c’era tutto“.
