L’esplosione al Brescia e la Premier, poi i debiti con le prostitute | Finge un rapimento per farsi dare soldi

Savio Nsereko (Facebook) - Tuttocalcioestero.it
Dagli esordi col Brescia all’avventura in Premier League, fino al triste epilogo dopo una carriera da giramondo. È arrivato a fingere il proprio rapimento.
Dalle luci della ribalta in Italia e in Premier League, all’abisso dei debiti con le prostitute. La carriera dell’ex Brescia invece che decollare si è schiantata nei problemi fuori campo. Più che una semplice carriera calcistica la sua storia somiglia alla sceneggiatura di un film, dove non mancano risvolti a sorpresa.
Il nostro protagonista arriva al Brescia a sedici anni, dopo aver mosso i primi calci nelle giovanili del Monaco 1860. Con la maglia delle Rondinelle esordirà anche in prima squadra, collezionando in tutto 23 presenze e 3 reti in Serie B. Inoltre si aggiudicò il premio come miglior giocatore nell’Europeo Under 19, vinto con la Germania sebbene il calciatore fosse nato in Uganda.
L’exploit europeo gli vale la chiamata del West Ham in Premier League, che gli consegnerà anche la maglia numero 10. La parentesi inglese dura un solo anno, dove accumula 10 presenze, prima di tornare in Italia, stavolta alla Fiorentina.
Ma a Firenze non ci sarà spazio per il classe ’89, che non debutterà mai con la maglia viola. Verrà girato in prestito al Bologna, dove accumulerà due presenze prima di tornare a casa, nel Monaco 1860.
Dalla Premier ai debiti con la prostituzione
Il ritorno a casa si accompagnerà da diversi guai fuori dal campo per il calciatore. Prima diverse sparizioni per saltare gli allenamenti, poi ha inscenato l’uccisione del fratello per ripagare alcuni debiti.
Problemi con i debiti che lo accompagneranno per il resto della carriera, passata velocemente dalle stelle alle stalle. Da Monaco tornò in Italia, dove venne girato alla Juve Stabia, ma anche qui verrà ricordato più per le sue fughe che per le sue giocate.

Il finto sequestro per pagare i debiti
Parliamo di Savio Nsereko, meteora del calcio italiano ed inglese. Il punto più basso lo ha toccato in Thailandia, quando finse di esser stato sequestrato chiedendo un riscatto da 25mila euro alla famiglia.
Le autorità locali lo arrestarono e trasferirono in Germania, dove andò a processo con l’accusa di frode. L’attaccante evitò il carcere ma la sua carriera inevitabilmente ne risentì. Poco dopo i vent’anni il calciatore iniziò a militare nelle serie minori, finendo nell’oblio calcistico.